Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

sabato 14 settembre 2019

Alleanza educativa scuola - famiglia: una risorsa indispensabile. 1°

 Un contributo dal libro:
IO AMO LA SCUOLA  
Come insegnare e stare bene in classe     

Io amo la scuola
                          
di Annamaria Gatti   e Annamaria Giarolo
La Meridiana

                        Il problema sono le famiglie” 


“Nemmeno le famiglie sono più quelle di una volta! ...

....Una volta le famiglie erano alleate della scuola, ora sono i nostri nemici! Per non parlare del fatto che c’è sempre qualche genitore che vorrebbe insegnarci il nostro mestiere: quale metodo usare per leggere e scrivere, come insegnare le divisioni, quali strumenti usare per aiutare gli alunni a studiare e quali voti dare. Le famiglie sono davvero il problema!”

Eh sì, relazione difficile e complicata quella con i genitori degli alunni! Eppure essi fanno parte del loro contesto di vita e, a pieno titolo, hanno l’ultima parola sui loro figli. La nostra Costituzione sancisce il diritto all’esistenza della famiglia e dà ai genitori il diritto/dovere alle cure dei figli e alle necessità da mettere in atto per la tutela, la salute e il benessere al suo interno.

La cosa buona è proprio che i genitori, consegnando il loro figlio all’Istituzione Scolastica, compiono un atto di riconoscimento formale e importante: ‘Ti affidiamo nostro figlio, il bene più prezioso che abbiamo!’. E l’atto non è di poco conto, anche se talvolta, gli operatori della scuola, se lo dimenticano. Dentro casa i figli sono piccoli re e piccole regine (a volte, purtroppo, anche dei tiranni, ma questa è un’altra storia!) e rappresentano il coronamento di un sogno d’amore. Il momento dell’ingresso a scuola segna un passaggio importante per la loro crescita e la loro autonomia: ogni insegnante sa quanto sono timorosi gli sguardi dei genitori all’ingresso della Scuola Primaria e come, poi, col passare degli anni scolastici se ne allontanino dimostrando quasi un pacato disinteresse.
Ma il bambino torna ogni giorno nel proprio contesto familiare e in esso determina il suo futuro: scelte di vita, di crescita, di autonomia, di relazioni, di cultura e di insegnamento. La scuola incide, senza dubbio, ma il timone lo regge la famiglia.

Tutto questo per tener presente, sempre, che ‘i nostri alunni non sono figli nostri’ e che la responsabilità educativa che si svolge all’interno dello spazio-tempo scolastico non può evitare di fare i conti con l’istituzione fondamentale della società: la famiglia.

È pur vero che spesso se ne patisce l’intrusione così come se ne vedono troppo nitidamente le pecche. Ma il lavoro dell’insegnante, professionale e preparato, deve continuare a svolgersi in quello spazio-tempo educativo che gli è dato e rimanere strettamente dentro gli ambiti di competenza (va precisato che in questo contesto non si intende far riferimento a quelle situazioni, a volte drammatiche, dove si consumano abusi, maltrattamenti, sofferenze dei quali si avverte la presenza e per i quali è necessario far segnalazione alle autorità competenti).
Che dire allora del rapporto con la famiglia? Va coltivato, protetto, alimentato per condividerne le scelte, così come va limitato nelle intrusioni con motivazioni adeguate e convincenti sulle scelte pedagogiche e didattiche dei professionisti della scuola.
Attenzione a non cadere nella trappola della giustificazione: spesso l’insegnante tende a giustificare le scelte, anche didattiche e metodologiche, del proprio lavoro esponendosi a discussioni sugli interventi effettuati con pro e contro che vengono espressi dai genitori e possono minare la credibilità del docente.
È qui che l’insegnante si gioca buona parte della sua credibilità professionale!

All’inizio di ogni nuovo anno scolastico vengono indette le assemblee di classe a cui partecipano i genitori degli alunni. Spesso tali incontri sono vissuti dai docenti come un impegno in più della cui efficacia non si vedono i frutti e, dai genitori, come un momento ‘noioso’ a cui non possono sottrarsi per il bene dei loro figli. A volte sono gli stessi insegnanti a rendere l’incontro altamente demotivante quando lo utilizzano per lanciare accuse alle famiglie sulla mancata cura nella gestione della ‘cosa’ scolastica.

Eppure sono proprie queste le occasioni che possono diventare una grande opportunità per un percorso educativo condiviso e la creazione di una relazione scuola-famiglia efficace e serena perché fondata su un rapporto di fiducia reciproca.

Come fare allora e, soprattutto, come gestire le assemblee affinché diventino veri trampolini di lancio per la collaborazione tra le diverse istituzione educative della nostra società?

Fin dal primo incontro, assembleare, il compito del team docente sarà quello di:

  • -             motivare con argomentazioni forti sul piano culturale e scientifico, nonché al passo con i tempi, le scelte metodologiche;
  • -          rassicurare sulla bontà del percorso di apprendimento e sulla necessità di mettere in atto tutte le azioni che portano ogni alunno al massimo delle sue potenzialità;
  • -       rendere partecipi e complici i genitori delle piccole strategie messe in atto per aumentare la motivazione all’apprendimento degli alunni;
  • -          condividere le preoccupazioni sulla crescita personale e sociale dei figli, sulla necessità di coltivare buoni sentimenti e di acquisire le competenze relazionali utili a star bene con se stessi e con gli altri;
  • -          evidenziare tutto il proprio interesse a quanto si sta facendo, anche con umiltà e generosità, disposti a tener conto di ogni osservazione e di ogni necessità;
  • -          rendersi disponibile a incontrare i genitori ogni qualvolta vi sia la richiesta, l’urgenza e la necessità;
  • -          presentare un team docente coeso che ha effettuato ‘a monte’ delle scelte pedagogico-didattiche e che le ha condivide al proprio interno pur mantenendo distinte le professionalità ma anche le personalità di ognuno;
  • -          fornire comunicazioni organizzative chiare e puntuali;
  • -          fare della collaborazione scuola-famiglia il punto di riferimento per ogni iniziativa, nel rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascuno.
Tutto torna a favore di tutti...
-          
 Altre indicazioni utili al tema, al prossimo appuntamento.

Pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it



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