Nelle due opere precedenti, di cui questa terza proposta è
l’immediato approfondimento pragmatico, l’autrice Cristina Buonaugurio,
apprezzata psicologa e psicoterapeuta
analitico-transazionale, ci aveva introdotto sorprendentemente nel mondo rowlinghiano,
servendosi delle peculiarità dei
personaggi, per costruire un percorso di conoscenza di sé e per
supportare gli educatori a cui si
affidano i giovani durante il cammino di
crescita.
“LA PIU’ GRANDE DELLA MAGIE” (Città Nuova, 2021) è infatti
uno strumento dedicato ai ragazzi e alle ragazze, mentre “MANUALE DI
INCANTESIMI PER APPRENDISTI EDUCATORI” (Città Nuova, 2022) è rivolto agli
educatori invitati, attraverso l’introspezione e il mettersi in gioco, a capire
come stare accanto a chi cresce e a scoprire quali sono i capisaldi, o gli
incantesimi… che fanno di un educatore
un capolavoro capace di lasciare il segno nelle vite dei ragazzi. Entrambi i
volumi, già recensiti in questo blog, hanno trovato tempi e luoghi di interessante
applicazione, sviluppando un significativo interesse per percorsi profondi e intriganti.
Ecco perché questa terza proposta sollecita una notevole
curiosità: cosa avranno da dire ancora i personaggi della famosa saga ai nostri
giovani, in lotta continua con il mondo adulto e soprattutto come i
protagonisti di un mondo magico e apparentemente lontano possono sostenere la
scoperta di chi vuol conoscere che è
veramente?
Non un seguito quindi, ma un’integrazione nata da una felice
intuizione.
Ringrazio la dottoressa Buonaugurio per la gentile
disponibilità ad ascoltare e a raccontarsi.
·
Come
nasce il “Tutti a bordo…”?
Quando ero più giovane e mi occupavo di animazione di
giovani, ero sempre alla ricerca di sussidi, supporti, materiali e stimoli che
potevano aiutare ad entrare in empatia con i ragazzi con cui facevo un percorso
formativo. Non era semplice e comprendevo che occorreva avere materiale vicino
ai ragazzi, che quindi poteva motivarli e attirarli. Questo sussidio è
esattamente pensato per chi vuol proporre attività coinvolgenti e approfondite
e vuole anche utilizzare lo schema per altre proposte analoghe che desidera
elaborare in autonomia. Certamente si schiera accanto agli altri due manuali,
interagisce con i loro contenuti e arricchisce la fattibilità che viene sempre
lasciata a chi conduce “il gioco” e conosce i ragazzi a cui si rivolge.
·
In un tempo
dove emerge sempre più pesantemente in ambito psicologico e neuropsicologico la
fragilità psicoemotiva di ragazzi provati dalla solitudine a chi è rivolto il
tuo lavoro e come è strutturato?
Abbiamo bisogno di rimettere insieme i giovani, i ragazzi e
i bambini, di dare occasioni di condivisione, di sapere che interessi e che sei
incontrato. Quindi le prassi proposte individuano un lavoro personale dei
giovani che spesso si trasferisce nel gruppo dei coetanei per poter mettere in
comune scoperte e timori. Ogni tema, dal pregiudizio al bisogno di
riconoscimento, dall’amore all’amicizia,
dal liberarsi dai condizionamenti alle emozioni, dai valori ai modelli, sono
introdotti da una presentazione, dalla tematica, dalla tempistica , dall’illustrazione
di attività personali e/o di gruppo, per
scoprire chi sei veramente e quale posto ti vuoi trovare nel mondo… “che
direzione vuoi dare alla tua vita”. Una bella occasione per gruppi di supporto
o terapia, scolaresche di primo e secondo grado, gruppi giovanili, gruppi
parrocchiali, centri estivi, un’occasione per interfacciarsi, dopo gli anni
della pandemia, per condividere, per non sentirsi soli. Per fare esperienza e
scoprire che sei amato e che quell’amore dato, genitoriale o comunque
educativo, ti accompagnerà sempre.
·
L’appendice
è originale e offre una proposta specifica che affascina.
Oltre ai giochi di gruppo
suggeriti, l’appendice per i gruppi
parrocchiali offre l’abbinamento dei
brani di Vangelo alle varie tematiche, una ricerca seguita da una preghiera
legata a quella particolare macro-area. Il percorso in effetti vuole aiutare i
giovani a costruire una propria identità che permetta loro di realizzarsi
pienamente a livello umano, proprio come vuole Gesù ed è bello pensare a questa
trasversalità di intenti.
·
Ritornano,
in questo svolgersi di temi, i protagonisti e anche personaggi minori della saga
che salgono sul… palco per spiegare, incontrare, sostenere la ricerca di sé…
Sembrerebbe facile, ma l’operazione di confronto e di supporto è ancora una
vera scoperta, come la è stata negli altri volumi.
Sì, ritornano alcuni protagonisti, altri si aggiungono,
fornendo un bel quadro di interpretazione e svolgendo un ruolo importante per
motivare e rendere trasparente la dinamica esistenziale che ciascuno vive. Un
aiuto per i ragazzi, invitati in ogni capitolo a lavorare su un tema che li
aiuti a conoscersi, a riconoscere le
caratteristiche personologiche proprie e altrui. E a operare scelte
coerenti.
·
Ma come
vedi il ruolo della Rowling in questo imponente lavoro di descrizione delle
caratteristiche delle persone, siano adulti, siano ragazzi? Come ha fatto,
secondo te, senza una preparazione specifica,
a delineare personaggi così complessi
e con caratteristiche psicologiche di tale forza e così articolate?
L’autrice di Harry Potter è stata insegnante e forse proprio
da quel mondo ha raccolto i suoi personaggi che, pur facendo parte del mondo
fantasy, sono incredibilmente reali. In effetti ebbe a dire che alcuni
personaggi rispecchiano persone davvero conosciute nella realtà. Certamente
dobbiamo riconoscere il suo grande
talento nel cogliere e delineare gli aspetti dell’animo umano e nel
giocarli in questo turbine di eventi e mondi sovrapposti che l’ambientazione
magica offre.
Ma si riconosce anche il talento di Cristina Buonaugurio
nell’aver trasferito in un manuale di attività per adolescenti sottili
pecularità di un capolavoro di narrativa, rispondendo anche con questa modalità
alla sua vocazione professionale di formatrice.