Sono di questi giorni le notizie di "insegnanti" che infieriscono su bambini, anche molto piccoli, con umiliazioni, maltrattamenti, indegne azioni di esclusione e di violenza psicologica.
Non è questa la scuola voluta da chi ama l'uomo e la società in cui vive.
Non sono degni di essere chiamati maestri coloro che si accaniscono sui bambini.
Nessun adulto dovrebbe... eppure ancora l'infanzia è defraudata dei suoi diritti fondamentali.
Che questo accada nelle nostre scuole con una tragica frequenza, ci interroga sull'aiuto che deve essere dato ai docenti, perchè scelgano per vocazione questa professione, riscoprano il valore del loro lavoro prezioso e indispensabile alla società.
Altrimenti si dedichino ad altro!
La prefazione del libro "Io amo la scuola Come insegnare e stare bene in classe" autrici Annamaria Gatti e Annamaria Giarolo,Ed. La Meridiana, ad opera del prof. Cesare Cornoldi, sottolinea la difficoltà di una professione complessa, ma anche straordinaria, che richiese responsabilità e rigore, preparazione, creatività ed empatia.
Una straordinarietà che dà senso a chi la esercita con passione. Lo ringraziamo!
"Ho il piacere di presentare questo testo di Annamaria
Giarolo e Annamaria Gatti che si presenta davvero accattivante per i temi
affrontati e l’impostazione amichevole e pratica. Già dalla considerazione del
titolo e dell’Indice sono stato incuriosito dal volume, anche divertito da
ritrovare espressioni così frequentemente presenti nelle lamentazioni degli
insegnanti stressati: ‘Non c’è
tempo per fare tutto!’, ‘Quest’aula è troppo piccola!’, ‘Non posso parlare e
anche ascoltare’, ‘Ma cosa pretendono alunni, colleghi, genitori, dirigenti?’ e
così via.
E’ vero che tutti i lavori sono stressanti, ma è stato ben
evidenziato che quelli più logoranti implicano relazioni condizionanti,
multiple e concomitanti, aspetti tipici della professione-insegnante, e quindi
ben si capisce perché l’insegnante possa avere un grado di affaticamento
difficilmente presente in altre professioni.
Come tuttavia le ricerche di
Fraccaroli e altri psicologi del lavoro hanno documentato, l’insegnante
italiano non è più scontento del suo lavoro di quanto lo siano altri
professionisti. Perché si verifica questa apparente contraddizione? Per
l’evidente ragione che l’insegnamento è un lavoro potenzialmente ad alta
vocazione, appassionante, arricchente,
portatore di elevati valori. Basta dunque ‘salvarsi’ dagli aspetti stressanti
dell’insegnamento per scoprirne l’eccezionalità.
Questo testo aiuta a
raggiungere tale obiettivo con un utile inquadramento di dieci problemi tipici
dell’insegnante, ciascuno seguito da una serie di consigli utili e di strumenti
pratici e quindi da una esemplificazione legata alla realtà scolastica.
La presentazione di questi dieci problemi è così chiara e
concreta, affidata ad una evidente lunga esperienza delle autrici, che al
lettore, se è insegnante, sembra proprio di trovarsi dentro la Scuola e di
tornare a sperimentare momenti di disagio già sperimentati tante volte.
Anch’io, che pure non sono insegnante ma tuttavia quotidianamente sono
impegnato nell’affrontare problemi di scuola e di bambini in difficoltà, mi ci
sono ritrovato, potendo apprezzare la vivacità con cui i problemi venivano delineati
e la concretezza e l’equilibrio con cui venivano suggerite modalità per
superarli.
Raccomando quindi la lettura di questo testo a tutti coloro che si
occupano a vario titolo di scuola, soprattutto se non sono dotati di strumenti
più approfonditi, e sono sicuro che dall’uso attento delle informazioni e dei
suggerimenti che vi sono contenuti ricaveranno uno stimolo per rafforzare, se
già le hanno, o per recuperare, se le hanno temporaneamente perse, le emozioni
positive di questa magnifica professione che è l’insegnamento.
Cesare Cornoldi
Professore emerito di Psicologia, Università degli Studi di Padova, Presidente Nazionale AIRIPA
https://www.lameridiana.it/io-amo-la-scuola.html
pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
foto Erickson
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