Benvenuti ai genitori...e ai bambini!
sabato 29 ottobre 2011
Halloween non mi interessa
Per favore: non festeggiate halloween con i vostri bambini,
ma guidateli al ricordo dei Santi, dei bei personaggi pubblici,
ma soprattutto dei familiari che sono morti, partiti per il cielo,
raccontando loro tutto ciò che di buono hanno fatto in vita per loro, per la famiglia, per il mondo...
è il modo migliore per creare fiducia nella vita,
esempio positivo di ottimismo e di incoraggiamento...
Un'alternativa al tentativo di ridurre tutto a consumismo
e soprattutto a messaggi negativi e contrari anche al buon senso:
non riduciamoci a seguire una moda,
in cui non crediamo neppure noi...
pubblicato da Annamaria
foto della Beata Chiara Luce Badano
venerdì 28 ottobre 2011
Dalla newsletter AMU, Azione per un Mondo Unito
are i Saperi del terzo millennio:
- imparare a vivere insieme,
- imparare a conoscere,
- imparare a fare,
- imparare ad essere.
- Ma quello che vorremmo sottolineare è la dichiarazione a proposito delle sfide di fronte alle quali si trova l’educazione: "Le nuove sfide di fronte alle quali si trova l’educazione, contribuire allo sviluppo, aiutare a comprendere il fenomeno della globalizzazione e in una certa misura venire a patti con esso, incoraggiare la coesione so-ciale, debbono essere affrontate fin dall’educazione primaria e secondaria. Gli insegnanti svolgono un ruolo deter-minante nel creare le condizioni ne-cessarie per il successo dell’edu-cazione formale e dell’educazione permanente. L’importanza del ruolo dell’insegnante, in quanto promotore del cambiamento, della comprensione e della tolleranza reciproca, non é mai stata così evidente come oggi.”
- Sfide che vengono rilanciate in una sua recente intervista al quotidiano “Le Monde”. Delors, che oggi ha 86 anni, critica le politiche europee affermando in sostanza come l’Unione Europea è lontana anni luce dall’originario progetto di cooperazione. “Ho sempre sostenuto che il successo dell’Europa, sul piano economico, si basa su un triangolo: la competizione che stimo-la, la cooperazione che rafforza e la solidarietà che unisce. Bisogna passare all’azione.” Sappiamo che a scuola l’alunno respira la realtà che lo circonda, sappiamo che “crescere” è faticoso e soprattutto lo è aiutare a farlo. Più che mai attuali sono le considerazioni del Rapporto Delors, più che mai nell’educare continuiamo a scovare tesori. P.M. Jacques Delors
Per iscriversi alla newsletter inviare il proprio indirizzo mail a: patrizia.mazzola@amu-it.eu L’iscrizione è gratuita.
pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
foto di Giovanni Guarda
mercoledì 26 ottobre 2011
Non salo nati per leggere ma anche... Nati per la Musica Progetto per la diffusione della musica da 0 a 6 anni -
Nati per la Musica è patrocinato dal
NPM
(http://natiperlamusica.blogspot.com)
è promosso da:
pubblicato da Annamaria
martedì 25 ottobre 2011
...LEGGIGLIELO E BASTA!
A proposito del post:
MI LEGGI UN LIBRO, OVVERO: STAI CON ME?
Angelo scrive:
E' prima di tutto una esperienza di rapporto personale che crea molta intimità, quella della lettura, anche collettiva.
Quante volte ho dovuto convincere qualche genitore a leggere al proprio bambino, senza preoccuparsi di essere un "attore"!
Annamaria
pubblicato da Annamaria
gatti54@yahoo.it
illustr. di Nicoletta Costa
lunedì 24 ottobre 2011
COME POSSIAMO DIFENDERCI?
Non possiamo non "indignarci" con forza di fronte a quello che abbiamo assistito nei giorni scorsi in televisione, con pochissime eccezioni...
Violenza e orrore esibiti all'uccisione di Gheddafi, terribile omicida e inquietante protagonista della storia libica.
Mi ha soffocato l'esultanza macabra data in pasto ai bambini, ai ragazzi e ai loro genitori, basiti di fronte a tanta crudeltà mostrata senza filtri, senza far in tempo a cambiare canale o a spegnere la tv all'avviso cortesemente rivolto un secondo prima delle immagini cruente: si sconsiglia la visione ai bambini.
E quale angoscia per i bambini libici che hanno sfilato davanti al corpo.
Ma sono bambini! B A M B I N I.
Tante grazie!
pubblicato da Annamaria Gatti
foto da: bambinineonati.blogspot.com
domenica 23 ottobre 2011
E se rifiuta di mangiare e di partecipare alle attività della scuola?
di Annamaria Gatti
La mamma di Nicola scrive per avere indicazioni in merito a una reale difficoltà del bambino di quasi quattro anni, che frequenta la scuola dell'infanzia. Il bimbo talvolta ha un rifiuto a fermarsi a scuola, a intraprendere l'attività scolastica e a mangiare e ad abbandonare una piccola "copertina" che lo accompagna anche a scuola. La madre segnala la lunga lontananza del padre di Nicola, per motivi di lavoro.
Gentile mamma di Nicola,
l’analisi che lei fa della situazione è, a mio parere, corretta ed equilibrata.
Nicola ha davvero bisogno in questo particolare momento della sua crescita psichica e in particolare affettiva, di due genitori attenti ed affettuosi.
Sta ricercando i suoi punti di riferimento, cioè quella sicurezza che gli permetta di superare i momenti di frustrazione, tanto è vero che ricorre ad un oggetto transizionale, “l’ inseparabile straccetto”. E tutto ciò rientra nelle strategie di auto-sostegno adottate dai bambini.
Lei dimostra di essere una mamma molto attenta e sensibile ai profondi bisogni educativi del suo bambino, più che comprensibile la sua ricerca di soluzioni e di consigli per aiutare Nicola ad essere sereno nel momento del distacco e della frequenza della scuola, che attualmente è problematica.
Questo è il momento di raccogliere tutte le forze psicologiche personali, per superare quello che lei intravede come un comprensibile momento di stanchezza, soprattutto per la lontananza del padre di Nicola, a cui dovrà chiedere una particolare collaborazione di sostegno. Infatti potrà essere risolutivo proporre a Nicola tempi di qualità relazionale con la mamma, intanto, e col padre appena possibile, tempi improntati alla complicità e alla condivisione di giochi ed interessi, e conseguentemente all’invio di messaggi rassicuranti, distesi che lo rassicurino dell’affetto e della serenità delle figure genitoriali.
Non si allarmi per i problemi posti a scuola. Piuttosto se ha qualche momento e se è possibile per la struttura che lo ospita, trascorra qualche brevissimo momento con lui, si faccia “presentare” di nuovo i compagni, l’ambiente, i giochi preferiti e chieda collaborazione nel dare a Nicola un' attenzione un po’ speciale in questo periodo, anche attraverso la figura educativa a lui più “vicina”, che lo sorregga con la vicinanza fisica e con espressioni tranquillizzanti. Curi molto il dialogo con le insegnanti.
Non secondari poi i messaggi familiari non verbali, per questa fase di piccola crisi: abbracci, carezze, vicinanza fisica, sorrisi, tempi distesi…
Io credo che tutto questo possa essere realizzato se i tempi saranno proprio più distesi, basterà poco, in termini di minuti: non comunicare fretta, ma utilizzare un attegiamento di distensione, per permettere a Nicola di rifornirsi affettivamente di “sicurezza” e superare questo momento della sua crescita psicologica al meglio!
...Pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
Ill. di Charles Schulz
mercoledì 19 ottobre 2011
Commento di Filippo e della sua classe...
CHISSA' COS'E' UN ULLALLA', FORSE I BAMBINI LO SANNO...
E infatti ecco un contributo divertentissimo: avanti così cari bambini di seconda!
E poi leggete, leggete, leggete..............................................................................
Grazie a Livia e Filippo!
Scrive una mamma:
Filippo ha portato la tua favola, molto divertente, a scuola e in classe hanno provato a individuare l'Ullallà della storia.
Secondo i 22 bambini di seconda l'Ullallà è un uccello dell'età dei dinosauri e hanno provato a disegnarlo, secondo altri è un cavallo con le ali che vince tutti (anche le maestre).
Secondo delle bambine l'Ullallà assomiglia al direttore della scuola, però forse potrebbe essere un animale femmina e allora potrebbe essere una farfalla.
Per due bambine non esiste e tu sei una racconta-favole molto ingegnosa, che fa ridere.
Scegliete voi la risposta più bella!
Grazie per la storia.
Mamma Livia e Filippo
pubblicato da Annamaria
foto da: azzurrablog.wordpress
Genitori "assistenti di volo"...
DAL 5° CONGRESSO NAZIONALE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA MEDICI PEDIATRI
Così, in un mondo in cui tutto è valutato in base all’esito, forse serve imparare a prendere un po’ di distanza, a fare un passo indietro, a osservare con rispetto, a non afferrare, con una mano che ghermisce, la genitorialità. Ciò, nella consapevolezza che il progetto della vita non è nostro giacché il cammino di ciascuno è nel cuore del Mistero.
Noi per i figli siamo “Assistenti di volo” chiamati a riaffermare, istante dopo istante, che sono fatti della stessa sostanza dei sogni! Questo il Tema centrale del V° Congresso Nazionale FIMP che ha affrontato il dibattito partendo dalla considerazione che l’adulto dimostra di non avere ancora preso coscienza fino in fondo delle qualità e del valore presenti nel bambino, troppo spesso, e comunemente, ritenuto un essere passivourare e crescere come persone. , bisognoso di attenzione e di cure. Evidentemente, non si è ancora compreso che i figli, quando arrivano, sono un dono della vita, che viene a portare ai genitori ciò di cui hanno bisogno per poter mat Dal figlio il genitore può attingere la vitalità, la gioia, la coerenza e la trasparenza, sempre che questa non sia stata precocemente menomata.
Assistenti di volo vuol essere più che un semplice momento di confronto, il tentativo di indicare un modello educativo aggiornato, che tiene conto degli studi condotti in questi anni nell’ambito della pediatria, della psicologia, dell’educazione prenatale e anche della generatività, in quanto parte dal presupposto che i genitori possono dare il meglio di sé fin dal concepimento, essendo questo il primo e più importante imprinting per il nuovo essere.
Dal sito della FIMP
pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
foto fonte: principasticcio.wordpress.com
sabato 15 ottobre 2011
Finalmente ancora una favola!
storia di Annamaria Gatti
Illust. di Eleonora Moretti
C'era una volta un stanza grande grande.
Era un'aula dove i bambini imparano a leggere e
a scrivere quando frequentano la prima classe.
Alle pareti i maestri (o forse le maestre?) avevano appeso
in bella vista grandi quadri con le vocali e le figure
degli animali perchè poi avrebbero insegnato:
O di ORSOA di APE
U di UPUPA
E di ELEFANTE
I di ISTRICE
“Oh bella!” esclamò l'orso saltando giù sulle mattonelle
rosse “ogni anno la stessa storia,
sono un orso stufo!”
“Già... mai che pensino a qualche
altro insetto o un
altro mammifero, sempre noi appesi qua
ad insegnare” ronzò A di ape.
“Mio cognato, per esempio” sospirò l'istrice
“verrebbe volentieri a fare...
la lettera vocale a scuola!”
“Oh! Se è per quello anche l'ornitorinco
mi ha chiesto di curiosare
un po' cosa succede a fare l'animale
dell'alfabeto, vuoi mettere
come spalancherebbero la bocca i bambini
quando la maestra direbbe:
“SCRIVETE LA OOOOOO
DI ORNITORINCO!”
“Avanti in groppa!” ordinò l'elefante.
“Andiamo a prenderci dei supplenti
per l'alfabetiere!”
E tutti gli salirono in groppa e quando tornarono in aula...
L'orso appiccicò sul cartellone l'ornitorinco.
L'ape chiamò l'alce maestoso,
che fece la sua bella figura,
anche se faticò un poco a entrare nel
rettangolo della A.
L'istrice incastrò per benino il cognato
ippopotamo, non senza qualche difficoltà.
L'elefante con un barrito ci incollò
un elegantissimo ermellino,
incontrato per caso, che sussurrò:
“La scuola mi si addice, io sono
un ermellino molto istruito!”
L'upupa fischiò e scovò un Ullallà volontario,
che si appollaiò,
pieno di buone intenzioni e con una gran voglia
di scherzare, sul cartellone.
“ UUUU di ULLALLA' ”
proclamò, il giorno dopo, un maestro un po' sospettoso.
E tutti i bambini scoppiarono in una risata, con applauso.
Anche i bambini stranieri capirono la cosa
e si divertirono molto.
E l'orso, l'elefante, l'ape, l'istrice e l'upupa
andarono a farsi una vacanza
dall'altra parte del mondo, una vacanza lunga...
tutto un anno scolastico.
Non so se torneranno... Mah?
Scommetto che nessuno sa cos'è un ULLALLA',
ma forse qualche bambino.... SI'!!!
firmato: Annamaria
venerdì 14 ottobre 2011
Da poco oltre che a Genova anche a Milano, Padova e Roma
AIUTO FAMIGLIA
Aiuto alla persona ed alla coppia attraverso
la condivisione di esperienze di vita familiare
Orientamento e accompagnamento verso possibili soluzioni
Ascolto delle difficoltà inerenti la realtà familiare ed in particolare: crisi del matrimonio, crisi del singolo coniuge, fasi della separazione, dubbi degli adolescenti e dei fidanzati, problemi genitori-figli e figli-genitori/suoceri. Orientamento verso possibili soluzioni.
SEI IL BENVENUTO!
Siamo dei gruppi di coppie cristiane sposate con o senza figli, di giovani, di fidanzati, di separati e di vedove.
Ci occupiamo da diversi anni della preparazione al matrimonio, degli incontri per giovani, per famiglie e per separati. Siamo supportati da una rete di collaboratori professionisti.
Il nostro obiettivo è accogliere, ascoltare e comprendere le persone in difficoltà, credenti o non credenti. Individuarne i bisogni. Orientarle verso possibili soluzioni.
La posta elettronica offre il vantaggio di poter essere letta o scritta quando si è più disponibili, di essere anonima e quindi se si vuole più vera e sincera.
Forniamo aiuto gratuito tramite e-mail a tutti quelli che hanno problemi inerenti la famiglia.
Garantiamo la massima riservatezza.
Scrivici subito! Ti risponderemo al più presto: e-mail ascolto@aiutofamiglia.itPubblicato da Annamaria Gatti
foto di Giovanni
SOS BAMBINI E CINEMA: dove sono genitori?
E pare questo capiti di regola nelle nostre sale cinematografiche. Si presume che questo sia il comportamento di molti genitori a casa con l'utilizzo della televisione e che televisione ci ritroviamo a tutte le ore!
Ricordo una domanda allucinante fattami da un giovane genitore ad un incontro di scuola per genitori: "Ma perchè devo spegnere la tv che sto guardando con mio figlio, se io desidero vedere un film? Solo perchè non è adatto a un bambino?"
Assenza? provocazione? incapacità cognitiva ed affettiva? Esiste secondo voi una soglia, una progettualità seppur minima nella gran parte delle famiglie? E' ancora utile parlarne? O siamo alla frutta?
E così chi difenderà i nostri bambini da tv spazzatura e cinema non adeguati?
Non certo possiamo far conto sulla commissione cinema che determina i giudizi sui film vietati!
Possiamo farci promotori di iniziative di attenzione...
Possiamo far girare eventi come il Fiuggi family festival...
Possiamo fare la nostra parte ovunque siamo e dovunque lavoriamo...e premere sui responsabili dell'educazione dei bambini, il nostro futuro!
Non è il primo SOS che giunge a questo blog...
pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
foto:it.123rf.com
martedì 11 ottobre 2011
Dai pediatri un decalogo aggiornato.
Il decalogo web FIMP
1) No alla nuova divinità: Internet non è il nuovo Messia;
2) No alle paure esagerate: Internet non è un mostro;
3) No all’eccesso di uso. A qualsiasi età, troppe ore davanti a uno schermo sono deleterie;
4) No al surfing infinito. Provoca profonde disattenzioni e modifiche neuronali
5) No all’uso di Facebook come diario. Usarlo con parsimonia nei testi e nelle immagini: troppi dati e troppe confessioni personali fanno male
oggi e faranno ancor peggio domani.
6) Sì al computer in un’area comune della casa: sul web i ragazzi non hanno diritto alla privacy e i genitori non devono avere paura di controllarli;
7) Sì all’uso accompagnato del web. Internet è la più colossale enciclopedia a disposizione, aiutate i figli a scoprirne i pregi ed eliminarne i difetti;
8) Sì alla condivisione delle regole sull’uso: i ragazzi devono sapere che i genitori hanno diritto e dovere di sorvegliarli;
9) Sì all’insegnamento dell’educazione sul web: ciò che non si può fare all’esterno è sconsigliato anche su Internet;
10) Sì al dialogo genitori-figli sull’uso dei media digitali: occorre diventare assistenti affinché Internet, sms e mms diventino un autentico contributo a volare.
Walter Gatti e Adima Lamborghini
per FIMP- Federazione Italiana Medici Pediatri
Pubblicato da Annamaria
illustr. da Mondoerre
sabato 8 ottobre 2011
Capricci?
Vera e Stefan
Non pretendo di risolvere il problema, ma solo di indirizzare la vostra attenzione verso considerazioni utili a rasserenare il clima e a valutare le vostre azioni al meglio.
Mi piace innanzitutto l'alleanza che traspare fra voi e insegnanti: è una delle condizioni essenziali per la lettura delle risorse in questa situazione.
Se non notate altre difficoltà nell'ambiente familiare o comunque extrascolastico, penso potreste concentrarvi sull'osservazione del vostro bambino, che un segnale chiaro ve lo manda e che voi avete recepito. Ora bisogna lavorarci un po' su con
- serenità: sono momenti utilissimi per la crescita affettiva,
- attenzione: non si sminuisca , nè si ingigantisca il disagio, si evitino commenti di derisione...
- discrezione: si eviti di parlarne in modo ansioso, o con altri in sua presenza,
- autorevolezza: il papà, in particolare, e la mamma stabiliscono che " a scuola si entra subito, secondo le regole delle maestre, senza fermarsi, fidati di noi, sai che ti aspettiamo all'uscita!"
- comunicazione: "può succedere, ma sappiamo che supererai questo momento, abbiamo fiducia in te!"...
- sana complicità educativa. Papà: "...io e te siamo gli uomini di casa e sappiamo come ci dobbiamo comportare vero? Mi aspetto che tu ascolti me e la mamma, ora possiamo andare ad aggiustare la bicicletta insieme (a tagliare l'erba, in biblioteca, a trovare i nonni, a pescare...), ho bisogno del tuo aiuto...anche mamma può trovare momenti speciali tutti per loro due!
- coerenza trasversale: i due genitori si mostrano sempre daccordo e sereni (anche se il nodo in gola...) e ascoltano, condividono interessi, occupazioni, giochi, aperture verso gli altri bambini e famiglie (ma questo lo fate già certamente!)
- in pratica: può accompagnarlo il papà a scuola? Comunque poi entrambi, appena consegnato il figlioletto alle maestre, o meglio ai compagni di classe, girino sui tacchi e fuggano via, il che equilvale a lanciare un bel messaggio: io non sono in ansia per te, so che ti lascio in buone mani e tu sai che puoi fidarti di noi sempre... so che tu ce la fai!
- importanti le valorizzazioni di mamma e papà: oggi il nostro bambino è stato proprio bravo...ecc...
Pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
foto: davidealgeri.com
domenica 2 ottobre 2011
Da un commento citazione:
" I nonni sono coloro
che vengono da lontano
e vanno per primi,
ad indagare oltre la vita;
sono i vecchi da rispettare
per essere rispettati da vecchi;
sono il passato che vive nel presente
ed i bambini sono il presente
che vedrà il futuro "
Maria Rita Parsi
Pubblicato da Annamaria
gatti54@yahoo.it
foto da parksmania.it