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giovedì 19 novembre 2020

In tempi difficili fa bene ritrovare i sogni. Un libro illustrato

FRANCA MONTICELLO          ANNA PEDRON

    DOVE VIVONO I SOGNI

                                                    EDIZIONI LA COMPAGNIA DEL LIBRO                                                                      
Recensione di Annamaria Gatti             

 Accostarsi a un lavoro a due mani di Franca Monticello e di Anna Pedron è incontrare narrativa, arte e creatività di sicuro fascino.

Succede anche per questa nuova uscita, con una domanda personale e soprattutto immediata: perché questa copertina inquietante?

Stride la bimba fra le mani di un ipotetico “fantasma” dall'aspetto minaccioso. La piccola infatti  è serena, curiosa e rilassata, tutta protesa nell’ascolto. Da quella bocca, provvista di denti minacciosi,  si raccontano invece colori tenui e forme dolci, capaci evidentemente di far sognare.

Ecco: la storia narra di Emma che  si risveglia nella notte e si trova davanti a questa cosa informe,  con cui familiarizza volentieri e che le racconta i sogni, i suoi sogni, quelli che abitano i sonni di bambina.

E nel sogno si snoda il racconto,  con cadenze ed armoniche battute, quasi una danza di parole per raccogliere il dono onirico, piacevole o più spesso angoscioso, certo irreale nei suoi luoghi e nelle sue scenografie, così improbabili e pur visitate.

L'illustratrice  tratteggia forme e corpi bambini con maestria e sa incastonare perle di paesaggi, piante e animali di sogno in sogno, rivisitati da chi è IL CUSTODE DEI SOGNI in persona,  sfuggito per un caso e rientrato, per un fortuito sbadiglio, nella bimba.

Che siano i nostri sogni davvero racchiusi in un COSO innocuo, morbido e dentellato che ci abita e che li custodisce  in attesa di narrarceli? Che siano i sogni , grevi o lievi che siano,  materiale impalpabile, da accogliere con la serenità di Emma,   per  farci materiale di una ninna nanna?

Pagine attraenti e fantastiche si susseguono… E ritorna il dubbio ma ammorbidito dalle scoperte: perché quella copertina? Si poteva scegliere altro, nel caso qualcuno si spaventi un po’? O forse proprio i bambini saranno  incuriositi e desiderosi di dare un nome e un ruolo allo strano personaggio che porta Emma sulle sue mani? 

L’incanto che attraversa  l’infanzia va riconosciuto e amato se vogliamo sopravvivere al tempo e alle fatiche. Qualcuno riesce a dargli parola, colore e forma. Ed è un dono.

pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
 

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