Sempre lucido lettore del mondo infantile e giovanile, Alberto Pellai condivide sui social questo contributo che volentieri pubblico perchè arricchisce il nostro blog di una riflessione che in molti abbiamo segnalato. Riconosciamo ai ragazzi, in questa fase delicata e controversa, un ruolo importante di richiesta di aiuto e di ascolto, di sanissima protesta. Pena la perdita di senso e di relazione di questa generazione. Definisco anch'io bambini e ragazzi in questo periodo piccoli supereroi .
NON PIU’ INVISIBILI: GLI ADOLESCENTI "SI FANNO" SPAZIO
di Alberto Pellai
"Al di là di tutte le valutazioni e di tutti gli aspetti clinici e sanitari da prendere in considerazione, fatto che in tutta Italia gli adolescenti stiano mobilitandosi per rivendicare il loro desiderio, oltre che il loro diritto, ad una scuola in presenza è un segnale che dà un’enorme speranza. Non più sdraiati, non più invisibili, non più rissosi e violenti, non più trasgressivi nella movida: le cronache stanno parlando di ragazzi e ragazze che dormono all’addiaccio, che seguono le lezioni a distanza stando davanti alla propria scuola o nel cortile della stessa.
Adolescenti che finalmente vengono intervistati nei telegiornali, che dicono come stanno, perché stanno soffrendo, che cosa desiderano, perché non li si deve dimenticare. Come sempre accade, gli adulti si dividono in due: chi fa il tifo per loro, chi li considera facinorosi. Spesso chi si dichiara arrabbiato con gli adolescenti che oggi protestano per andare a scuola, appartiene allo stesso gruppo di adulti che li derideva quando manifestavano nel movimento Fridays for Future dicendo che lo facevano semplicemente per perdere un giorno di scuola. Insomma, verrebbe da dire che gli adolescenti li ami o li odi. Spesso chi fa il tifo per loro ne sta crescendo almeno uno, in casa propria, sotto il proprio tetto. E quindi ne conosce la fatica e la stanchezza, i bisogni e i desideri perché condivide tutto questo da mattina a sera, in una convivenza forzosa che a volte è anche molto penosa.
Chi invece li critica quasi sempre non ne ha uno per casa.
Quando stai crescendo hai davvero bisogno di qualcuno che sappia stare dalla tua parte, anche se tu per primo fatichi a capire quale sia la “parte giusta” in cui vuoi stare. Sentire il tifo di chi ti guarda muoverti nella partita della vita e gioisce della tua gioia e si intristisce per la tua tristezza ti aiuta a non sentirti solo e ti dà la spinta per rialzarti. Sempre e comunque. Gran parte dei nostri ragazzi e ragazze si rialzeranno e torneranno a mordere la vita con forza, desiderio, passione.
Altri invece rischiano di vedere le loro fragilità farsi ancora più intense, più evidenti. Fanno bene i ragazzi e le ragazze a coalizzarsi, a dare voce ai loro bisogni, a dirci quello che loro si aspettano da noi, anche in tempo di pandemia. Stanno rivendicando il diritto ad avere una scuola in presenza e a tornare, con responsabilità, a sentirsi protagonisti attivi delle loro vite e non solo passivi obbedienti alle regole e alle prescrizioni che hanno fermato tutto, per loro.
Anche se il mondo ancora non sa se dare ragione alle loro voce e assecondare le loro richieste, è importantissimo che loro le gridino, le rivendichino, le mettano al centro delle nostre vite di adulti. Perché così facendo dimostrano che l’adolescenza è una fase della vita in cui se non ti danno spazio, provi tu a “farti spazio”. Non c’è nulla di più sano e vitale della protesta civile che gli adolescenti stanno mettendo in atto.
E’ un diritto che stanno esercitando con enorme consapevolezza e civiltà. Sembrano molto più civili e consapevoli di tanti adulti che devono prendere le decisioni per loro e su di loro e che a volte paiono decisamente più immaturi, superficiali, impulsivi. Ho letto troppi giudizi frettolosi sugli adolescenti in queste ultime settimane. Forse invece di giudicarli, è arrivato il momento di ascoltarli.
pubblicato da Annamaria Gatti
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