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martedì 19 ottobre 2021

Ancora una storia di Paolina... aiutarsi conviene


  Paolina…aiutarsi conviene

                                                      di Annamaria Gatti

                                            illustrazione di Eleonora Moretti

                                    fonte: Città Nuova, Roma,  Settembre 2021

 

“Vieni ad esplorare il bosco con me e il mio orsobimbo?” aveva proposto  Paolina a Sandro, suo nuovo amico.

 “Sì,  vengo con te!” le aveva risposto l’orsetto,  che era arrivato da poco nel villaggio ed era felice di aver trovato un’amica.

Il bosco era profumato di resina e forse avrebbero trovato qualche ape disposta a barattare un po’ di miele, per un aiuto a trovare fiori di acacia da succhiare.

Ma ad un certo punto Paolina si era immobilizzata.

 “Fermo lì” Paolina aveva esaminato con prudenza un arnese. 

Era una trappola per topi, piccola,  nascosta vicino alla capanna del taglialegna,  ma ora ben visibile, perché luccicava ad un raggio di sole.

 “Giriamo alla larga, la vedi la trappola?”

“Sei in gamba Paolina!”  E proseguirono l’esplorazione.

 Invece delle api poco dopo incontrarono Toppy, topolino coraggioso, sempre in cerca di avventure.

“Ciao Toppy, lui è Sandro” aveva gridato Paolina.

“Ciao Sandroooooooo…” aveva confermato Toppy, filando via come una saetta.

“Fermati Toppy! Ti stai avvicinando alla trappola nascosta vicino alla capanna!” gli aveva urlato Paolina. 

“Ops! Ero diretto proprio là. Il taglialegna ha portato del formaggio stagionato, andavo a controllare… Grazie, mi hai salvato la vita.”

“Di nulla, era mio dovere.”

Ma Sandro aveva incalzato: “Perché lo hai avvisato? Che ti importa se finisce nella trappola?”

Paolina si fermò pensierosa... già, perchè? Poi sicura spiegò:

“Quando si vive nel bosco aiutarsi è importante, dicono mamma e papà. E fare qualcosa per gli altri  aiuta anche noi a  stare bene, dice nonno Baldo, non ci pensi?”

“No, ma mi piace questa cosa del pensare all’altro…  Attentaaaaa!”

E Sandro aveva spinto in là Paolina, spaventando anche l’orso bimbo di pezza, che portava sulle spalle.

 “Cavolo, era proprio una cacca di cervo! Meno male non ci sono finita dentro!”

 E risero come matti. Anche gli abeti e i faggi presero a frusciare divertiti.  I fulvi  scoiattoli  squittirono in coro.  E le cinciallegre cinerine presero a svolazzare cantando allegramente per la sorpresa.


 

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