Genitore ottimista: conviene?
Un misto di soddisfazione, timore, ansia, dubbio, sicurezza, delusione...alberga nei cuori dei genitori che si guardano dentro e fuori...
Spesso lo fanno in due, talvolta ci si trova soli a fare il punto della situazione educativa familiare.
I più fortunati hanno alla spalle la collaborazione di insegnanti ed educato
Altri sono soletti, ma ben attrezzati, quanto a desiderio di farcela, alcuni ancora possono condividere con altri genitori il cammino.
Altri sono soletti, ma ben attrezzati, quanto a desiderio di farcela, alcuni ancora possono condividere con altri genitori il cammino.
Quello che li accomuna è la capacità di “vedere il bicchiere mezzo pieno” anziché il bicchiere mezzo vuoto: insomma la chiave vincente spesso è quella dose di ottimismo.
Esso non si identifica però con la superficialità o con le connotazioni vagamente “americaneggianti” del termine. I risultati della ricerca, che ci conferma l'utilità dell'atteggiamento ottimistico, ci è pervenuta proprio dal continente americano: educatori e genitori positivi e fiduciosi ottengono i migliori risultati nei loro rapporti educativi con i bambini o con i loro allievi!
E' come se i bambini, coscienti dell'attenzione di cui sono oggetto, ricevessero una dose di positività, di fiducia, capace di potenziare e sviluppare le loro abilità, facendo leva sulla loro autostima. E' come se fossero investiti della consapevolezza che non sono “nostri”, ma liberamente accolti e seguiti con l'amore di chi non possiede, ma ha veramente a cuore tutto di loro.
Un buona piattaforma su cui costruire il rapporto con i futuri adolescenti!
E, proprio alla vigilia del ricordo di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, ci viene incontro un passo del suo intervento al Congresso Famiglia- Educazione nel 1987 “Uno solo è il maestro”:
“
...Le parole dei genitori devono sempre incoraggiare, essere cariche di speranza,
...Le parole dei genitori devono sempre incoraggiare, essere cariche di speranza,
positive, devono manifestare tutta la loro certezza nella ripresa dei propri figli.
Gesù lascia libertà e responsabilità di decisione, come fa quando incontra il giovane ricco (cf. Mt. 19,16 ss). Non si devono mai imporre le proprie idee, ma offrirle con amore, come espressione d'amore. I figli sono prima di tutto figli di Dio e non nostri. Non vanno trattati quindi come proprio possesso, ma come persone a noi affidate.”
pubblicato da Annamaria
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