Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

giovedì 29 febbraio 2024

"Rughe storia di un nonno" Un tenero David Grossman per i bambini e per tutti.

 



Il distinto signore di cui propongo una riflessione oggi è Gianluigi Coltri, lettore e molto altro, che così si definisce "...lettore ossessivo compulsivo bulimico e onnivoro. Da lettore accanito però mi piace condividere quello che scopro e incontro. Curo "Orecchie e segnalibri", una rubrica su una web radio (Radio Music Free), scrivo e organizzo con amici incontri culturali e presentazioni (Villeggendo)." Aggiungo io:  è un nonno, che non è cosa secondaria nella vita. 

Il signor Coltri raggiunge con una mail quasi quotidiana molti lettori incalliti e perciò quasi sempre felici e altri soggetti, che con i libri hanno a che fare parecchio. Una delle sue ultime mail hanno risvegliato in me il desiderio di condividere con voi la realtà poetica e così vera, descritta dal celebre scrittore David Grossman nel libro "Rughe". Una occasione per conoscerlo meglio nelle produzioni per ragazzi, o meglio forse anche per tutti gli adulti che conservano un sano cuore bambino. Inoltre, in questi tempi burrascosi, Grossman, ha molto da dire, visto il suo impegno in favore del dialogo fra ebrei, arabi e musulmani. 

David Grossman                  foto Mokeda

"«Nonno, che cos’hai in faccia?»

«In faccia?» domanda nonno Adam, sorpreso. «Niente. Gli occhiali.»

«Hai le rughe» dice Tom.

«Ah, be’, le mie rughe…» mormora il nonno «le conosci già, Tom.

«Però non mi hai detto come ti sono venute.»

«Come mi sono venute?»

Il nonno scoppia a ridere. «Non mi hanno mai fatto una domanda del genere…»

da: David Grossman, “Rughe - storia di un nonno”, Mondadori, 2021, 

illustrazioni Ninamasina, trad. Alessandra Shomroni

Seconda puntata su David Grossman e i suoi libri scritti per i lettori più piccoli. “Rughe” è del 2021 e forse più che ai piccoli è dedicato ai nonni, in fondo il sottotitolo tira in ballo direttamente la controparte di Tom. Come ne “L’abbraccio” era Ben a tirare direttamente in ballo la sua mamma.

Tornano verso casa, dopo l’asilo, se la raccontano, e si fermano poi al bar a prendere qualcosa: chi da nonno o nonna non ha vissuto o vive questa situazione, uno di quei momenti che possono essere speciali (no: sono speciali e basta). Uno dei ricordi più antichi che ho è proprio una passeggiata con mia nonna Adele, ai confini del paese dove abito, quando ancora non c’erano case e i fossi a primavera avevano l’acqua trasparente e i prati i fiori.

Tom si sofferma sulle rughe del nonno, gli chiede se gli fanno male, un po’ mette in difficoltà l’anziano, un po’ lo fa divertire, per poi trovare la conclusione di tutto in un disegno. A modo suo, a modo di Tom, come fanno tutti i bambini.

Ecco, il bello di Grossman è, come ho già scritto per “L’abbraccio”, la grandissima capacità di cogliere e di trasferire nel testo, con semplicità e chiarezza, gli aspetti più veri e profondi dell’esistenza. Potrebbero anche non esserci le illustrazioni nel libro, già le parole dicono tutto. Ma così lo rendono speciale, uno di quei libri da leggere ben comodi in poltrona, o aspettando che arrivi il sonno. Ovviamente, sempre tra nonni e nipoti."

pubblica Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it

giovedì 22 febbraio 2024

Più lento, più profondo, più soave: 30 anni fa anche Langer invitava a un cambiamento di civiltà.

Illustrazione di Mauro Biani.

Che senso ha oggi questo invito che Langer lanciava 30 anni fa? 
Così attuale
 per chi si chiede 
come attrezzare i nostri giovani 
alla vita, alla pace. 
Sostituire ad una vita in cui essere 
più veloce, più alto, più forte.
un'educazione e una condivisione ad essere 
più lento, più profondo, più soave
Un programma ancora oggi, un'immane sfida.

Qui la registrazione e il commento da @laltramontagna:

"Sapete – diceva Alexander Langer al convegno giovanile di Assisi nel 1994, trent’anni fa – qual era il motto che il barone de Coubertin ha riattivato per le moderne Olimpiadi, prendendolo dall’antichità? È il motto del Citius, cioè più veloce, Altius, più alto, e Fortius, più forte e possente. Citius, Altius, Fortius era un motto giocoso di per sé, un motto per le Olimpiadi che erano certo competitive, ma che erano in qualche modo un gioco. Oggi queste tre parole potrebbero essere assunte bene come la quintessenza della nostra civiltà e della competizione della nostra civiltà: sforzatevi di essere più veloci, di arrivare più in alto e di essere più forti. Questo è un po’ il messaggio cardine che oggi ci viene dato”. 

“Io vi propongo – prosegue Langer – al contrario il Lentius, Profundius e Soavius. Più lenti invece che più veloci, più in profondità invece che più in alto, e più dolcemente o più soavemente invece che con più forza, con più energia, con più muscoli. E credo che da questo punto di vista ci sia oggi una domanda di un cambiamento di civiltà: probabilmente con questo motto non si vince nessuna battaglia frontale, però forse si ha il fiato più lungo”. 

Nel suo discorso Langer parte proprio dalle Olimpiadi, e l’esempio – da lui utilizzato in termini metaforici – non potrebbe essere oggi più attuale. I Giochi olimpici e, nello specifico la pista da bob di Cortina, si fanno emblema, massimo simbolo, di quella società della competizione che Langer invitava a ripensare.

E purtroppo non si parla della sana competizione sportiva, ma di una competizione politico-economica che tende a massimizzare i profitti per pochi a discapito dei benefici collettivi. Per come si stanno mettendo le cose, probabilmente anche la vicenda della pista da bob segnerà una sconfitta per chi, con civiltà e preparazione, ha cercato di indicare a più riprese la via del buonsenso.

Tuttavia, se gli organizzatori sentono profumo di vittoria, non si rendono conto di averla ottenuta con i muscoli, ma allo stesso tempo con il fiato corto.

Pubblicato da Annamaria Gatti

giovedì 8 febbraio 2024

Voglia di scuola per genitori: webinar da riascoltare anche a corso concluso



nel cammino volgiamo sempre lo sguardo alla luce che ci guida

Sempre più genitori sperimentano la necessità di aggiornarsi, informarsi, essere accompagnati a conoscere il proprio ruolo e le proprie possibilità di vivere con serenità il "mestiere" di genitore.

Ecco un'altra occasione per accedere ad una formazione autorevole e aperta ad altre possibilità di approfondimento.

Da cittanuova.it, rivista on line del 5 febbraio segnalo: 

I ruoli educativi per l’accompagnamento” sarà il focus del prossimo webinar organizzato da Città Nuova dal titolo “Un villaggio che educa. Pianeta adolescenza”.

Quindi occhi e orecchie puntati su mamme, papà e tutte le varie figure di riferimento che influenzano ed educano i nostri ragazzi. Consigli ed esempi utili per tenere il più possibile saldo il timone durante la “tempesta” dell’adolescenza.

Di seguito le date del corso, gli argomenti, le informazioni per iscriversi.

UN VILLAGGIO CHE EDUCA. Pianeta adolescenza

Con Ezio Aceti, psicologo dell’età evolutiva

Tra febbraio e marzo 2024, il giovedì, ore 18,30-20 (28 euro)

1 febbraio: La conquista della libertà: quale percorso educativo per arrivare ad essere giovani liberi pronti per amare

8 febbraio: Ruoli educativi per l’accompagnamento: il padre, la madre e le varie figure di riferimento

29 febbraioMedia, social e tutto ciò che ruota intorno: quale strada per educare?

 7 marzoQuale fede? Come parlare di Dio e dell’amore ai fratelli

Per abbonarsi è necessario cliccare qui, e procedere per l’acquisto come per un normale abbonamento. 

Tutti gli abbonati alla formazione agile riceveranno via email le istruzioni per accedere al percorso formativo scelto e avranno accesso in via riservata a tutta la documentazione relativa. 

Ci si può iscrivere al corso in qualsiasi momento ed anche a corso concluso, dal momento che il materiale è scaricabile anche per chi si abbona successivamente

Ricordiamo che è possibile sottoscrivere un abbonamento anche per i corsi svolti lo scorso anno, di cui è possibile scaricare le registrazioni e la documentazione. 

Per info si può scrivere a rete@cittanuova.it 

o contattare via whatsapp il numero di cellulare 342.6266594.


pubblica Annamaria Gatti

foto di W.G.