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sabato 1 agosto 2020

Saper chiedere aiuto, anche questo è diventare saggi! Favola


ENEA CHIEDE AIUTO


Fonte: Città Nuova agosto 2020 
Favola di Annamaria Gatti
Illustrazione di Eleonora Moretti

C’era  una volta l’apprendista cavaliere Enea, giovane coraggioso e di gran cuore.
Un giorno il compito dei  futuri cavalieri era un cosetta da nulla: niente draghi o draghetti,  niente mostri o giganti orribili.

 I giovani dovevano  solo liberare il villaggio Felix dal virus DIVOC 91 che uccideva i bambini.
Ora… che volete che sia liberare un villaggio da un virus, per gente abituata a salvare principesse, paesi interi, castelli e regni?

Ma il compito era apparso arduo: chi era partito corazzato e con la spada, chi con la lancia, qualcuno con una terribile balestra… ma tutti erano tornati malconci, perchè il mostriciattolo era invisibile… e affamato di cuori buoni.
“Enea, gli altri non ci sono riusciti e tu cosa pensi di fare?” aveva chiesto il Gran  Maestro Cavaliere.
“Ora ci penso, Maestro,  poi agirò come farebbe un cavaliere.”

Enea si ritirò nelle stanze della torre a est e nel silenzio, pensando e ripensando, con calma, cercò la soluzione: CHIEDERE AIUTO ALLA PERSONA GIUSTA.
 “Gran Maestro, per sconfiggere questo mostro invisibile devo chiedere aiuto al medico cerusico del Regno di Fortebraccio, forse lui potrà indicarmi la soluzione che non trovo.” E partì.

Arrivato finalmente al castello di Fortebraccio dopo un viaggio faticoso, annunciò:  “Sono Enea, giungo a chiedere aiuto al vostro sapiente”.
Il medico arrivò con barbone, cappello stellato e ampio mantello e ascoltò Enea. Poi ordinò:  “Studiamo insieme i miei libroni e troviamo il rimedio a tanto dolore.”  Sul far della sera partirono alla ricerche delle erbe e delle pietre, utili a preparare una pozione di guarigione. Passarono due notti e due giorni nella foresta, senza dormire e senza mangiare.

Enea lottò con un orso e una gigantesca anaconda. Entrò nella grotta delle pietre accecanti e delle stalagmiti velenose, sconfisse le terrificanti volpi volanti, ma alla fine trovò tutto ciò che serviva. E la pozione fu preparata.

Quindi tornò nel suo regno e arrivò a Felix, dove subito andò dalle bambine e  dai bambini,  che presero la pozione-medicina e ascoltarono le sue avventure  a bocca aperta.

“Quale è stata l’avventura più difficile?” gli chiese una bambina affascinata.
“Chiedere aiuto ad altri!” rispose Enea sicuro.
 “Bravo!” osservò il Gran Maestro. “Per essere cavalieri occorre anche saper riconoscere di non poter risolvere tutto e cercare aiuto e poi darsi da fare!”
E questa è un’altra avventura dell’apprendista cavaliere Enea.


pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it

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