Benvenuti ai genitori...e ai bambini!
lunedì 30 gennaio 2012
Smontare il bullo!
E infatti lupacchiotto è costretto a farsi aiutare proprio dalla Cappuccetto di turno per risolvere i problemi e riacquistare la sua feroce dignità.
Me lo ha raccomandato Matteo, dall'alto dei suoi quasi quattro anni e io ho provato ad elevarmi un po' al paradosso e all'umorismo, così immediato in quella benedetta infanzia!
pubblicato da Annamaria
gatti54@yahoo.it
venerdì 27 gennaio 2012
Memoria
Oggi hanno distribuito a scuola le arance: circa 1200 frutti...
Oggi tutti i bambini hanno fatto esperienze forti: la Giornata della Memoria, la consapevolezza dei doni ricevuti e il loro costo in vite umane per la difesa della libertà.
Oggi i bambini più grandi hanno visto il film "Jona che visse nella balena".
Oggi metà di loro sono usciti dall'aula magna piangendo di commozione. Oggi hanno distribuito 1200 arance. Un dono della natura.
Oggi i bambini sono rientrati nelle loro aule per l'intervallo, dopo la visione e il commento del film.
Oggi hanno distribuito 1200 frutti sani e succosi.
Oggi nessuno ha buttato il frutto appena sbucciato, e assaggiato, nel cestino.
Oggi nessuno ha potuto mancare di rispetto...
...speriamo accada anche domani.
Oggi la scuola ha insegnato molto.
...
Jona è oggi un fisico olandese e psichiatra.
Il film Jona che visse nella balena (1993) con la regia e la sceneggiatura di Roberto Faenza è tratto dla libro autobiografico .Anni d'infanzia. Un bambino nei lager dello scrittore olandese Jona Oberski
pubblicato da Annamaria
domenica 22 gennaio 2012
giovedì 19 gennaio 2012
Scogli e dubbi
Si sprecano gli interventi sulla tragedia della nave Costa e del ruolo che hanno avuto i responsabili della navigazione.
Non ci sentiamo di fare considerazioni ovvie.
Questo ci chiedono ragazzi demotivati, delusi e annullati, oggetto di questa emergenza educativa, ma anche di insensate campagne pubblicitarie.
... E incapaci di vedere, in genitori spesso tardo-adolescenti, figure forti e fari di percorso.
Col rischio che, mal condotti, .....qualche scoglio, da tempo memorabile presente, li perfori all'improvviso.
pubblicato da Annamaria
foto: moveaboutitaly. com
sabato 14 gennaio 2012
In un libro anche i capricci di Nik : avventure e brividi
Nik.
In una sera d’autunno Nik, bastardino birichino, stava rientrando a… cuccia.
“Nik, dove sei stato tutto il pomeriggio? Ti avevo detto di non allontanarti!” lo rimproverò Mamma. Ma il cagnolino aveva capito, dal tono dolce della voce, che non era una sgridata seria.
“Mi sono divertito, proprio tanto… Io e Jolittle abbiamo fatto una gara di corsa. Il mio amico si è sporcato tutto, sembrava un mostro di terra; che risate ci siamo fatti! Ma anch’io non ho mancato una sola pozzanghera!”
“Vedo…” confermò la mamma dando uno sguardo al lungo pelo di Nik, che una volta era stato bianco.
Intrufolandosi fra i fratellini appena nati, il cagnolino chiese:
“Mamma, quando potranno venire a giocare con me questi cosi tondi e succhialatte?”
“Ci vuole tempo, lo capisci.”
“E quando tu e papà verrete a correre ancora nei prati con me?”
“Cucciolo mio, ora è proprio impossibile con questi succhialatte…”
Nik scansò un fratellino che vagava trascinandosi sul pancino e riprese:
“Non potrebbe venire con me almeno Papà?”
“No. Chi procurerebbe il cibo per noi?”
“Uffa, ma non è giusto…” brontolò deluso, stringendo le orecchie pelose; poi sussurrò:
“Comunque domani vado con Jolittle alla vecchia cascina…”
Chiuse gli occhi e si addormentò sfinito, incurante di un fratellino che gli stava facendo pipì sulle zampe.
da "Nik e la banda del levriero" di Annamaria Gatti, Ed. Città Nuova,
illustrazioni di Giacomina Ferrillo
mercoledì 11 gennaio 2012
I capricci di Rosabella
Rosabella è una principessa coccolata e vezzeggiata e tutti le ripetono che da grande sposerà un bel principe e vivrà ricca e felice.
Ma Rosabella non è d’accordo e si oppone con capricci di ogni genere, arrivando a mangiare a più non posso.
Quando i preoccupati genitori le chiederanno cosa vuole davvero, Rosabella rivelerà il suo più grande desiderio: fare il giardiniere.
E finalmente riuscirà a vivere felice, a modo suo!
Buona lettura!
pubblica: annamaria
lunedì 9 gennaio 2012
Una storia salvacapricci
A volte una storia ascoltata insieme ci permette di parlarne e ritrovare la sintonia...
Ecco una storia animata: sentimenti, animali e musica
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fbit.ly%2Fvideo_olga&h=KAQF6vBqeAQHZz7C7R2vdcEYCYlo9ACPiwREnvk8GoQCzbQ
pubblicato da Annamaria
Illustrazione di Nicoletta Costa
sabato 7 gennaio 2012
Capricci, capricci...
Queste feste poi sono state un supplizio.
In quattro anni non sono riuscita ad educarlo bene?
Sento il giudizio degli altri sul mio ruolo e ci è scappata anche qualche frase provocatoria dei parenti.
Alla scuola materna invece tutto bene, le maestre mi dicono che è così bravo!
Che rabbia! Scusi lo sfogo!
Marinella
Beh, direi sfogo comprensibile: lo sfinimento da capricci è molto comune, soprattutto nelle età di mezzo, quando si sta ricostruendo l'assetto affettivo nell'impatto, sempre più predominante, con la realtà esterna.
Guardare a questi fattacci con buon senso, conoscendo e superando con gradualità sconforto e nervosismo può aiutare a riprendere il cammino con serenità.
Il nostro terribile, solo a casa, ci manda dei precisi segnali di comunicazione, da leggere e valutare... sta probabilmente mettendo alla prova la sua capacità di indipendenza, sta facendo le prove generali, per provarsi nella gestione del mondo. E la mamma è la persona che non perderà mai: con lei le scorribande sono sicure!
E' poi realistico pensare che non abbia gli strumenti per dire ciò che non va. E allora dobbiamo darglieli noi.
- E questa è la prima considerazione. Quanto e come mamma ha permesso che questo bambino si misuri con le proprie capacità e i paletti conseguenti?
Se lo rassicuriamo invece che possiamo aspettare che gli passi quella rabbia e che ce la farà senz'altro, perchè è capitato anche a noi di non sapere spiegare una cosa, o di non saperla fare, il problema assume contorni più precisi e i paletti lì si possono porre, senza timore di generare uno
stress psicoaffettivo dannoso.
Capita anche a voi di considerare la fragilità di questi nostri bambini che, alla minima contrarietà, devono essere salvati, anticipati, sensibilizzati, immunizzati... da mamme e zie e nonne e amiche (della mamma)"crocerossine"?
"Vedo che sei arrabbiatissimo. Piangi pure un po' se ti va così, io ti aspetto di là, quando ti è passata raggiungimi perchè ho bisogno del tuo aiuto da uomo di casa..."
"Ora non possiamo fare ...(quello che tu chiedi), fra pochi minuti, come è stabilito in casa, quando abbiamo finito di pranzare...., allora sì sarò felice di giocare con te ai cavalieri del torneo".
E non si transige. Però anche noi adulti in casa dobbiamo fare lo stesso... altrimenti che cavalieri saremmo?
E perchè non si fa cenno al padre? Non c'è? Possibile.
C'è, ma non c'è?
Possibilissimo.
C'è, ma ce lo siamo dimenticato perchè fatica a fare il duro?
Distorsione dell'immagine paterna.
2 Quindi, punto secondo, rimettiamo in gioco il ruolo del papà, che si prende le sue responsabilità in questo bel cammino, forse ora un pochino turbolento, ma foriero di grandi traguardi sociali e personali. Il padre non è il duro della faccenda, ma piuttosto colui che assume su di sè (a me piace scrivere sè con l'accento, rende l'idea!) il grande ruolo dell'autorità, che è
- fiducia,
- tolleranza,
- regole ben determinate,
- coerenza,
- valorizzazione,
- complicità,
- ruoli ben definiti.
pubblicato da Annamaria Gatti
disegno da: pavone.it