Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

venerdì 30 aprile 2021

Sei genitore di un adolescente? Idee chiare in un'ora con Ezio Aceti

 


Un'ora di verità e di attenzione profonda verso gli adolescenti. 

Il dottor Aceti in questi appuntamenti settimanali in TV2000,  offre una occasione per capire i bambini. In questo appuntamento tocca a loro. Loro. Gli adolescenti

https://www.youtube.com/watch?v=yiuFdntcoLQ


pubblicato da Annamaria Gatti

foto ansa.it

Estate per i ragazzi. A istituzioni e associazioni: se non noi, chi?

                                     

Questo è il tempo, o dovrebbe esserlo 
in cui gli adulti che sentono tutta la responsabilità del loro "esserci" per accompagnare la crescita dei ragazzi, si organizzano per offrire a loro durante l'estate momenti di attività e di condivisione. Attenendosi alle regole.

Ricordate quella frase di una adolescente "Voi dite che siamo il vostro futuro, ma voi non siete il nostro..."? (vedi post https://attentiaibambini.blogspot.com/2021/03/appello-traghettarli-oltre-questo-tempo.html - https://attentiaibambini.blogspot.com/2021/01/i-bambini-sono-sempre-gli-ultimi-come.html -  https://attentiaibambini.blogspot.com/2020/12/ruolo-della-psicologia-al-tempo-del.html

E infatti gli  inviti di psicologi e pedagogisti, pediatri e neuropsichiatri si fanno  sempre più pressanti affinchè  si dia risposta al bisogno, letto nella sofferenza dei ragazzi e delle famiglie, di creare occasioni autorevoli e sicure per permettere quella socialità che sviluppa “vaccini” contro il disagio sociale e la sofferenza emotiva che questo tempo ha sottolineato e fatto esplodere. 

Questo è il tempo, anzi è l'urgenza,  per conoscere meglio i nostri bambini  e i nostri  ragazzi e impegnarsi per garantire loro tutto l'aiuto per uscire da questo tunnel che tanti danni sta provocando, capovolgendo questo tempo infame, in una occasione per  creare consapevolezza, accoglienza, rinforzo alla resilienza.

Come? Ciascuno con le proprie competenze e strumenti, dove gran parte potrebbe essere svolta dall'amministrazione pubblica, dalle istituzioni e dalle fondazioni, dalle associazioni di  volontariato religiose e laicali, comunque educative,  sportive e culturali. 

Se non ora quando?

Se non noi chi? 

Allora grazie a tutti coloro che si impegnano per offrire queste occasioni, 

soprattutto a chi dona il proprio tempo,  la propria competenza e i propri sogni


 pubblicato da Annamaria Gatti

ill. da giovanipadova.it - gascornedo.it   

(Non ho trovato immagini di centri estivi istituzionali per questa estate, ma credo ci siano molte attivazioni, informateci!)

 

 

lunedì 26 aprile 2021

O il voto o la vita! di Alessandro D'Avenia

 

Dedico questo post a tutti gli insegnanti. Lo sono stata anch'io e so quanta dedizione ci sta e quanto sia una professione meravigliosa e che chiede... tutto. Alla ripresa della scuola in questo ultimo mese molti docenti rifiuteranno di ragionare di voti, ma avranno uno sguardo maturo e responsabile verso i figli di questa pandemia. Perchè vinca la vita, comunque nell'autorevolezza, che ha come espressione vita vera... appunto.

Dal Corriere della Sera  di oggi, Alessandro D'Avenia.

O IL VOTO O LA VITA!

«Gentilissimo professore, sono un nonno quasi ottantenne, ma mi permetto di scriverle per lo studente che sono stato e per la gratitudine che provo leggendo gli articoli che mi procuro per due mie nipoti di prima e terza liceo. Il punto è questo, si ritorna a scuola (forse) e i messaggi che pervengono dai professori sono: “Finalmente faremo verifiche — tutte le materie e tutte insieme — e siccome è un anno normale, ci saranno bocciati e debiti”. Io colgo la sfiducia, anche offensiva per chi si è impegnato tutto l’anno, e forse l’indifferenza per quanto hanno vissuto i giovani. Così le mie nipoti preferirebbero restare a casa quest’ultimo mese, pur avendo sempre desiderato tornare a scuola. Questi professori mi ricordano la dedica di Jannacci alla canzone Il giudizio di Dio: “A chi assiste a eventi epocali, ma non se ne accorge!”, forse non sanno cogliere il tempo opportuno che esige anche di cambiare». Ringrazio questo nonno che mi ha ricordato che in questi mesi non abbiamo perso voti ma vite, non pezzi di programma ma di crescita, e la minaccia non può essere la risposta di un adulto. Il sapere non cresce nella paura della verifica, ma nella gioia della scoperta. È anche una questione di chimica, il sangue infatti si raccoglie dove serve: la gioia coinvolge tutto il corpo e irrora in particolare il petto e la testa; la paura invece solo il petto, il cervello si paralizza. Dovremmo chiederci: se non potessi far leva sulla paura per far studiare i ragazzi, studierebbero?

L’intelligenza cresce in direzione basso-alto (corpo-cervello), destra-sinistra (emisfero del cervello deputato a emozioni/immaginazione/creatività ed emisfero dedicato a calcolo/analisi/procedure). A scuola il modello di trasmissione è spesso ribaltato: sinistra-destra (sapere che l’Odissea ha 24 capitoli è più importante di leggerli), alto-basso (spiegare una poesia viene prima di farne esperienza). Per forzare un percorso innaturale si usa quindi la paura, che convoca corpo ed emozioni in modo reattivo e non attivo. È come allenare qualcuno a una corsa mettendogli alle calcagna un cane rabbioso, invece di far crescere, giorno per giorno, il gusto di correre e migliorarsi con tutto l’impegno che richiede. In un sistema in cui il voto finale è la media — purtroppo poco «ponderata» (come si studia in docimologia), cioè dando pesi diversi alle prove in base al percorso di tutto l’anno e non solo del secondo quadrimestre — delle prestazioni, il voto diventa il fine del sapere e viene identificato con la vita. Il voto è invece soltanto mezzo per due scopi: quantificare l’acquisizione di un obiettivo specifico e trasformare l’errore in risorsa. Se il voto diventa il fine, prioritario sarà cavarsela (l’errore non è risorsa ma condanna) e competere (l’apprendimento cooperativo da noi è ancora poco conosciuto o praticato). Ma cavarsela e competere non sono il fine del sapere (infatti gli «scarsi» restano scarsi e i «bravi» bravi). Non sto suggerendo una scuola senza voti (negli anni ho però imparato l’importanza di unire al voto il giudizio: spiegare l’errore per farlo diventare risorsa e mettere in evidenza le cose ben fatte), ma in cui il voto serve a crescere e non si trasforma in giudizio sull’essere («tu sei la tua prestazione»). Di fronte a un voto basso un discepolo si impegna a «fare di più» solo se sa di «essere di più» dell’esito. La scuola-catena-di-montaggio, identificando prodotto e persona, dimentica la vita (usa il lessico dei bilanci: registro, valutazione, rendimento/profitto scolastico, debito/credito, promozione/bocciatura), la scuola-bottega, dando invece priorità alla relazione maestro-discepolo, punta a sviluppare uno stile unico e a realizzare il capolavoro (lessico vitale: giudizio, storia del ragazzo, crescita, punti forti/deboli, errore/scoperta).

Per eliminare la paura ogni maestro dovrà trovare strategie adatte all’età dei discepoli e alla materia. Io per esempio programmo verifiche e interrogazioni in anticipo, solo così diventano un momento di scoperta: non mi interessa scovare ciò che lo studente non sa (capisco subito se ha studiato o no), ma che cosa può scoprire in base a quello che ha studiato (più studia, anche al di là dei compiti, e sa organizzarsi, più la prova lo gratificherà), perché cerco di porre domande feconde per il modo in cui il cervello umano scopre (andando dal noto all’ignoto), domande che non richiedono risposte chiuse da ripetere come io mi aspetto (addestramento), ma invitano a far scoperte che possono spiazzare anche me (spesso ho dovuto arricchire o rettificare ciò che pensavo). Solo così lo studente diventa protagonista del sapere, la verifica diventa un dialogo e la partita dopo tanto allenamento. La paura è sostituita dalla responsabilità, l’ansia dalla curiosità, la fatica dalla sfida. Togliamo la paura da questo mese di scuola, che non è evitare ciò che si deve fare, ma recuperare vite e non solo voti.


pubblicato da Annamaria Gatti

foto fotofbLodi

mercoledì 21 aprile 2021

Genitori oltre la pandemia 3: capaci di ascolto

 Ecco un altro appuntamento,  che accompagna i genitori ...oltre la preoccupazione di questo tempo complesso. Il terzo contributo rivisita l'iter già sperimentato il mese scorso: 

  • breve riflessione
  • esperimento
  • commenti, libere condivisioni o domande, a cui la dottoressa Canna ed io risponderemo individualmente.
Buona lettura!


Esperimento... quanti tipi di bellissimi fiori di campo osservi? 
Cosa potresti sentire al frusciare della brezza?

Terzo Step -  L'ascolto
In questo contributo semplicemente ci riprendiamo il diritto di stupirci.
Ogni gesto, ogni sguardo, ogni tono della voce nostro e dei nostri figli ha un senso profondo e occorre leggere i messaggi che vengono comunicati attraverso questi veicoli comunicativi.

Certo occorre per questo  un impegno a rinunciare alla fretta, costante compagna della vita quotidiana, forse mitigata per molti  in tempo di covid, ma spesso entrata come assunto comportamentale.
La comunicazione analogica non verbale racconta molto del nostro vissuto, delle emozioni, delle criticità, ma va accolta, conosciuta, conquistata forse... con una pratica, fra altre competenze,  che fa dell'attenzione e della consapevolezza  di sè,  un valido sostegno, favorendo la qualificazione  dell'ascolto, della relazione, dello stile educativo e quindi dell'efficacia genitoriale.
Fermiamoci ad osservare, non  a guardare,  ma ad osservare intenzionalmente gesti, ad ascoltare le parole dette e a far nostre quelle non dette, ma narrate da sguardo e gesti. Magari favorendo abbracci che ansia e fretta non c'era spesso  il tempo di donare e di accogliere.

Esperimento
Usiamo intanto per questo step una piccola strategia che fa parte  dell'ascolto attivo.
Fermiamoci fisicamente durante qualche momento della giornata a osservare.
Registriamo nella mente e nel cuore emozioni percepite e altri agiti dei nostri figli.
Poi utilizziamo l'ascolto attivo.
A nostro figlio o a nostra figlia, rimandiamo l'emozione o il sentimento o l'esperienza che leggiamo in quel momento:
"Vedo che sei preoccupata in  questo momento."
"Che bello, sei proprio felice di fare questa cosa."
"Ti vedo pensieroso..."
"La tua voce mi dice che hai paura di qualcosa..."
"Sei proprio arrabbiato ora..."

Non è facile tenere questo atteggiamento, ma ogni qual volta si esercita l'ascolto attivo di cui questo punto è  un esercizio iniziale, ci sono riscontri positivi di desiderio di essere ascoltati e compresi, di essere incontrati ...sostando.

Scriveteci le vostre esperienze o le vostre osservazioni, vi risponderemo come sempre in privato. 
Trovate alcuni post esperienziali sull'esercizio dell' ascolto attivo in questo blog.
Buon cammino!
Annamaria Gatti

                    gatti54@yahoo.it                drss.paolacanna@gmail.com

pubblicato da A. Gatti
foto da m.l.d.zompo.com

sabato 17 aprile 2021

Un libro per bambini per parlare di ricordi che fanno bene, di adulti davvero presenti



Il cassetto dei ricordi
Lorenza Farina
illustrazioni di Lucia Ricciardi
edizioni MIMebu,  2021 

Recensione di Annamaria Gatti

Isabella è una dolce bambina che cerca un tesoro sfuggito, o forse trafugato,  dal suo cassetto dei ricordi. Questo l'accadimento che introduce la trama del libro Il cassetto dei ricordi.

L'autrice Lorenza Farina, ospite prolifica delle produzioni per bambini e delle recensioni di questo blog, propone, in questa nuova opera, un altro tema denso di richiami, che passa attraverso la ricerca di un ricordo prezioso smarrito. Si mescolano le ipotesi accompagnate dalle curate  illustrazioni "luminose e impalpabili" di  Lucia Ricciardi,   Le tavole illustrate sono davvero gradevoli e non solo con  buon gusto, ma con maestria, e fanno festa alle emozioni bambine  suscitate dalla narrazione e trascinano il lettore in un mondo sereno,  fatto di cose buone e vicine.

Quanti di noi possono raccontare di  un cassetto segreto che ha raccolto tesori del cuore e del ricordo? Isabella troverà l'oggetto tanto sospirato che la travolgerà nel ricordo sereno di un momento gioioso e non troppo lontano, perciò vivido e rassicurante.

Quante lievi emozioni suscita il racconto, anche in chi non si può definire bambino, almeno all'anagrafe! Ma invece quanto incontra i sentimenti di chi fortunatamente sa cullare ancora la sua infanzia di cuore e di memoria. 



L'autrice rivive in Isabella un frammento della sua infanzia,  avvolto, confida,  in "un' atmosfera molto leggera, luminosa e impalpabile come sono i ricordi che vanno custoditi come un bene prezioso, per far capire a grandi e piccini quanto siano importanti..." 

Ed ecco svelato il mistero dell'oggetto ricordo, che viene ritrovato in tutta la sua dimensione: un papà, una gita in bicicletta, un ricordo tenero e festoso, che un padre presente  ha lasciato nella vita della figlioletta. 

Questa considerazione rimanda a tanti bambini che non possono custodire la memoria di atti di affetto e di empatia, bambini feriti nella memoria. E rimanda ovviamente agli adulti un richiamo sommesso, ma imperioso:  il dovere fondamentale di prendersi cura dei bambini, percorrendo con loro,  e per loro,  gesti e condivisioni densi di significato e di amore, rendendoli capaci di diventare forti, perchè incontrati.

 pubblicato da Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it


Genitori avanti, funamboli e dintorni #maisoli

 


VEDI QUELLO LASSU'?
E' UN GENITORE, SEI TU, SONO IO, CI SENTIAMO COSI'
SIAMO NOI ALLE PRESE CON QUESTO TEMPO

Il noto scrittore Alessandro D'Avenia, che di professione fa anche e soprattutto l'insegnante a Milano, tempo fa,  all'apertura della seconda ondata della pandemia, dissertando di criticità,  ci aveva riportato all'immagine del funambolo. 

Mi aveva colpito questo rimando e oggi, alla terza ondata, me lo rivedo questo flash, nitido, con tutte le sensazioni cinestesiche e uditive accluse:
  •  la brezza leggera ma invadente e continua, 
  • qualche raggio di sole accecante  e destabilizzante, 
  • il respiro corto mio e di chi sta sotto o alle finestre, 
  • la concentrazione di ferro che rende granitica la figura, ma anche morbida e malleabile.
  • E,  sotto la pianta dei piedi che sono la mia sicurezza, ecco una fune, tirata quanto basta, che ondeggia lievemente e si incurva sotto il peso della paura inevitabile e da controllare come un domatore nella gabbia.

Poi la scoperta: 
la fune detta la legge della sicurezza, 
va assecondata, per domarla
ma con determinazione e coraggio, 
con pazienza e intelligenza. 
Io sono padrone della forza che metto in questo gioco incredibilmente reale.

Noi adulti, coscienti di quel che è la realtà oggi,
ci giochiamo la vita nostra e soprattutto quella dei figli 
domando la fune
funamboli, come tanti, come tutti, 
sapendo di non essere mai soli
con pazienza, coraggio, determinazione, 
riconoscendo la realtà come è 
ma con lo sguardo OLTRE LA PANDEMIA, 
assecondando la difficoltà
seguendo tutto con il respiro OLTRE, 
favorendo tutto quello che aiuta a stare dentro 
a tutto quello che serve per pensarci fuori, quando verrà quel tempo, 
e verrà, 
in cui potremo abbracciarci 
e sarà una festa.
E riprenderemo tutto quel che avremo saputo conservare e valorizzare.

Pubblicato da Annamaria Gatti

Foto: enteos edizioni

lunedì 12 aprile 2021

Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo. Un libro splendido dagli otto ai cento anni

 


Autore: Charlie  Mackesy
Editore Salani, ottobre 2020

Quasi una recensione di Annamaria Gatti

Un evento questo libro di Charlie Mackesy, che sta riscuotendo un enorme  interesse e un successo internazionale, e tutto meritato. 
Un libro senza età e senza confini. 
Un libro verissimo e forse più poesia che prosa.
Bellissimo.
Basta sfogliare e immergersi nelle prime pagine.
  • Dedica alla mamma dolce e gentile - Ecco dove nasce tutto...
  • La premessa è un messaggio per il lettore, qualsiasi lettore e sono quattro paginette scritte in corsivo, come tutto il libro, in cui saluta, in cui il talento è essenzialmente umiltà, desiderio di aiutare l'altro a essere sereno, ma anche felice.
  • Il libro inizia con un CIAO. Che pare voglia dire: ci sono per te, tu sei lì per me, eccoci, proseguiamo insieme...
  • Le prime pagine riaffiorano dalle radici del senso di questo libro: l'incontro vero fra tre animali e un bambino che cerca. Cerca le risposte alle sue domande.
  • Qualche volta gliele fanno; "Cosa vuoi fare da grande?" "Essere gentile" disse il bambino. Ecco qui sta tutto.
  • Poi il libro prosegue nell'incontro con una volpe, ops scusate la volpe, e il cavallo, forse il maestro. Certo,  affascinante guida nella tempesta, nella solitudine, nell'errore, nella vita.
Sono così poche le parole in ogni pagina solo perchè sono pesantissime, vivide e vere, concentrate, infinite. 
Il fascino di queste pagine lascia in animo un'impronta inquietante, eppure siamo adulti, eppure ne abbiamo letti di libri... ma quelle pagine sono altro e ci riportano a quei libri che non si dimenticano, perchè hanno fotografato la tua anima.
                "Essere gentile con te stesso è uno dei più grandi atti di gentilezza che ci siano."
                "Quale è la cosa più coraggiosa che hai mai detto?- Chiese il bambino. 
                                                     -Aiuto- rispose il cavallo".
                        "Chiedere aiuto non significa arrendersi ma  rifiutarsi di arrendersi"
                                            "La vita è dura ma c'è chi ti ama"
                                                                    Grazie


Pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it








venerdì 9 aprile 2021

DaD ovvero: Dove Andiamo Da soli? Un libro di Stornaiuolo.


 

Elvira Zaccagnino, direttrice dell'editrice La meridiana, presenta questo contributo all'attenzione di chi di DaD è intriso da un anno circa.

Capovolgendo tutto.

"Il problema è il significato che diamo alle parole e se l'acronimo di DaD diventa Didattica a distanza, la distanza ci guida.

Per
Tonino Stornaiuolo
i suoi alunni e i genitori dei suoi alunni, DaD è diventata la domanda a cui rispondere ogni giorno: Dove Andiamo Da soli? E sognando intorno a questa domanda sono cresciuti come comunità educante.
Chi è Tonino? Il maestro della DaB: Didattica Ai Balconi. Ma questo libro non parla di DaB ma di DaD così come loro (perché il libro è corale) l'hanno declinata.
E da oggi è nel catalogo delle
Edizioni la meridiana
a costruire l'impegno e il sogno che abbiamo di fare della Scuola un posto meraviglioso in cui imparare tutti a vivere. Anzi a vivere imparando

pubblicato da Annamaria Gatti

MIRTA SI FIDA, il bel libro sull'affido edito da La Meridiana

Mirta si fida


Un onore aver collaborato con autorevoli  professionisti a questa opera di eccellenza,  con una storia che  stupisce, per la semplicità e la profondità. Le prime pagine spiegano lo straordinario percorso di queste  pagine.
La storia creata da Elisabetta Basili con illustrazioni tenerissime, a cui mi è stato chiesto di dare le parole, merita di fare del bene, di  viaggiare a lungo e di incontrare molti: bambini, famiglie, operatori, persone... Mirta conquisterà il cuore e la volontà di molte persone e sorprenderà ancora, incontrando molte persone in varie occasioni.


Mirta si fida è un libro
dove si incontrano due storie


La storia di  Mirta, una bambina vivace ma con genitori fragili che faticano a prendersi cura di lei.
La storia  della Famiglia Bottoni, una famiglia accogliente, che sceglie di prendersi cura di Mirta per un periodo della sua vita.
Il libro, nato da una campagna di sensibilizzazione del Centro per l’Affido e la Solidarietà Familiare di Bassano del Grappa (VI), risponde alle domande: cos’è l’affido familiare e a quali bisogni viene incontro?
Come scrive Paola Milani nella Prefazione: 
"non si tratta di togliere un figlio a dei genitori, di escludere una famiglia dalla vita di un figlio, ma di aggiungere una famiglia nella vita di un bambino. La storia di Mirta propone una visione secondo cui non si allontana per sostituire una famiglia e garantire al bambino la protezione che gli è dovuta, quanto per allargare quella famiglia, integrare le sue risorse e, in questo modo, garantire al bambino la protezione che gli è dovuta".
Pagine dove le parole di Annamaria Gatti e le illustrazioni di Elisabetta Basili  danno corpo a ‘una pluralità di storie attraversate in anni di ascolto, progetti, innovazioni, incontri fatti da un gruppo di lavoro straordinario di professionisti che non hanno mai smesso di formarsi, confrontarsi per aprire nuovi sentieri’ per promuovere la cultura e la pratica dell’affido.
Mirta e la Famiglia Bottoni accompagnano i lettori, piccoli e adulti a incontrarsi stabilendo legami di fiducia.  Perchè l'affido questo è. Questo consente.
Un libro utile e necessario pubblicato nella collana curata da Paola Scalari
https://www.lameridiana.it/mirta-si-fida.html

Pubblicato da Annamaria Gatti

mercoledì 7 aprile 2021

Alessandro lo chef di Asiago da regola d'oro



Bambine e bambini vi racconto una storia verissima, che è un esempio, ma sapete... ci sono  molte altre persone che fanno quel che fa Alessandro Dal Degan. E questa è una buona notizia. 

Vedete in questi mesi molti genitori non riescono ad avere il necessario neppure per nutrire i loro bambini, perchè hanno chiuso molte attività a causa del covid19.

Alessandro è uno chef ...stellato, che vuol dire molto capace e molto creativo. E per diventarlo ha fatto molta strada, ci ha messo molto impegno e ha visto realizzare il suo sogno. Ama molto la terra dove vive ora e da dove provengono i suoi genitori.

Vive sull'Altopiano di Asiago e credetemi... è un posto magico e ricco di natura, bellezza, cose buone e gente così, come Alessandro.

Le chiusure di questo anno hanno chiuso anche i suoi locali, che in montagna incontrano di solito tanti appassionati di cime e di natura, ma anche della sua cucina specialissima.

Perchè vi racconto di lui? No, non è una delle mie storie, no. Spesso le mie storie sono fatti veri. Ma questo... E' un fatto vero e non sono io a raccontarlo, ma il giornale Avvenire oggi e il web: Alessandro lo chef, visto che in tanti hanno problemi a trovare il cibo per la famiglia,   ha avvisato che chi ne avesse avuto bisogno poteva avere prodotti per cucinare in dono, dalla sua cucina stellata. E in molti hanno risposto e sono nate tantissime cose  vere e nuove da questo gesto. 

Non è certo l'unico in Italia, che si fa solidale in un momento così difficile per tante persone, costrette a fare la fila per avere di che sfamare la famiglia, perchè manca il lavoro.

Alessandro dice che è un dono,  che è reciprocità, cioè oggi ti aiuto io e domani potrei essere io ad  aver bisogno di te. 

La regola d'oro ricompare in questa Italia sofferente: fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te.

E qui la storia potrebbe essere finita. E invece sono certa proseguirà e  voi potreste raccontarne altre di simili.

Grazie Alessandro!

Qui il link dell'articolo di Romina Gobbo

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/lo-chef-dona-cibo-in-segreto 

pubblicato da Annamaria  Gatti

foto da Avvenire




https://www.avvenire.it/attualita/pagine/lo-chef-dona-cibo-in-segreto

domenica 4 aprile 2021

Resurrezione: cosa dicono i bambini


 


E' una luce, tanta luce
Gesù è mitico
Come ha fatto a perdonare quelli che lo hanno messo in croce? 
Sapeva che sarebbe risorto.

Gesù è un amico che se gli parlo mi ascolta, 
però non so se mi risponde con le parole, 
forse bisogna saperlo ascoltare

Gli chiedo di uccidere il virus
Lui sa che stiamo stanchi
Anche Lui sarà stanco

Con Lui risorgono anche i suoi amici
Se cado so che mi ritiro su perchè c'è Gesù.



Pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
Foto di C.G.

venerdì 2 aprile 2021

Via Crucis: i bambini e Papa Francesco

 

Stasera la Via Crucis è stata dei bambini. In piazza San Pietro deserta hanno abitato le loro storie, i loro dubbi, le difficoltà, i dispiaceri, il loro dialogo con Gesù. Le sofferenze "da covid" emergono in tutta la loro attualità.

In quella piazza, che è casa di tutti, centro di tanti interrogativi e tante gioie, lì i bambini c'erano davvero, bellissimi e veri, i disegni erano loro, sì anche quei pensieri, scritti felicemente incerti nella grafia, erano di piccoli scrittori in erba. 

Grazie a chi ha rispettato le loro storie, così come erano, quelle grevi e quelle di tutti i giorni. E ci pareva che accanto a loro ci fosse Lui, un Dio bambino, un Dio adolescente, Gesù in DAD, Gesù in mascherina

Rimbalzano le parole della ragazzina dodicenne che si rivolge a Gesù dicendogli che, con il suo esempio e il suo amore, ha capito che può rialzarsi quando cade. 

Mettiamo al centro questa infanzia, i ragazzi, che non si sentano abbandonati!

Un Summit per contagi di gentilezza


"COSA VUOI FARE DA GRANDE?" 

"ESSERE GENTILE" DISSE IL BAMBINO

Da Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo di C.Mackesy 

Domani qui la recensione sull'edizione italiana 

Ecco, ancora per pochi giorni potrete iscrivervi gratuitamente anche voi ad un summit internazionale di grande impatto, con presenze di notevole peso nel panorama del mondo che si sta occupando di portare contributi e cambiamenti di grande  qualità nell'educazione, nelle relazioni, nelle persone che decidono o colgono l'opportunità di vivere fondando i loro passi, il loro lavoro, la loro esistenza sulla riscoperta  o la prosecuzione della gentilezza. Ma non solo.

Compassione, non violenza, empatia, dono, disciplina, educazione,  perdono... alcune dei sentieri  su cui pensare, dibattere, confrontarsi, per sopravvivere. E imparare dalle esperienze già in atto nella società, nelle scuole innanzitutto, perchè l'educazione salverà il mondo, nelle carceri, negli ospedali... 

E questo tempo ne ha proprio un immenso bisogno. Atteggiamenti di chiusura, di razzismo, di malevolenza, di invidia... fanno ammalare la persona che le prova (vedi ricerche scientifiche). Avremo quindi la certezza che bene-fare fa bene agli altri ma anche a noi? Pensiamoci, ne va della salute personale, ma anche della sopravvivenza  della specie umana.

Che si muovano nomi di spessore e con fortissime competenze per contagiare il più possibile di gentilezza questo tempo, non può che stimolare adesione e almeno conoscenza.

DANIEL LUMERA,  che molti lettori del blog  conosceranno già, è l'ideatore del summit gratuito del 10 e 11 aprile. 

A voi aderire con l'iscrizione, per capire e per contaminare finalmente di buone cose la vostra vita e quella degli altri. Io l'ho fatto. 

Qui trovi il virtual summit gratuito
                                                                https://mylifedesign.online/

pubblicato da Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it