favola di Annamaria Gatti illustrazione di Eleonora Moretti
fonte: Città Nuova, aprile 2020, Città nuova Editrice, Roma
Non è rimproverando che si superano gli errori,
ma creando alleanze, provare per credere.
Sarà per questo che ai bambini
piace sempre molto questa favola.
In tutti noi c'è un po' di Ebo... ETCIUUUU'
EBO ELEFANTINO TROMBETTIERE
La
mattina era molto calda nella savana e gli elefanti musicisti, in fila per la prova generale del concerto, si
tenevano freschi sventolando le orecchie.
“Uffa,
vado arrosto, mamma!” brontolava EBO l’elefantino.
“Stai attento al Maestro, invece di lamentarti” lo aveva apostrofato mamma elefante.
“Stai attento al Maestro, invece di lamentarti” lo aveva apostrofato mamma elefante.
Il
Maestro della grande orchestra iniziava a concertare. Non che EBO fosse
un piagnucolone, il fatto era che non gli riusciva mica tanto bene la sonata in
do maggiore barrito. La sua proboscide, che usava come trombetta, faceva le
bizze.
“Preferivo
segnare il ritmo con il tronco!”
Insomma, suonare soffiando nella proboscide, non era poi tanto facile!
Insomma, suonare soffiando nella proboscide, non era poi tanto facile!
Ecco, il Maestro aveva dato il "la" e la prova generale del concerto era iniziata. EBO doveva stare attento e lanciare i suoi strombettamenti nasali al tempo giusto. Però…
“EEEETCIUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU’”
Lo
sternuto era risuonato proprio stonato nella savana. Come una tromba
rotta. Che figura!
Ed
ora EBO aspettava la reazione del maestro e pensava: “Ora mi sgriderà e mi
caccerà dall’orchestra”.
EBO
tirò su la proboscide di colpo e SBAAAAM! si trovò faccia a faccia con il
Maestro.
EBO
stava per farsi addosso anche la pipì, per la sorpresa, ma presto si
accorse che i piccoli occhi del grande pachiderma non erano
preoccupati. E forse sorrideva anche.
Il direttore lo stava fissando intensamente, che vuol dire con molto interesse.
Il direttore lo stava fissando intensamente, che vuol dire con molto interesse.
Poi
con la proboscide da gran maestro gli diede un buffetto di simpatia e
incoraggiamento sulla schiena.
“EBO,
ti chiami EBO vero?”
“Sissignore…”
“Ebbene,
capita a tutti di fare un clamoroso errore, anche ai più bravi, ma NON TEMERE
io ti aiuterò. Devi solo guardarmi sempre e vedrai… insieme faremo il più bel
concerto della savana. Ti pare?”
“Mmmm
…mi pare signore” balbettò EBO
allegramente.
EBO
riprese a soffiare benissimo nella sua trombetta naturale e da quel giorno segnò il tempo anche
con il codino, mentre il Maestro pensava: quell’elefantino diventerà un
direttore d’orchestra, di questo passo!
pubblicato da Annamaria Gatti
Franca Perini, stimata e poetica scrittrice anche per bambini mi scrive: Accettare il proprio errore, l'insuccesso ... è un'esperienza fondamentale, e a volte non ci è concessa.
RispondiEliminaCi sono bambine e bambini che non si sanno perdonare, perchè nessuno ha mostrato loro come si fa ad accogliere anche i propri limiti senza sentirsi "sbagliati". Grazie Franca, un pensiero splendido