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sabato 8 giugno 2019

Favola: potrà un leoncino "imbranato" diventare un eroe?


Giorgy, leone imbranato



Fonte: Città Nuova, Giugno 2019


favola di Annamaria Gatti
Illustrazione di Eleonora Moretti

Il  leoncino Giorgy era un bel tipo: faceva morire dal ridere, sapeva imitare quasi tutti gli animali della savana, sapeva ingegnarsi in ogni necessità e aveva forza  e intelligenza da vendere.

Ma era distratto. Così distratto, che quando iniziava a fare qualcosa, se la sua attenzione  veniva attirata da altro, perdeva ogni concentrazione. Se rincorreva una gazzella e quella gli faceva un indovinello… si fermava a discutere e  diventavano  amici.

Se stava stanando un’antilope che gli voleva svelare il segreto del leopardo con la tosse,  Giorgy non poteva resistere, interessato com’era alla sorte del cugino.

Tutti lo chiamavano “il leone imbranato”. E Giorgy  un po’ ci soffriva, ma poi sentiva la fiducia di mamma e  papà che  pensavano: ce la farà questo figliolo, perché ha tante risorse!

Un  giorno le leonesse proposero la consueta  gara di corsa per  provare le abilità dei cuccioli che stavano crescendo. Tutti partirono e anche Giorgy.  Ma  uno dei leoncini arrancava con fatica.  Fu allora che Giorgy tornò indietro.
Il coccodrillo urlò: “Il solito imbranato, era primo e finirà ultimo!”  Anche gli altri leoncini lanciarono urla di scherno. Poi ci fu silenzio, mentre  Giorgy  aiutava l’avversario deboluccio a riprendere la corsa:
“Dai che ce la facciamo insieme! Non ti fermare, l’importante è arrivare in fondo!”
“Ma tu perderai la gara, per aiutarmi.”
“Oh… se mi racconterai la barzelletta del coccodrillo col mal di pancia,  giuro che non mi importerà nulla di vincere” commentò Giorgy allegramente,  perché sentiva che stava facendo la cosa giusta.

Arrivarono alla meta della corsa che li iniziava alla vita di caccia e lì accadde un fatto strano:   il leone più anziano,  d’intesa con le leonesse cacciatrici,  gli si avvicinò.  

Guardandolo intensamente  negli occhi e, fra lo stupore di tutti,  pronunciò la formula del vincitore:

“Hai vinto Giorgy. 
La gara era l’ occasione
 per  stabilire  chi di voi avesse avuto  l’abilità più necessaria: 
la generosità.”

Da allora nessuno più ebbe il coraggio di chiamarlo “imbranato”. E Giorgy acquistò più sicurezza e padronanza della sua attenzione.

Mi dicono che Giorgy poi è  diventato un grande capo del suo branco, valoroso nella difesa dei cuccioli. Lo avete mai incontrato?

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