Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

lunedì 6 maggio 2024

Giornata mondiale dei bambini 25-26 maggio 2024. Un evento che scuote le coscienze

E Papa Francesco fa di nuovo centro: mette cioè al centro la verità, in questa occasione i bambini e il loro ruolo di sentinelle e di promotori di "rieducazione del mondo degli adulti" che hanno relegato i bambini in un angolo delle iniziative di aiuto, attenzione, difesa. Loro sono il nostro presente! E questa giornata una vera occasione di sensibilizzazione.

Messaggio del Santo Padre per la prima Giornata Mondiale dei Bambini 25 - 26 maggio 2024

Care bambine e cari bambini!

Si avvicina la vostra prima Giornata Mondiale: sarà a Roma il 25 e 26 maggio prossimo. Per questo ho pensato di mandarvi un messaggio, sono felice che possiate riceverlo e ringrazio tutti coloro che si adopereranno per farvelo avere. Lo rivolgo prima di tutto a ciascuno personalmente, a te, cara bambina, a te, caro bambino, perché «sei prezioso» agli occhi di Dio (Is 43,4), come ci insegna la Bibbia e come Gesù tante volte ha dimostrato. 

Allo stesso tempo questo messaggio lo invio a tutti, perché tutti siete importanti, e perché insieme, vicini e lontani, manifestate il desiderio di ognuno di noi di crescere e rinnovarsi. Ci ricordate che siamo tutti figli e fratelli, e che nessuno può esistere senza qualcuno che lo metta al mondo, né crescere senza avere altri a cui donare amore e da cui ricevere amore (cfr Lett. enc. Fratelli tutti, 95).

Così tutti voi, bambine e bambini, gioia dei vostri genitori e delle vostre famiglie, siete anche gioia dell’umanità e della Chiesa, in cui ciascuno è come un anello di una lunghissima catena, che va dal passato al futuro e che copre tutta la terra. Per questo vi raccomando di ascoltare sempre con attenzione i racconti dei grandi: delle vostre mamme, dei papà, dei nonni e dei bisnonni! 

E nello stesso tempo di non dimenticare chi di voi, ancora così piccolo, già si trova a lottare contro malattie e difficoltà, all’ospedale o a casa, chi è vittima della guerra e della violenza, chi soffre la fame e la sete, chi vive in strada, chi è costretto a fare il soldato o a fuggire come profugo, separato dai suoi genitori, chi non può andare a scuola, chi è vittima di bande criminali, della droga o di altre forme di schiavitù, degli abusi. Insomma, tutti quei bambini a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia. Ascoltateli, anzi ascoltiamoli, perché nella loro sofferenza ci parlano della realtà, con gli occhi purificati dalle lacrime e con quel desiderio tenace di bene che nasce nel cuore di chi ha veramente visto quanto è brutto il male.

Miei piccoli amici, per rinnovare noi stessi e il mondo, non basta che stiamo insieme tra noi: è necessario stare uniti a Gesù. Da lui riceviamo tanto coraggio: lui è sempre vicino, il suo Spirito ci precede e ci accompagna sulle vie del mondo. Gesù ci dice: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5); sono le parole che ho scelto come tema per la vostra prima Giornata Mondiale. Queste parole ci invitano a diventare agili come bambini nel cogliere le novità suscitate dallo Spirito in noi e intorno a noi. 

Con Gesù possiamo sognare un’umanità nuova e impegnarci per una società più fraterna e attenta alla nostra casa comune, cominciando dalle cose semplici, come salutare gli altri, chiedere permesso, chiedere scusa, dire grazie. Il mondo si trasforma prima di tutto attraverso le cose piccole, senza vergognarsi di fare solo piccoli passi. Anzi, la nostra piccolezza ci ricorda che siamo fragili e che abbiamo bisogno gli uni degli altri, come membra di un unico corpo (cfr Rm 12,5; 1 Cor 12,26).

E c’è di più. Infatti, care bambine e cari bambini, da soli non si può neppure essere felici, perché la gioia cresce nella misura in cui la si condivide: nasce con la gratitudine per i doni che abbiamo ricevuto e che a nostra volta partecipiamo agli altri. Quando quello che abbiamo ricevuto lo teniamo solo per noi, o addirittura facciamo i capricci per avere questo o quel regalo, in realtà ci dimentichiamo che il dono più grande siamo noi stessi, gli uni per gli altri: siamo noi il “regalo di Dio”. Gli altri doni servono, sì, ma solo per stare insieme. Se non li usiamo per questo saremo sempre insoddisfatti e non ci basteranno mai.

Invece se si sta insieme tutto è diverso! Pensate ai vostri amici: com’è bello stare con loro, a casa, a scuola, in parrocchia, all’oratorio, dappertutto; giocare, cantare, scoprire cose nuove, divertirsi, tutti insieme, senza lasciare indietro nessuno. L’amicizia è bellissima e cresce solo così, nella condivisione e nel perdono, con pazienza, coraggio, creatività e fantasia, senza paura e senza pregiudizi.

E adesso voglio confidarvi un segreto importante: per essere davvero felici bisogna pregare, pregare tanto, tutti i giorni, perché la preghiera ci collega direttamente a Dio, ci riempie il cuore di luce e di calore e ci aiuta a fare tutto con fiducia e serenità. Anche Gesù pregava sempre il Padre. E sapete come lo chiamava? Nella sua lingua lo chiamava semplicemente Abbà, che significa Papà (cfr Mc 14,36). Facciamolo anche noi! Lo sentiremo sempre vicino. Ce lo ha promesso Gesù stesso, quando ci ha detto: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18,20).

Care bambine e cari bambini, sapete che a maggio ci troveremo in tantissimi a Roma, proprio con voi, che verrete da tutto il mondo! E allora, per prepararci bene, vi raccomando di pregare usando le stesse parole che Gesù ci ha insegnato: il Padre nostro. Recitatelo ogni mattina e ogni sera, e poi anche in famiglia, con i vostri genitori, fratelli, sorelle e nonni. Ma non come una formula, no! Pensando alle parole che Gesù ci ha insegnato. Gesù ci chiama e ci vuole protagonisti con Lui di questa Giornata Mondiale, costruttori di un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico.

Lui, che si è offerto sulla Croce per raccoglierci tutti nell’amore, Lui che ha vinto la morte e ci ha riconciliati col Padre, vuole continuare la sua opera nella Chiesa, attraverso di noi. Pensateci, in particolare quelli tra voi che vi preparate a ricevere la Prima Comunione.

Carissimi, Dio, che ci ama da sempre (cfr Ger 1,5), ha per noi lo sguardo del più amorevole dei papà e della più tenera delle mamme. Lui non si dimentica mai di noi (cfr Is 49,15) e ogni giorno ci accompagna e ci rinnova con il suo Spirito.

Insieme a Maria Santissima e a San Giuseppe preghiamo con queste parole:

Vieni, Santo Spirito, mostraci la tua bellezza riflessa nei volti

delle bambine e dei bambini della terra.

Vieni Gesù, che fai nuove tutte le cose,

che sei la via che ci conduce al Padre, vieni e resta con noi.

Amen.

Roma, San Giovanni in Laterano, 2 marzo 2024

FRANCESCO

pubblicato da Annamaria Gatti

foto da: World Cheùildren's Day

domenica 5 maggio 2024

Perchè insegno? Un libro per ripartire a crederci davvero e fare la differenza.

 

Dall'introduzione del prof. Michele De Beni, che ha creduto in questa raccolta di testimonianze di alto profilo e che continua a curare percorsi e inziative affiancandosi a docenti e studenti in formazione per l'insegnamento. Un professionista che crede fortemente nell'impegno a promuovere una scuola migliore e a sostenere progetti che mettono al centro la formazione di docenti appassionati e preparati. Pedagogista-psicoterapeuta. Esperto in Processi formativigià Professore di Docimologia e di Pedagogia all'Università di Verona, professore di Programmazione e Valutazione dei processi formativi, Istituto Universitario Sophia, Loppiano (FI).Coordinatore di ricerca per l’Italia, Progetto internazionale Co.R.T (Cognitive Research Thinking) diretto da Edward de Bono.Membro del Centro Studi Interculturali, Università di Verona. Condirettore della collana "Fondamenti e Percorsi dell'educare" Editrice Città Nuova.I suoi interessi di ricerca sono rivolti principalmente allo studio dei processi del pensiero strategico, del comportamento prosociale e delle dinamiche familiari.


                                             A cosa serve conoscere?

Si comprende, allora, come nonostante i nostri continui richiami all’intelligenza, forse oggi è il tempo di occuparsi anche della saggezza. Perché, se ci si preoccupa di diventare saggi, non è così difficile poi diventare anche intelligenti. Se si comincia invece dal voler essere intelligenti si hanno poche speranze di diventare saggi, perché è facilissimo cadere nella trappola dell’intelligenza.

È questo, in fondo, anche il semplice ma profondo messaggio dei racconti di buone pratiche scolastiche riportate nel libro. In questi ambienti dove si sperimenta un nuovo senso di sé e di reciproca appartenenza, di alta motivazione all’impegno e alla responsabilità, e si punta alla formazione dell’eccellenza morale, gli studenti raggiungono anche straordinari gradi di successo scolastico. Nella sua disarmante semplicità si cerca, allora, di dimostrare, che se si insegna ai ragazzi ad esser “bravi”, si può anche imparare ad esser “grandi”, “nel senso ampio e più autentico del termine, eccellenti nello studio, cittadini partecipi e onesti: un’alta finalità educativa che potremmo sinteticamente racchiudere nella frase “Pensare bene per fare il bene”, sguardo profetico di un’educazione dinamicamente orientata allo sviluppo di un vero ben-essere della persona e della comunità.

Educare, quindi a scuola non solo è possibile ma, nel flusso continuo dei cambiamenti, assume oggi carattere di priorità. “Istruire per educare”: è questo, in fondo, il semplice ma radicale messaggio di buone pratiche scolastiche qui riportate. In ambienti dove si sperimenta un positivo senso di sé e di reciproca appartenenza, e si punta alla formazione di uno spirito critico-costruttivo e di una mente aperta gli studenti raggiungono anche straordinari gradi di successo scolastico. Una “scuola buona”, questa, che ci dice quanto intelligenza e saggezza, studio e pratica dei valori, siano inscindibili.

Come raccomanda il famoso Rapporto UNESCO sull’educazione per il XXI secolo[1], non basta “conoscere” e  “fare”, ma occorre saper “essere”. Può accadere anche che a scuola ci si accontenti di qualche idea generale e astratta, magari di un bel “programma” educativo, ma che nella pratica poi non venga applicato. Le teorie possono diventare cattive compagne se ci allontanano dall'esistenza per confinare l’essere umano in categorie astratte. Solo nel cuore dell'umanità di quel bambino, di quel ragazzo, la cui intelligenza tende a fondere parola e vita, teoria e pratica, si può puntare alla verità ed educare alla vera saggezza. 

È anche il messaggio più profondo che questo libro vuole indirizzare a quanti dell’istruzione intendono farne palestra di educazione. Occorre, quindi, dare maggior visibilità a queste “buone pratiche”, perché - riconosciamolo - sulla scuola incombe un pessimismo diffuso. Abbiamo difficoltà ad assumerci le nostre responsabilità di adulti. Il merito di questo libro è di aver messo in evidenza la passione e la dedizione, la creatività e l’incessante arte di ricominciare che animano ancora tanti educatori, non semplici competenze da trasmettere e da esercitare, ma fulcro di vita da cui immaginare strade nuove per l’educazione.

[1] J. Delors (a cura di),  Nell'educazione: un tesoro ( rapporto  della Commissione Internazionale all'UNESCO sull'Educazione per il XXI secolo), Armando, Roma 1997.


Pubblicato da  Annamaria Gatti  

gatti54@yahoo.it

 

 


venerdì 26 aprile 2024

Racconto e poesia, un libro: La piccola luna gialla


 LA PICCOLA LUNA GIALLA

di Lorenza Farina  illustrazioni di Lucia Ricciardi

Ed. Paoline,  2023

RECENSIONE

di Annamaria Gatti

Un libro per sognare, per raccontare che oltre il buio c’è la speranza  della poesia e del pensiero che la accarezza. 

Mi chiedo se siano pagine per bambini o per i “grandi” che si sorprendono a vibrare alle invenzioni narrative e ai tratti geniali delle illustrazioni.

Per nulla scontato il recente albo di Lorenza Farina e Lucia Ricciardi, team collaudato e un po' magico, in cui  si narra di Tommaso, che  ha paura del buio, ma trova nella  luna gialla che ha colorato su un foglio bianco, il modo di salvarsi e di entrare nel mondo del sonno e dei sogni. 

Il vento, un mago, una luna bianca che culla la piccola luna gialla, sono i protagonisti del misterioso gioco che trasforma la sua paura in sorriso.

L’intensità dello sguardo del protagonista, il blu nelle sue tonalità più vibranti, i particolari famigliari che circondano il bambino svelano e interpretano forse l’intento dell’autrice nascosto delicatamente fra le righe: il desiderio di nenia e di tenerezza che una mamma può dare per fugare buio e paura.

“LUNA MAMMA CULLA LUNA BAMBINA

FINCHE’ NON SI ADDORMENTA”

Tutto pare magia nel blu della notte, non solo per il gufetto attonito presso mamma gufo, ma anche per il pesciolino curioso, che fa capolino con mamma fra le onde punteggiate di stelle riflesse. 

Tutto sta nell’attesa fiduciosa che il piccolo Tommaso ha saputo creare impugnando, anche nel sonno, una piccola ma possente  matita gialla.   

Una realizzazione di alto valore, la narrazione e l'illustrazione che si compensano e si valorizzano a vicenda come in una danza: magnifico!

Solo per chi sa gustare poesia, cioè tutti i bambini. 

E per gli adulti capaci di volare alto. 

Libro quindi senza indicazione di età. 

 

 pubblica Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it


lunedì 15 aprile 2024

L'esclusione, la convivenza e l'amicizia. Un libro per i più piccoli

 


Non vogliono giocare con me
di Andrée Poulin 
illustrazioni di  Lucile Danis Drouot
I nuovi colori del mondo
Città Nuova Editrice

Recensione
Premiata scrittrice canadese, Andrée Poulin esordisce nella collana I nuovi colori del mondo con un lavoro che vede la sua prima edizione in francese, illustrata da Lucile Danis Drouot, del 2019 tradotta da Silvia Roncaglia e Luca Gentile per la collana I nuovi colori del mondo di Città Nuova. 
L'albo è molto curato e destinato ai più piccoli o a coloro che leggono autonomamente lo stampato maiuscolo e propone una storia che trova nella realtà molti riferimenti. 
Fanfan piccolo fenicottero rosa sperimenta l'esclusione, proprio a causa del suo colore, o forse è solo un pretesto per non accogliere un terzo nella relazione fra i due amici: un panda e una zebra.
Il percorso  di Fanfan per accogliersi e per sapersi difendere,  passa attraverso la consapevolezza del proprio valore, al di là di tutti i pregiudizi e l'incontro con un nuovo amico capace di vedere il suo talento. Anche riconoscere un vero amico è una scoperta da imparare!
"Se non esistesse il rosa, nessuno potrebbe sognare un futuro roseo e tutto sarebbe scuro e triste"...

Pubblicato da Annamaria Gatti


domenica 14 aprile 2024

Un libro d'amore per la Terra, che i bambini e le bambine sanno come attualizzare.

 

Chi salverà la Terra?
Luigina Del Gobbo
illustrazioni di Francesca Carabelli 
I nuovi colori del mondo 
Città Nuova Editrice

Recensione
Ecco una nuovissima uscita:
illustrazioni divertenti per un tema nel cuore di tutti. Proprio tutti  forse no, visto che gli appelli non vengono ascoltati da chi potrebbe davvero fare la differenza. E la nostra Madre terra si ribella e urla la sua disperazione: l'inquinamento sta arrivando al punto di non ritorno, quando non sarà più possibile avere i doni così indispensabili per la vita.  Ma qui l'autrice scomoda pianeti e stelle per dare voce alla povera
Terra, inascoltata dai più del mondo. 

Infatti saranno i pianeti (con tanto di scarponcini), coordinati da un autorevole Sole, a cercare soluzioni, dopo aver fatto il loro dovere come osservatori. E cosa emerge dalla loro ricerca su questo bellissimo pianeta inquinato? 

I bambini, quelli sì, sanno come fare e, incredibile! lo sanno fare davvero! Piccoli passi quotidiani per rispettare la natura, l'acqua, i prati e il cielo, eppure non è difficile! 

"Sono azioni piccole ma... tante piccole azioni messe insieme, una vicina all'altra... vuoi vedere  che a salvare Terra ci penseranno proprio loro, i piccoli umani?" 

... e quando diventeranno adulti? Sapranno ancora abbracciare un albero, sentire le carezze e le parole del vento?

Anche in questa pubblicazione viene utilizzato una font rispettosa delle necessità di chi legge e il simpatico corsivo del Pinocchio  mono e scribe regular diventa un'occasione di arricchimento e il dono del segnalibro un segnale di attenzione per il piccolo lettore.

Pubblicato da Annamaria Gatti




martedì 9 aprile 2024

Un bravo insegnante fa la differenza: le eccellenze (GTP) si raccontano in un libro

 PERCHE' INSEGNO? PERCHE' CI CREDO
di Annamaria Gatti


fonte: cittanuova,it
9 aprile 2024


Perché insegno? Una domanda che moltissimi insegnanti si fanno, una volta entrati nel mondo della scuola, e a cui spesso non riescono a dare una risposta illuminante.



 Il nuovo libro di Michele De Beni e Claudio Girelli (Perché insegno? Perché ci credo – Un bravo insegnante fa la differenza – Città Nuova 2024) è quello di cui c’è bisogno per confermare, sostenere, aprire un mondo decisamente più rassicurante e soprattutto alternativo, rispetto al clima oscuro e soffocante che opprime i docenti in questi anni. Un testo che sprigiona gentilezza e autorevole saggezza. 

Vuoi fare l’insegnante? Ecco una raccolta avvincente di racconti esperienziali di uomini e donne che la scuola l’hanno scelta davvero e di pratiche e metodologie eccellenti per fare della tua vita, innanzitutto, e della tua professione di conseguenza, una sfida vincente, per te e per coloro che ti saranno affidati. 

Sei un insegnante e di fronte a disistima, attacchi mediatici e personali, fatiche burocratiche inutili e pressioni psicologiche da burnout, ti chiedi “chi me l’ha fatto fare?”. Questo testo ti invita ad alzare lo sguardo nella direzione giusta e a tornare a entusiasmarti, a riprendere coraggio, perché qualcuno ce l’ha fatta e abbraccia questa sua professione come una grande opportunità, per se stesso e per gli altri.

«Il testo raccoglie l’appassionata testimonianza educativa e didattica dei docenti italiani inclusi tra i 50 finalisti del prestigioso premio internazionale “Global Teacher Prize” dal 2015 al 2023 e del “Global Teacher Award” del 2021 e 2022. Un libro scritto, quindi, da Insegnanti per Insegnanti e per quanti, genitori ed educatori per primi, hanno a cuore una scuola di qualità. In un mondo frenetico e disorientato come il nostro, un bravo insegnante, con la sua passione e competenza, può effettivamente fare la differenza e dare speranza al futuro delle giovani generazioni» (dalla Introduzione di Michele De Beni).

Allora appare chiaro che insegnare non è il solo obiettivo, ma è la vita che pulsa in ogni aula ad avere fame di educazione vera, intesa come incontro, attenzione, condivisione per costruire insieme un vissuto competente ma anche di solidarietà e di accoglienza.

Bene introduce il professor De Beni, quando sottolinea che i saggi sono proposti da insegnanti di diversi ordini di scuola e di diverse discipline, ma che scorrono, come per uno straordinario viaggio, su un unico binario: «il diretto coinvolgimento degli studenti nel processo d’apprendimento, percorsi pratico-induttivi per la costruzione dei concetti, approcci finalizzati alla promozione dell’autonomia e della collaborazione tra pari, dell’autostima, della cittadinanza attiva, del senso di iniziativa e di imprenditorialità» (idem).

Gli insegnanti quindi in queste pagine si raccontano. La trama della loro vita, il loro essere donne e uomini di questa società, la scelta precisa di stare nella scuola, incrocia quella di studenti desiderosi di abbracciare e costruire percorsi affascinanti, per cui vale la pena di lavorare, ricercare, sperimentare, soffrire e condividere. Il “noi”, filtrato attraverso insegnanti attivi e consapevoli diventa ragione di futuro, gli errori delle opportunità, molti sogni diventano realtà e scelte di pace: le uniche risposte alla durezza di questi tempi.


pubblicato da Annamaria Gatti

lunedì 25 marzo 2024

Perchè insegno? Perchè ci credo. Prossima pubblicazione



Un nuovo libro, edito da Citta' Nuova, per entusiasmare:  un buon insegnante fa davvero la differenza!
Intorno alle testimonianze appassionate dei Global Teacher Prize italiani  si snoda un esame dei bisogni reali dei nostri bambini e dei giovani e delle potenzialità  che hanno i docenti di essere protagonisti di un grande cambiamento fatto di scelte che mettono al centro lo studente, l'alunno. (E ringrazio per essere stata invitata a partecipare a questo progetto editoriale con il mio piccolo contributo)  
Grazie al prof.  Michele De Beni, in collaborazione con il prof. Claudio Girelli, il libro di prossima uscita è uno straordinario strumento per gli insegnanti e non solo.
Al prossimo aggiornamento!

 pubblicato da Annamaria Gatti