Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

lunedì 15 febbraio 2010

Genitore attento? Parliamone...

Ricordo un vecchio film, “Papà comando io”, il cui titolo mi fece all'epoca un po' rabbrividire e mi incuriosì.
Il simpatico protagonista undicenne della vicenda riusciva a comprare la maggioranza delle azioni dell’impresa del padre, attraverso operazioni telematiche di borsa … e a diventare “il capo”, sconosciuto, del papà.
Il film era deboluccio, gli interpreti poco convincenti… Ma l’idea fantascientifica è stato un ottimo tranello per parlarne: il ragazzino aveva studiato e realizzato l’ “escamotage”, per poter ordinare al padre giorni di vacanze forzate, da trascorrere proprio con lui, un figlio stanco e trascurato, vittima dei soliti bulli, con vistosi insuccessi scolastici e con un basso grado di autostima.
Tranquilli… Il film viaggiava con il solito, troppo scontato lieto fine, mentre noi adulti, genitori sempre sulla breccia, mettiamo ogni giorno ben piantati i piedi e i pensieri sulla realtà di questo beato pianeta di figli.
Il pensiero corre alla riflessione suscitata:
all’attenzione che i genitori vorrebbero dare ai loro figli,
a quella sbagliata che soffoca,
a quella che, cronicamente, non viene percepita come indispensabile,
all’attenzione sostituita da tanti “oggetti” di consumo,
a quella vera che i bambini chiedono a mamma e papà.
Chiedono?
Non sempre, anzi, quasi mai in modo così palese e, lasciatemelo dire, facile!
Più che chiedere, segnalano.
I genitori per primi esercitano un’attenzione massima nei confronti del neonato, che segnala bisogni, disagio, soddisfazione e gioia. E saper leggere questo codice è la loro prima avventura e il primo strumento per veicolare messaggi di rassicurazione, tenerezza, empatia, ma anche autorevolezza!
Poi l’avventura continua…
Si scopre che il figlio è diverso da come i genitori se lo immaginavano, è decisamente un “altro”, un meraviglioso individuo così somigliante a loro, ma “unico e irripetibile”.
Allora l’attenzione diviene essenziale per conoscerlo: temperamento e carattere, attitudini, preferenze, punti di debolezza da sostenere o da correggere e punti di forza da valorizzare, per crescere un bambino sereno e maturo.
Sempre più l’esercizio dell’attenzione diventa una raffinata tecnica per conoscere e risolvere, ma anche per prevenire.
Tecnica? Raffinata?
Ma l'amore per questo figlio, per questa figlia non basta?
Basta, eccome.
Risentiamoci al prossimo post!



Pubblicato da:
Annamaria Gatti




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