Il rosario narrato ai bambini
di Annamaria Gatti
Illustr. Barbara Gallizio
Effatà Editrice
PAOLINA ABBRACCIO
di Annamaria Gatti
illustrazione di Eleonora Moretti
Fonte: Città Nuova
Novembre 2021
L’orsetta Paolina, afferrato l’inseparabile orsobimbo, si era
precipitata verso l’abete rosso per giocare con i suoi amici. Orsetti, scoiattoli, tassi e cerbiatti erano nella
radura in attesa di qualcuno.
“Ciao amici! Dov’è
Sandro?”
“Volevamo chiederlo a te, anche ieri non è venuto a giocare e
non lo abbiamo visto.”
Si guardarono tutti incerti su cosa fare, non tutti i giorni
uno ha voglia di giocare con gli amici, ma era meglio dare un’occhiata.
Il gruppetto si era appena avviato, quando una cinciallegra
azzurrina svolazzò elegantemente sulle loro teste: “Dove state andando così di
fretta?” chiese gentile.
“Sandro non si vede da un po’ e stiamo andando a trovarlo.
Sennò che amici siamo?”
“Giusto! Credo che troverete una sorpresa a casa di Sandro!”
anticipò la cinciallegra con fare misterioso
e subito si tuffò nel folto del bosco.
La tana era a pochi passi, quando giunse distintamente un
pianto piccino e sommesso.
Curiosi e titubanti gli orsetti si fermarono davanti
all’entrata. Paolina chiamo Sandro che uscì come una saetta, al colmo della
gioia.
“Siete tutti qui! Come sono felice. Mamma ha avuto bisogno di
aiuto e ora guardate qui…” E rientrato, uscì portando fra le braccia un fagottino di
orso. “E’ il mio regalo: una sorellina per me!” annunciò commosso.
Tutti restarono a bocca aperta: era tenerissima. Paolina
prese l’iniziativa e allungò un abbraccio a Sandro.
Fu così che tutti, facendo una gran confusione, tentarono un
abbraccio: chi con la coda, chi con le zampe, chi con le orecchie…
Insomma c’era una gran cosa da condividere con l’amico
arrivato da poco, con un tesoro.
Paolina era pensierosa: “E come la chiamerai?”
“Gioia”
“Bel nome, ci vuole un altro abbraccio di felicità, vero
orsobimbo mio?”.
Un abbraccio non costa nulla.
Ma dà molta gioia.
Sempre.
Ovunque.
Potete ora e qui prendere visione del percorso di questo decimo step con la consueta scaletta.
Buona lettura!
10° STEP: "SENTIRSI" GENITORI
"Noi essere umani siamo costantemente immersi in un flusso di emozioni, anche se spesso non ne siamo del tutto consapevoli. Ci accorgiamo delle emozioni solo quando sono particolarmente intense. Spesso, poi, ad attirare la nostra attenzione sono soprattutto le emozioni spiacevoli, che vorremmo subito controllare o eliminare dalla nostra vita. Questa fretta di liberarci delle emozioni scomode può portarci a volte ad agire in modo impulsivo, perdendo di vista ciò che ci sta più a cuore". (da intervista C. Spatola)
Le emozioni invece sono molto importanti perché, ci ricorda la dott.ssa Spatola …“ rendono più consapevoli dei propri vissuti. Ad esempio, se un genitore capisce di essere troppo stanco e nervoso al rientro dal lavoro, può essere utile fare un piccolo esercizio di respirazione per ritrovare l’equilibrio e la calma, prima di entrare in casa e incontrare la propria famiglia. Può apparire banale, ma è qualcosa che può fare la differenza. Affinché questa abitudine entri nel proprio repertorio di comportamenti, di solito occorre un po’ di allenamento. Quando siamo immersi nella frenesia del fare, perdiamo spesso contatto con le nostre emozioni. Esse rimangono così sotto la superficie della consapevolezza e ci influenzano facendoci diventare reattivi, come una molla pronta a scattare. Se invece siamo sensibili e compassionevoli nei confronti di noi stessi, possiamo prenderci cura delle nostre emozioni, senza dover per forza arrivare al limite". (idem)
E' importante raggiungere quindi l'obiettivo di armonizzare il nostro dentro con il fuori, le nostre emozioni con la nostra capacità di relazione.
“ ...due dimensioni:
quella interiore e quella relazionale. Più sono in grado di conoscere e
comprendere me stesso e le mie emozioni, più sarò in grado di comprendere le
emozioni dell’altro, mediante l’empatia. E viceversa.
Oggi i bambini e
gli adolescenti, come d’altronde anche gli adulti, sono abituati a ritmi molto
intensi. Nelle pause tra un’attività e l’altra, c’è spesso un tablet, una TV o
uno smartphone disponibile ad intrattenerli. In questo modo non si abituano a stare
in contatto con se stessi, a riflettere, a sviluppare la consapevolezza
di sé e delle proprie emozioni. D’altra parte anche le capacità relazionali ed
empatiche spesso non vengono allenate adeguatamente” (idem)
Su questo tema ora proponiamo il consueto ESPERIMENTO per i genitori, per sviluppare capacità di ascolto
delle proprie e altrui emozioni:
-
che emozioni ho
visto e ho sentito in mio figlio (rabbia, nervoso, preoccupazione, ansia ,
paura, scoraggiamento…)
-
Con quale atteggiamento
ed emozione ho reagito io alla sua manifestazione emotiva (sfuggo, mi sento preoccupato, ansia, rifiuto, nego, sminuisco ecc …)
Rientrare in se stessi, rivedersi con serenità e un certo distacco può davvero cambiare, a piccoli step, le nostre relazioni educative. Un passo per volta. E se lo facciamo anche scrivendo, prendendo appunti, avremo anche un apporto pratico utile a fermare emozioni e sensazioni.
Buona scoperta!
Come sempre scriveteci in privato vostre esperienze, chiarimenti, osservazioni e richieste.
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instagram: @the_life_therapy
@infanzia.icare
FB Annamaria Gatti
Recensione di Annamaria Gatti
Città Nuova esce per la collana de “I nuovi colori del mondo” con un altro albo di pregio, un po’ intrigante, per narrazione di Nicola Cinquetti, prolifico e premiato scrittore, e per le gradevoli scelte illustrative di Elisabetta Civardi.
Un libro che incontra l’infanzia in parole e rumori o suoni:
“… Piccolo Cavallo è un cavallo molto piccolo.
Piccolo quanto? Piccolo come un bambino.”
“plicchete cloppete glu glu frrr croc croc…”
Insomma, se lo
leggete lo trasformate in un libro musicale, ma dovrete impegnarvi con
attenzione: i bambini sono molto esigenti! E precisi. E infatti il racconto di
pensieri scanditi e semplici e di rumori è delicato e lento, come una nenia, come deve essere l’incontro con i bambini
L’ attività illustrativa è originale e accurata, ma anche
alternativa, dove parlano le forme più che gli sguardi, in gesti abbozzati e
posture volutamente lievi. I colori intensi e improbabili giocano con la natura
dell’esplorazione di un campo sconosciuto al di là di un corso d’acqua e
interagiscono fra realtà e fantasia: un cavallo blu? Un gatto arancione e
fedele? Il blu domina, il verde intenso, l’arancione e il giallo spavaldi catturano, illuminano, prendono e separano sentimenti e sensazioni.
Il Piccolo Cavallo vuole passare un ruscello e lo farà con
un nuovo amico, Gatto Arancione, che gli promette una sorpresa al di là del
confine, per poi ritornare nel proprio prato, nella quotidianità rassicurante. I sentimenti
bambini si cullano di amicizia, di desiderio di conoscere e di scoprire e farlo
insieme placa l’ansia e il dubbio, dà coraggio e sicurezza. E attesa.
Tutto è avvolto di semplicità e gentilezza. Che celebriamo
come via percorribile e antidoto al buio.