Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

sabato 24 agosto 2019

Nuovi strumenti per una rispettosa educazione affettiva e sessuale 0-13 anni



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MOSTRAMI L’AMORE
L’EDUCAZIONE AFFETTIVA E SESSUALE DA 0  A 13 ANNI
CITTA’ NUOVA EDITRICE

RECENSIONE  di Annamaria Gatti

Un  progetto dal titolo provocatorio,  
un grido di dolore forse, e di fiducia: 
"mostrami l'amore
implorano i ragazzi, 
perchè oggi l'amore è abusato, tradito, nascosto, mascherato... 
mostramelo tu mamma, papà questo amore... 
giocati la vita per me, 
vivi la coerenza 
e strappami un abbraccio 
quando questa vita si ingarbuglia 
e mi fa sentire incapace, perso, 
mostrami tu l'amore, 
costruiscilo con me e per me!

Miriam Incurvati  e Giovanni Petrichella  sono gli autori del volume “100.000 BACI L’educazione affettiva e sessuale in famiglia” pensato per i genitori dei bambini fino a 9 anni, mentre Virginia Conti e Donatella Sanna hanno lavorato per i ragazzi fino ai 13 anni in “Chi siamo: un viaggio nell’adolescenza”.

Città Nuova Editrice è sensibile alla formazione e al supporto dei genitori e in questi ultimi anni ha dedicato alcune interessanti pubblicazioni di illustri autori del mondo della psicologia, che hanno ottenuto l’interesse delle famiglie e degli educatori, sul tema della crescita affettiva e dell’educazione sessuale, come un tutt’uno, come deve essere.

 In questa nuova esperienza  la prolifica editrice sostiene un progetto molto ampio, anche laboratoriale nelle scuole, denominato “Progetto Pioneer”, a cura dello psicologo  Marco Scicchitano, con la supervisione di Emiliano Lambiase, in cui si inserisce editorialmente con il percorso “Mostrami l’amore” di cui i due volumi hanno fatto da apripista.


Il progetto ha risposto all’emergenza educativa, anche con l’aiuto di numerose donazioni, in una società che non riconosce più il valore della persona e che invece deve rispettare l’uomo e la donna nella loro bellezza e complementarietà, permettendo ai bambini e ai ragazzi di crescere con certezze e rispetto, per diventare adulti sereni e responsabili, anche relativamente la loro affettività, la sessualità e lo sviluppo emotivo.

Del primo volume, curato  anche nelle illustrazioni, ho apprezzato soprattutto l’approccio rigoroso nei contenuti e positivo, che valorizza le abilità dei genitori che possono, con le loro scelte, giocarsi nell’empatia, valorizzare l’aspetto complessivo della dignità della persona, partendo dall’accoglienza del bambino e dalla centralità dei messaggi che vengono trasmessi, proprio in termini di tenerezza e buona  comunicazione, per costruire un bambino sicuro e fiducioso.


In “Chi siamo: viaggio nell’adolescenza” ho apprezzato, con le illustrazioni molto efficaci di Vittoria Frizzo,  la completezza della proposta, di notevole spessore informativo e formativo. Indubbiamente dieci figli, cinque per ogni autrice,  potranno aver aiutato a qualificare un poco  le modalità dell’approccio…
Ma l’aspetto che mi ha entusiasmato di più, da psicologa dell’età evolutiva, è stato il percorso piano e ricco che conduce la ragazza e  il ragazzo, a cui il testo è pure destinato, a rivedersi nel proprio genere, a scoprire che la sessualità non è faccenda fisiologica, solamente, anzi, che la componente  psicologica e neuropsicologica gioca un ruolo importante nello sviluppo, nei cambiamenti repentini e violenti a volte, di cui non avere quindi paura,  ma che, se conosciuto, rassicura e aiuta a gestire l’emotività e il disagio. E a prevenire i rischi, se i genitori curano l’accoglienza, il dialogo e i timori.
Credo che scoprire la storia dell’evoluzione affettivo-sessuale dalla nascita sarà un viaggio coinvolgente e commovente anche per i genitori. Un libro da leggere insieme. Anche in coppia…



pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it



venerdì 23 agosto 2019

La consulenza educativa ai genitori: momento di consapevolezza e di crescita




Recensione di Annamaria Gatti

Il ruolo del consulente educativo per genitori è quanto di più delicato e difficile si immagini, per le implicazioni che le scelte professionali  di tale esperto hanno nei riguardi del complesso sistema famigliare che a lui si affida.

Rassicura constatare quanto questo compito venga svolto da professionisti di grande spessore umano e professionale, nonostante alcuni tragici eventi recenti, che denunciano la pressante necessità di controlli e di interventi responsabili nei confronti di minori e genitori.

Dalle righe del contributo di Paola Scalari e Francesco Berto (ConTatto, La Meridiana 2008) emergono numerose riflessioni,  proposte in modo originale e filtrate dalla viva esperienza del loro lavoro con i genitori e si riconferma un' importante definizione dell'approccio alla consulenza educativa ai genitori. 
Silvia Veggetti Finzi nella Prefazione  definisce il lavoro sinteticamente "straordinario". E confermo la  valutazione.

ConTattoProtagonisti sono i genitori, spesso smarriti e sorpresi, che si raccontano  nei loro sogni, speranze e ideali, feriti da cocenti delusioni,  solitudini e paure. E' il mondo difficile dell'educazione di figli tanto amati, quanto sconosciuti, in una società sempre più complessa e per nulla alleata e complice in questo compito solenne che prepara il futuro. E allora sempre più spesso i genitori vivono con ansia il loro ruolo genitoriale, nella solitudine che caratterizza le relazioni sociali sempre più limitate e povere e poco solidali. "La paura di non essere abbastanza bravi li fa ritirare dal mettersi in gioco nel confronto con altri mamme e papà..." (ConTatto, pag, 192) 
Di qui l'aiuto chiesto all'esperto, che li incontra, permette a loro di raccontarsi e di rivivere consapevolmente i punti nodali e il disagio personale esistenziale per "ricostruire il clima famigliare e per intercettare le modalità con le quali la sofferenza è transitata attraverso le diverse generazioni"  ((idem, pag, 198)
E' il professionista che li accompagna alla scoperta che  "...l'amore è una relazione speciale che sa stringere legami per tentativi ed ipotesi... l'amore non ha ricette, poichè è la ricerca continua e incessante di conoscere l'altro. Amarsi diventa allora poter sbagliare, poterlo comprendere e poter riparare." (idem, pag, 190)

La ricerca di indicazioni  da seguire per placare l'ansia e l'incertezza, può ottenere un' insicurezza di fondo, che non fa crescere davvero i genitori nella consapevolezza delle loro possibilità e nella competenza educativa. "L'esperto allora, quando vuole offrire sostegno a madri e padri, può innanzitutto mitigare il loro desiderio di trovare in lui indicazioni miracolistiche e può invece aiutarli ad appropriarsi di un  metodo che procede per interrogativi e dubbi..." (idem, pag, 191) 

"Il consulente educativo è allora non solo il punto di riferimento affinchè madri e padri possano sentirsi capiti e sostenuti, ma è anche il facilitatore di rapporti tra genitori quando promuovono incontri di gruppo dove mamme e papà possono relazionarsi con altri padri e madri..." (idem, pag, 192-193)


L'affascinante compito del consulente è quindi accompagnare con rispetto i genitori, perchè scoprano le reali e inaspettate possibilità di vivere ed educare quel figlio, in quella famiglia, con le attenzioni proprie della responsabilità loro affidata, sostenuta dall'amore, dalla fiducia e dalla speranza.

pubblicato da Annamaria Gatti
foto by Sara Guarda

giovedì 8 agosto 2019

Il principe in cerca del tesoro. Favola con il sorriso




Fonte: Città Nuova agosto 2019
Autrice Annamaria Gatti
Illustrazione (tenerissima della brava) Eleonora Moretti

IL PRINCIPE CHE CERCAVA IL TESORO

C’era una volta un principe qualsiasi,  che era partito per cercare il tesoro. 
Ma che tesoro cercava? 
Al momento non lo so neppure io, perché  è un tipo misterioso.
Comunque gli ho chiesto: 
“Scusa, altezza… ma dovrei scrivere ai bambini cosa sta cercando il protagonista di questa storiella.”
Mi ha guardato pensieroso e mi ha ordinato: 
“Tu racconta e basta! E non sarà una storiella,  ma una storia vera, da cui i grandi  impareranno qualcosa, visto che ridono pochissime volte al giorno.”

Dopo di che è scivolato da cavallo con un pauroso BARABUUM! Che ridere! 
Non gli  ho chiesto altro per non contrariarlo, anche perchè  il principe non è proprio piacevole: è altissimo come un alberello di pere,
magro come una canna da pesca,
ha capelli arancioni come un melone ,
baffetti ricurvi come due lune gobbe
e un occhio giallo e uno verde,
tipo semaforo rotto,
beh… non era bello davvero.
Ma il sorriso, ah! Quello sì era interessante!
Arioso,
piacevole,
invitante,
divertente,
 insomma... un simpaticone,
se si fosse sforzato di ridere ogni tanto. 
Invece niente, neppure col solletico sotto i piedi.
Per questo forse era partito per cercare il tesoro. 
Rimessosi a cavallo,  il principe  era capitato nel BOSCO GIOCONDO. Non so cosa sia, ma così era scritto sul cartello turistico. Il principe lì si era inoltrato e lì l’ho perso di vista. Ecco! Fine della storia strampalata, direte voi.

Invece ecco riapparire, dopo un po’,  un principe uguale a quello che vi ho descritto. Ma non era più lui. Sorrideva!!!
“Amica della favola, ho trovato il tesoro, raccontalo!”
“Ma cosa scrivo?” gli ho chiesto spaventata da tanto sorriso, così luminoso che sembrava portarsi via tutta la luce del sole!
“Nel bosco mi hanno raccontato delle storie  così spassose che ho ritrovato il sorriso  che avevo perso. Il mio tesoro!”
Allora sì sono scoppiata a ridere anch’io. E siamo ancora qui che ridiamo e  stiamo benissimo, io e il principe  alto come un alberello di pere , magro come una canna da pesca, con  i capelli e i baffetti arancioni come un melone, e con gli occhi come un semaforo a cui manca il rosso. Ma con un sorriso luminoso e questo è quello che conta.