Nelle scuole si spende quotidianamente un mondo sommerso di bene, di attenzione, di cura tenace per le nuove generazioni.
Certo, non è sempre così, ma l'incontro con tanti insegnanti fedeli, presenti, consapevoli dei loro umani limiti, ma che hanno un imprinting di I care nel cuore e lo vedi! ti scalda l'anima e ti fa ben sperare.
Una ragazzina di quinta mi confida: "Annamaria... io non leggo volentieri, sono una lettrice "sfuggente", come dici tu nella tua lettera, ma hai ragione, mi porto davvero un libro in particolare alla scuola secondaria... ma non solo, mi porto anche le parole e la voce delle mie maestre. E anche i loro occhi."
Certo, non è sempre così, ma l'incontro con tanti insegnanti fedeli, presenti, consapevoli dei loro umani limiti, ma che hanno un imprinting di I care nel cuore e lo vedi! ti scalda l'anima e ti fa ben sperare.
Una ragazzina di quinta mi confida: "Annamaria... io non leggo volentieri, sono una lettrice "sfuggente", come dici tu nella tua lettera, ma hai ragione, mi porto davvero un libro in particolare alla scuola secondaria... ma non solo, mi porto anche le parole e la voce delle mie maestre. E anche i loro occhi."
Ogni volta che in qualità di autrice incontro gruppi di ragazzi e di bambini mi stupisco di quanto bene circoli e di quanto non ne siamo sempre consapevoli. Diamo per scontato che questi bambini vengano a scuola e che si fidino degli adulti. Ma è un premio che occorre meritarsi e che gratifica largamente di fatiche spesso davvero importanti.
Torno agli incontri con gli autori. Frotte di bambini incontrano un adulto che scrive per loro, oltre che per se stesso e si aspettano da lui/lei familiarità, benevolenza.
Lo fanno naturalmente, senza diffidenza, si affidano e si confidano, cercano la fedeltà di un messaggio scoperto o colto o solo immaginato e di cui chiedono conferma. Sono avviati a questo comportamento dai loro insegnanti, complici di passioni, di scoperte, di valorizzazione di quel mondo che pulsa nelle aule, tutti i giorni.
Resto stupita piacevolmente di questa empatia e mi chiedo se noi adulti siamo consapevoli, sempre consapevoli, di quanto i nostri figli siano fragili e nello stesso tempo tenaci e limpidi.
Chiedono risposte chiare, rassicurazioni, informazioni sull'esistenza e sulla morte, la tua esperienza diventa ciò a cui attingeranno chissà quando!
Esprimono senza reticenza e con fluidità la loro visione della vita e della loro piccola esperienza e talvolta lo fanno scrivendo lettere e pensieri, che meritano attenzione e forse "religiosa" lettura.
(Devo rispondere a un numero considerevole di lettere in questo periodo e lo faccio con commozione!)
Un libro o un racconto possono creare intorno a loro un mondo già reale, perchè dietro alle parole stampate sta un persona, una storia già vissuta, un dolore e una gioia manifestati. Dubbi ed errori possono venire condivisi, ma sopra ad ogni cosa, un messaggio: ce la farete, ragazzi! a coltivare i vostri sogni se avrete fiducia e fede, se non vi fermerete davanti alle provocazioni, alle svalorizzazioni, ai tentativi di farvi simili a tutti, se cercherete nei vostri maestri di vita la risposta ai tanti dubbi, se aprirete loro il cuore.
pubblicato da Annamaria
foto di David Conati: lo scrittore incontra i ragazzi