Sono giorni questi di doloroso stupore, perchè è sempre difficile registrare di quanto male siano capaci gli uomini.
E se si incrociano gli occhi dei bambini e dei ragazzi la gravità dei fatti ci appare anche in tutta la sua mostruosità e trovare le parole è difficile. Ma non servono a loro le parole. Servono fatti. Serviamo noi e il nostro amore vissuto con umiltà e talvolta forse disperazione, ma respirato e agito in ogni istante.
E ancora e sempre è il tempo della resilienza e scegliamo di ripartire, di coltivare la speranza, di riconfermare e amplificare gli ideali. E per questo continua l'alba di giorni in cui essere coerenti testimoni, dare fiducia ai nostri giovani e sostenerli per costruire insieme zattere di salvezza, ponti di condivisione, spiagge di compassione, foreste di accoglienza.
Foto da DonnaD
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