DALLA PARTE DI MATTEO
di Annamaria Gatti
Fonte: www.educare.it
ALLA SCOPERTA
Conosco bene ormai la mia casetta: intendo quella in cui sono entrato addormentato, in braccio al mio papà, con mamma al seguito, qualche giorno dopo la mia nascita. Lo ammetto dormivo, ma era solo per poco tempo, statene certi! Tutto era pronto, perché ci vivessi con loro: la culla, le pareti della mia stanzetta decorate con le barchette colorate, che mamma doveva essersi divertita a dipingere, il sole da accendere e spegnere a mio piacimento, sul soffitto, scelto dal papà che ha la passione per certi colori caldissimi, proprio come me, del resto!
A proposito mi presento: mi chiamo Matteo. Ormai ho passato l'anno e sono grande! Mi muovo con una certa sicurezza! E ho individuato i posticini proibiti, che, se ci vado, so che devo stare attento, attento... prima che la voce di mamma e il suo abbraccio mi convincano che... no, non è una buona idea stare lì, che c'è sempre di meglio da scoprire!
COME DIETRO LE SBARRE
Anche la casa dei nonni non è niente male quanto a posticini proibiti! Ci sono un sacco di pericoli. Scale che io salgo e scendo ormai, ma ...faglielo capire a loro che sono abbastanza abile: si sentono così responsabili, i nonni, che una manina gliela devo dare, così sto a posto io e loro si sentono tranquilli! E che dire del cane del nonno che mi scodinzola appresso! Ci guardiamo negli occhi: siamo alla stessa altezza e lì devo dire sono un po' perplesso, non mi sorride mai e faccio fatica a capirlo, perciò lo osservo con cautela e credo sia davvero meglio per tutti e due che lo chiudano nel recinto. Lui mi riguarda, io lo riguardo. Dietro la rete, mogio mogio, è in prigione e lo capisco: deve sentirsi come me dietro le sbarre del lettino! Meno male che adesso papà me ne ha fatto uno piccolo e basso, in legno, come quello dei nani di Biancaneve, dice la mamma. Da cui posso salire e scendere quando voglio. Per il cane credo sia una faccenda diversa...
QUI CI VUOLE UN AIUTINO!
Se voglio tuffarmi nell'erba morbidissima, devo imparare a scendere un bel gradino del grande portico. Ieri però mi sono trovato una strategia, da solo, mi appoggio ad una colonna e scendo: mitico! Basta che si fidino un po' di me e... vedranno cosa imparo. La nonna, che ho ringraziato con uno sguardo per avermi lasciato fare, è rimasta di sasso a guardarmi: era incredula. Lo so , non pensava che ce la facessi ed era anche pronta a stendermi la mano. E' rimasta ferma così per un po'., tanto che ho pensato; adesso è lei che deve trovare forse il coraggio di scendere il fatidico gradino! Niente. Non accennava ad un passo, forse ad aver bisogno di qualche aiutino era lei. Così sgambettando mi sono avvicinato, le ho preso la mano e l'ho accompagnata un pochino: la faccenda ha dato i suoi frutti. Dopo qualche momento sgambettava anche lei felice ripetendo: “Grazie bimbo bello!”
Non so perché adesso racconta di questo aiutino a tutti: se fossi in lei non farei sapere di aver tutti quei problemi a farsi un saltino!
“Mamma mia, adesso mi sono sporcato! Qualcuno mi cambi il pannolino, per favore!”
Ne va della mia dignità. Devo ammetterlo: purtroppo per questo ho ancora bisogno di loro. Dei grandi. Ma presto troverò una soluzione più onorevole, per far - da – me!
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