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martedì 3 agosto 2021

I nostri ragazzi e l'allarme pornografia


Un cielo azzurro, alcune  nuvole importanti e la luce che illumina pensieri e immagini. 
All'opposto la pornografia diventa assenza,  nasconde la bellezza e stende un velo buio sulla vita e i sogni. Anche dei nostri bambini. Ecco alcuni dati dalla pagina della prof.ssa Anna Oliverio Ferraris  notissima psicologa e psicoterapeuta. 

da: Rubrica periodica GLI ANNI DELLA CRESCITA 

www.facebook.com/annaoliverioferraris

                                   IL PORNO, UN PROBLEMA SENZA SOLUZIONI? 

"Allarmano sempre più i dati relativi al consumo del porno in rete da parte dei più giovani. Poiché anche molti bambini hanno libero accesso alla rete, oggi può accadere che non soltanto gli adolescenti ma anche bambini di 8-9-10 anni "consumino" immagini di sesso di varia natura, anche violento e pedopornografico. 

Il consumo di sesso in rete in giovane età ha, come è noto da molto tempo, dei risvolti preoccupanti. Favorisce atteggiamenti sessisti e più aggressivi: 

le donne sono molto più spesso percepite come oggetti sessuali dai frequentatori di quei siti (70%) che da chi non li guarda (30%). 

Incoraggia la pratica del "sexting" ossia la richiesta alla partner di inviare immagini di nudi e parti intime, che possono poi venire girate agli amici ("revenge porn"). L'abitudine al sesso on line può far sentire inadeguati e confusi i giovani spettatori che si confrontano con i porno divi e le porno dive. 

Ma il consumo di sesso on-line può anche produrre, nei giovani, mancanza di desiderio sessuale e difficoltà ad eccitarsi con un/una partner in carne ed ossa, a causa del condizionamento alle immagini "forti" (l'ipereccitazione fa salire la soglia dell'eccitazione e la realtà appare scialba e non attraente al confronto di ciò che si è visto). 

Per produrre adrenalina negli spettatori alcuni siti associano il sesso alla violenza fornendo così un modello di sessualità perversa persino con scene di omicidi ("file gore"). 

E se la prima volta un giovane può restare scioccato (27%) e confuso (24%) oltre che eccitato (17%), la seconda volta le percentuali scendono già, rispettivamente all'8% e al 4%, mentre l'eccitazione sale al 49% (da Dataroom di Milena Gabanelli e Simona Ravizza, Corriere della Sera 19/07/21) il che dà la misura dell'assuefazione e conferma la necessità di stimoli sempre più forti per eccitarsi. 

Quali rimedi? Censurare i siti porno? sarebbe la soluzione migliore anche se molto osteggiata. 

Introdurre l'educazione sessuale nelle scuole come accade in quasi tutti i paesi occidentali? con tutto ciò che circola in materia di sesso in tv e on-line sembrerebbe una scelta necessaria, ci sono però associazioni di genitori che pensano che l'educazione sessuale induca i giovani a fare sesso e che il primato educativo in quest'ambito spetti alla famiglia. 

C'è però un paradosso, molti di questi genitori regalano lo smartphone ai figli bambini e non pensano di dover esercitare un controllo."

Fin qui la pagina della professoressa Oliverio Ferraris. 

Quindi il tema è sempre più urgente e impone da molto tempo ormai provvedimenti e supporti per affrontare l'emergenza, con gli strumenti disponibili o da creare in vari ambiti: educativo, formativo, scolastico, politico-legislativo. Certo la famiglia è sempre al fronte anche in questo caso e i genitori andrebbero informati, formati e sostenuti e le scuole per genitori dovrebbero  essere una scelta pragmatica prioritaria. Conoscere cosa accade o cosa potrebbero vivere i propri figli,  interessarsi e accompagnarli è già avviare un processo virtuoso.

Segnalo il volume di Alberto Pellai e la sua presentazione Percorsi formativi 0-6 


https://www.facebook.com/percorsiformativi06/videos/446424216684053

https://www.youtube.com/watch?v=UFce7c8rs_o

pubblicato da Annamaria Gatti

foto da MALPENSA24

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