Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

martedì 7 ottobre 2025

Doni a saperli vedere 4. Favola MARE


MARE settembre 2025: per mare donne e uomini  pacificamente hanno solcato le onde con le loro barche  per riportare l'attenzione greve  sulla tragedia del popolo di Gaza,  annientato dalla ferocia umana. Aggrediti e umiliati non si sono tirati indietro. Hanno fatto ciò che coloro preposti alla difesa dei diritti umani dei popoli non hanno fatto.  



storia di Annamaria Gatti  -  illustrazione di Eleonora Moretti

fonte: Città Nuova maggio 2023 

MARE

Con l’arcobaleno ancora negli occhi, la principessa Lucia e Carlo continuarono a volare sulla mongolfiera nel cielo, reso limpido dalla pioggerellina.

Quale nuova scoperta avrebbe fatto Lucia, fuggita dalla torre principesca in cerca di amici? Aveva conosciuto e apprezzato le nuvole, il vento, la pioggia e Carlo, che l’aveva accolta sul suo pallone aerostatico…

 “Brezza, ci sei? Dove ci porti ora?” aveva chiesto Lucia.

“Sono sempre qui” aveva confermato la brezza, “conosco il tuo desiderio, fidati di me.”

Così li aveva portati in riva al mare. Lucia non lo aveva mai visto: una distesa luccicante sotto il sole mattutino. Le onde discrete sembravano cullare pesci bambini. Poi si fecero vivaci e spumeggianti,  ricamando il mare con arabeschi eleganti, prima di sciogliersi sulla sabbia.

“Calma ragazze, non fate le birichine” aveva sussurrato la brezza.

“Vogliamo anche noi salire sulla mongolfiera! Cosa si vede da lassù?” avevano replicato le onde.

“No, ragazze” aveva escluso la brezza. “E’ vero che siete prodotte da vento, temperatura dell’acqua e dell’aria o correnti marine… Ma farvi un giro in mongolfiera è davvero troppo…”

“Uffa!” risposero in coro le onde. 

Ma subito Lucia aveva chiesto:

“E’ bellissimo il mare. Come è nato?”

Un gabbiano planato sul margine del cesto della mongolfiera rispose:

“Salve, sono Germano maestro gabbiano. Ma faccio anche la guida turistica. Mi raccontava mio nonno che  miliardi di anni fa la Terra si è raffreddata  e ha cominciato a piovere. L’acqua ha riempito gli avvallamenti che c’erano sul pianeta e si sono formati i mari, che sono salati perché la pioggia scorre sulle rocce e si porta via i sali minerali che ci sono lì. Io, nel mio mare ci sto bene. Ma c’è un problema: molti di noi abitanti del mare trovano  plastica e altre sostanze pericolose per la nostra salute.”

 “E’ vero. Gli uomini buttano roba che inquina e non so se noi bambini potremo vederlo pulito quando saremo grandi” aveva precisato dispiaciuto Carlo.

“Guardate laggiù sulla spiaggia!” aveva garrito il gabbiano.

Sulla spiaggia c’erano una nuvola di bambine e bambini muniti di sacchi, guanti e pinze. Erano intenti, con i loro maestri, a raccogliere i rifiuti che il mare aveva scaricato e che si sarebbe ripreso con l’alta marea.

I bambini  difendono volentieri la natura, aveva pensato Lucia, che li avrebbe volentieri aiutati. 

Ma ora dove li stava portando  la brezza?


Pubblicato da Annamaria Gatti

 

 

 

domenica 5 ottobre 2025

DONI A SAPERLI VEDERE 3: LA PIOGGIA

Accompagnata dalla poetica illustrazione di Eleonora Moretti, vi racconto.

Storia di Annamaria Gatti

Fonte CITTA' NUOVA marzo 2023

PIOGGIA

La principessa Lucia si faceva delle domande. “…E dopo aver scoperto il dono delle nuvole e del vento, cosa mi riserverà questa nuova favola?” si chiedeva, mentre la mongolfiera e la brezza la trasportava con l’ amico Carlo, sfiorando le nuvole. 

Ma ecco all’improvviso uno scossone e la luce farsi debole.

“Ehi, brezza, che succede? La mongolfiera è in pericolo?” aveva scandito Carlo, un po’ agitato. Era il momento per Lucia di fare squadra: gli amici si vedono nel momento di bisogno, quindi si fece passare la paura e fece attenzione. 

Cose luminose come diamanti presero a scivolare giù per la mongolfiera e poi sui loro capelli e sugli abiti. “Oh bella, piove. Fine del viaggio” aveva sospirato Carlo deluso. “Ma nooooo! Guarda!” suggerì la mongolfiera.

“Ma no…” ripetè una cosetta appollaiata sul pallone, “dai, goditi questa pioggia leggera. Sono una goccia e, con tantissime sorelline, sono venuta per aiutare le piante e gli animali assetati, dopo tanta calura.”

“Ma tu da dove vieni?” aveva chiesto curiosa Lucia. “Dalla mia nuvola, eravamo miliardi lassù, evaporate dall’acqua presente sulla Terra, dagli Oceani… a cui tornerò, cadendo nei laghi, nei fiumi, nelle falde sotto terra, per poi tornare con la mia danza senza fine”. E Carlo aveva precisato: “ E’ il ciclo dell’acqua quindi…”

“Bravo!” aveva replicato la gocciolona cadendo sul suo ciuffo biondissimo che, piombato sugli occhi del bambino, aveva fatto scoppiare Lucia in una fragorosa risata e in un saluto pieno di poesia:

“Amica pioggia, sorellina acqua, bene prezioso, sei il nostro gioiello!”

"Ma dove erano tutti gli altri bambine e bambini in questo momento?"  si chiedeva Lucia. 

Fu allora che avevano dato una occhiata sulla Terra e una lunga scia di ombrelli colorati stava accompagnando bambini e bambine con alti stivali, a saltare nelle pozzanghere e a far festa con alberi e animaletti, finalmente! 

Poi era accaduto: un raggio di sole si era infiltrato fra le nuvole e la magia aveva avvolto la mongolfiera. Un arcobaleno aveva salutato Lucia e Carlo con il vocione da tenore, una voce importante: 

“Saluti a voi piccoli amici. Le nuvole e il vento mi hanno suggerito di raggiungervi: visto che magnificenza? Così non vi lamenterete più se piove!”

Gli occhi dei due bambini non potevano staccarsi da quello spettacolo. 

Anche i bambini laggiù, chiusi gli ombrelli, stavano tutti con il naso all’insù. 

Ed era una meraviglia.



 


mercoledì 1 ottobre 2025

Frasi da dire e da non dire nelle relazioni scuola- famiglia. Un libro "Io amo la scuola"

 

L'editrice la meridiana propone un interessante "carosello" di alcune frasi che qualificano o possono  squalificare  l'alleanza scuola-famiglia, una delle garanzie per una serena e proficua collaborazione in favore di bambini e  ragazzi. E' un contributo dal capitolo dedicato alle relazioni scuola- famiglia del libro "IO AMO LA SCUOLA" . 

Per esempio frasi da dire e da non dire che vengono commentate

"Insieme ci riuscremo"  

"I genitori non devono intromettersi"

"Non ci spaventano le difficoltà"

"Dimenticate di tutto: ora esiste solo la scuola"

Ai link riportati la possibilità di accedere a queste frasi e di proporne altre...

https://www.facebook.com/lameridianaedizioni/posts/pfbid02CH9qT7EnJKxqh2YsCZHA52gmr27aSvv6FbdxzxxENivhTacySN4V6q3ouvnJG46el

https://www.instagram.com/p/DPEpu7SggjN/?utm_source=ig_web_copy_link&igsh=MzRlODBiNWFlZA%3D%3D

www.lameridiana.it/io-amo-la-scuola.html

Al link dell'editrice la possibilità di aapprofondire la tematica specifica e acquistare un libro che continua ad essere un punto di riferimento agile, concreto, ricco di stimoli e di indicazioni sperimentate e per ogni capitolo e tema un'esperienza di vita a scuola: quella della maestra Laura, uguale un po' a tutti/e i docenti con le loro perplessità, le loro fatiche e il loro entusiasmo, da ritrovare se perduto lungo percorsi difficili... 

Buona scuola, da amare!

"Sono passate due settimane dal primo suono della campanella di questo nuovo anno scolastico. Probabilmente non si è ancora presentata l'occasione di conoscere tutti i genitori dei nostri nuovi alunni e alunne; conosciamo già bene, invece, i genitori di chi accompagniamo già da qualche anno.

🫂Il rapporto con i genitori va coltivato, protetto e alimentato per condividerne le scelte, così come va limitato nelle intrusioni con motivazioni adeguate e convincenti sulle scelte pedagogiche e didattiche.

Ecco allora in questo carosello alcune frasi, tratte dal libro "𝑰𝒐 𝒂𝒎𝒐 𝒍𝒂 𝒔𝒄𝒖𝒐𝒍𝒂. 𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒊𝒏𝒔𝒆𝒈𝒏𝒂𝒓𝒆 𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒓 𝒃𝒆𝒏𝒆 𝒊𝒏 𝒄𝒍𝒂𝒔𝒔𝒆" di Annamaria Gatti e Annamaria Giarolo, da dire e da non dire, per instaurare una buona relazione con i genitori dei propri alunni e alunne.

🔸Quali altre frasi vi vengono in mente? Scrivetecelo nei commenti!

🔖 "𝑰𝒐 𝒂𝒎𝒐 𝒍𝒂 𝒔𝒄𝒖𝒐𝒍𝒂" raccoglie, esemplifica e approfondisce 10 problemi che ogni docente, nel suo lavoro quotidiano, può incontrare e concrete indicazioni metodologiche di lavoro e intervento. È disponibile sul nostro sito: 

www.lameridiana.it/io-amo-la-scuola.html


pubblicato da Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it

sabato 27 settembre 2025

Piccoli pacifisti crescono e costruiscono la flottiglia per la pace


                                 

E oggi l'intenzione di parlare di pace si rafforza all'evidenza dei fatti di cronaca. E la scuola assume un ruolo fondamentale, come quello delle famiglie in cui crescono e respirano cosa significhi essere umani e rispettare le vita degli altri. Di tutti gli altri.

Si raccolgono e diffondono esperienze di educazione alla pace in molti istituti scolastici, proposte che trovano terreno fertile e comprensione. Sappiamo quanto giochi la capacità empatica nei bambini e la facilità di avviare percorsi virtuosi.

Oggi proponiamo un'altra semplice esperienza che ha trovato però un' accoglienza notevole in molte classi e la richiesta, come nell'informazione qui riportata, anche da altri Paesi, che  non si ferma alla difesa della pace solo nella desolata Palestina, i cui colori sono riproposti nelle barchette da costruire, ma un invito alla pace globale accanto a noi e ovunque nel mondo, dove purtroppo tanti sono gli scenari di guerra.

Ecco la breve presentazione di chi ha  sperimentato una "flottiglia della pace" nella propria classe (scuola primaria), un momento "alto" e impegnato,  in cui riconoscere consapevolemente attraverso la ricerca, il dialogo, la conoscenza, gli scogli per curare e custodire la pace, il faro, i punti di riferimento a cui fare guardare per non perdersi e la meta a cui arrivare tassativamente... insieme.

"Ciao a tutti  una mia amica Eleonora Masneri e Andrea Mutti, grafici, hanno fatto alcuni schemi di barchette e nel giro di pochi giorni hanno avuto richieste del link da varie parti del mondo per laboratori con i bambini . Quindi una flottiglia per bambini internazionale… e questo è bellissimo. Mi ha chiesto di passarle anche a voi e io lo faccio volentieri...

I modelli sono da stampare su fogli di carta A4, ritagliare e piegare stile origami. Noi, in una classe quinta primaria,  prendendo spunto da un’attività già avviata, abbiamo preparato un cartellone per l’accoglienza.

È un’attività semplice: i bambini costruiscono e decorano una barchetta che li rappresenta e scrivono uno slogan sulla propria bandiera. Scrivono poi quali possono essere

gli ostacoli ( scogli),

i punti di riferimento ( faro)

e i traguardi ( isola)

che possono incontrare durante il loro viaggio.

Io e la mia collega abbia fatto le due imbarcazioni della Global Sumud flottiglia che sono state colpite.

Abbiamo parlato della missione umanitaria del viaggio e dei diritti umani che sono il faro. Oggi abbiamo iniziato ma “work in progress”  e  speriamo di arricchire di contenuti nei prossimi giorni …"

Grazie all'insegnante Cinzia per il contributo.


Pubblicato da Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it


martedì 23 settembre 2025

Piccoli pacifisti crescono



Riprendiamo un articolo, di quelli che potrrebbero sembrare piccoli di fronte al grande mare del male che opprime i nostri giorni. Eppure è proprio per questa tenace forza della testimonianza che possiamo donare a tutti, e ai bambini in particolare,  ciò che di più importante abbiamo: la continua lotta per la pace, per il rispetto di ogni uomo. E per questo occorrono tantissime gocce di impegno, di coerenza. Lo hanno fatto in Trentino, per esempio, come in altre scuole italiane in questo inizio burrascoso e per nulla sereno. 

Abbiamo chiesto di dare visibiltà a questa esperienza e pubblichiamo l'articolo di Umberto Caldonazzi, apparso su L'Adige il 19 settembre. 

PACE, I BAMBINI CI METTONO LA FACCIA

La scuola rinnova l'impegno per un mondo migliore

 

CIVEZZANO – Andando in visita alla scuola primaria (elementare) di Civezzano, invitati a documentare e, eventualmente, dare risalto alle gioiose fatiche promosse dal centinaio di scolari nel proporre e promuovere «La pace comincia da me e noi ci mettiamo la faccia!», ricordiamo con piacere e ammirazione, come gli stessi alunni – assieme ai più grandicelli della secondaria (medie) e gli altri plessi dell’Istituto comprensivo di Civezzano, giusto qualche mese addietro – coronando la chiusura dell’anno scolastico 2023-’24, nel mese di giugno – avevano a esibire l’entusiasmo con il quale avevano organizzato la «Corsa contro la fame» che aveva prodotto la raccolta di 16.760 euro. Somma che, attraverso «Azione contro la fame» andava in beneficio a salvare la vita di 599 bambini malnutriti del Bangladesch.

Ebbene, sempre protesi a abbracciare manifestazioni solidali, questi bambini della scuola primaria «Giovan Battista Borsieri», in accordo con i loro docenti, questa volta hanno inteso inaugurare il nuovo anno scolastico con l’impegno – l’altro pomeriggio a pochi giorni dall’inizio delle lezioni – nel proporre la «Festa dell’Accoglienza e della Pace».

Aiutati dai vigili del fuoco volontari di Civezzano che hanno issato su un lato perimetrale della scuola il grande pannello «La pace comincia da me» - peraltro realizzato dal vicecomandante Lorenzo Puel – ogni ragazzina e ragazzino ha disegnato il proprio ritratto. Tutti fissati su un grande foglio di carta bianca. «La faccia» che ognuno ci mette a ribadire l’impegno quotidiano per il perseguimento della Pace e suo mantenimento. 

E, «noi ci mettiamo la faccia» hanno fatto altrettanto i docenti, a cominciare dalla dirigente Venera Munafò. Tutti coordinati dalla docente Valentina Loss. Pure gli amministratori comunali accorsi ammirati, dal sindaco Paolo Betti agli assessori Antonella Zucchelli e Paolo Zordan, fino alla presidente del consiglio comunale, Roberta Caresia. Ognuno a plaudire i bambini per la «bella iniziativa», con lo sprone nell’impegno per la pace e il rispetto per noi stessi, per i nostri simili e per l’ambiente. «Anche noi, per la pace ci mettiamo la faccia!» hanno concluso tutti in coro.


pubblicato da Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it

illustr. di G.V.

domenica 21 settembre 2025

Favola - DONI A SAPERLI VEDERE 2: MONGOLFIERA




di Annamaria Gatti                       illustrazione di Eleonora Moretti 

Fonte: Città Nuova, Gennaio 2023


E se in questo settembre 2025 carico di drammi non raccontiamo, come seminiamo speranza

La principessa Lucia solcava il cielo sulle amiche 

nuvole, alla ricerca di compagni di gioco:

 avrebbe davvero incontrato altre  bambine e altri bambini in quel viaggio straordinario?

Immersa nel suoi pensieri  si guardava attorno ammirata. Il cielo era limpido e un vento

 buono si divertiva a spingerla di qui e di là, ma di bambini  non ne vedeva proprio!

Quando ad un tratto ecco una ventata scuote la nuvola-poltrona di Lucia e fa tremare tutto.

FSSSSSSSCCCCCCC…

“Aggrappati a me” la invita la nuvola “non avere paura, succede sempre quando passa un

 aereo o… OPS! UNA MONGOLFIERA!???”

La nuvola è in subbuglio, è la prima volta che le capita un incontro così speciale. “Uahu,

 che bella!” esclama.

Un grandissimo pallone variopinto sta salendo su…su, nel cielo, ed ora si ferma  proprio

 accanto a Lucia, che guarda giù e, dentro al cesto, sotto la grande palla gonfia di aria, vede

 un bambino.

“Ciao, io sono Carlo e questo è il mio pallone aerostatico.”

“Io sono Lucia e tu voli con il tuo strano… aerocosa?”

“Si dice aerostatico…” precisa la mongolfiera.

“Sarà strano il mio pallone, ma più bizzarro è vedere che voli su una nuvola!” sorride Carlo,

 poi aggiunge “scusami,  devo far funzionare il bruciatore, perché entrino aria calda e gas

 nella mia mongolfiera e farmi così trasportare dal vento.”

“Il vento ti ha portato qui, allora…”

“Sì e non capisco come, visto che avrebbe dovuto soffiare a ovest.”

Si scuote  il vento birichino e spiega: “Volevi trovare un compagno di viaggio? Ecco Carlo,

 hai trovato Lucia che cercava un amico.”

I due bambini sono increduli: nuvole e vento parlano quindi! E li hanno fatti incontrare per

 fare amicizia.

“Ma tu chi sei,  maestrale, bora o tramontana?” chiede curioso Carlo, che sapeva molte cose

 dei venti.

“Chiamami brezza, vengo dal mare.”

“Lucia,  salta nella mia navicella, porterò  te e Carlo a fare un giretto, finché la brezza ci

 accompagna” sussurra la mongolfiera.

Carlo osserva: “Lo sapevo che in due è più divertente!”

“Ciao nuvola, ci vediamo presto” promette Lucia, “chissà cosa scoprirò in questo viaggio.”

“Quante sorprese ti aspettano principessa Lucia” aggiunge la nuvola.

OHHHHHHHH! Partiamo!” 

E la mongolfiera riprende il suo viaggio sospinta dal vento. 

mercoledì 17 settembre 2025

Favola - DONI A SAPERLI VEDERE primo appuntamento: NUVOLE



Fonte Città Nuova novembre 2022

Perchè abbiamo bisogno di guardare in alto, in questo tempo difficile, per poi vivere di gentilezza i nostri giorni con i nostri bambini. Buon settembre 2025

 NUVOLE

di Annamaria Gatti                                   illustrazione di Eleonora Moretti

C’era una volta una piccola principessa che si chiamava Lucia e  viveva in un castello. Il castello era bellissimo sì, con tante torri merlate, ma lei era triste.

Perché la principessa Lucia era triste? Indovinate…

Perché era sempre sola e invece avrebbe voluto giocare con altri bambini e altre bambine. Dalla finestra della sua camera spaziosa e ricca di giocattoli poteva solo vedere il cielo azzurro e ricco di nuvole.

Anche quel giorno lo guardava intensamente, le nuvole se ne accorsero e capirono.

“Ciao principessa Lucia, come sei triste oggi!” osservò una nuvola ricciolina, un cirro che vagava in compagnia di altre sorelle.

“Vorrei giocare con qualcuno, voi potete farlo con il vento e potete vedere la terra” replicò Lucia che si sorprese e pensava:  come era successo che potesse capire il linguaggio delle nuvole?

“I bambini possono fare molte cose, per esempio possono parlare con le nuvole” spiegò un’altra nuvola che sembrava una torta alla panna, tanto era gonfia e tonda.

“Perché?” chiese Lucia, che avrebbe tanto voluto tuffarsi in quel mare candido.

“Perché hanno il cuore buono” sentì rispondere dall’alto. Guardò su e vide una nuvola scendere e avvicinarsi alla finestra: sembrava un prato disteso.

“Vieni, ti portiamo noi a vedere quanto è bella la terra da quassù. Non temere siamo leggere, ma forti, puoi camminare sul mio manto.”

“ E puoi sederti qui. Ho preparato per te una soffice poltroncina” ammise la nuvola tonda che sembrava un cumulo di cotone o di zucchero filato. Con un salto la bimba salì, prima fece una corsa e poi si tuffò in tutto quel bianco.  E guardò giù! Gli occhi le brillavano. Era così emozionante stare in braccio alle nuvole.

Ma… dov’erano gli altri bambini?

“Fidati di noi, quel che desideri accadrà” sussurrò la nuvola ricciolina.

Lucia era proprio curiosa: avrebbe davvero incontrato altre  bambine in quel viaggio straordinario?