Benvenuti ai genitori...e ai bambini!
sabato 31 agosto 2024
Bambini e bambine in una prima classe speciale?
lunedì 26 agosto 2024
E se venisse nella tua scuola Uffabaruffa?
- per conoscere se stessi e accrescere l’autostima,
- per superare i pregiudizi, accogliere tutti, saper scegliere,
- per rinforzare empatia e resilienza.
sabato 24 agosto 2024
Intervista ad Annamaria Giarolo e Annamaria Gatti. Intorno al libro "Io amo la scuola Come insegnare e stare bene in classe"
- persone si è sempre e ovunque e quando insegni ed educhi la tua persona fa la differenza e la qualità delle relazioni e dell'insegnamento.
- la classe, i colleghi, le famiglie, le difficoltà e le buone prassi, gli errori, le soluzioni, le fonti, le criticità sociali, i conflitti e le risorse generazionali, i dirigenti, la legislazione, le linee guida, metodi e strategie...
- Un manuale quindi, 10 problemi affrontati e raccontati,
- un manuale consultabile agilmente nelle parti teoriche e in quelle esperienziali.
Intervista di Adriano Lubrano ad Annamaria Gatti
Intervista di Adriano Lubrano ad Annamaria Giarolo
lunedì 19 agosto 2024
Scuola: e se mettessimo una panchina per chi si sente solo?
LA PANCHINA DEGLI AMICI
Ormai è prossima l'apertura della scuola (mancano una manciata di preziosissimi giorni!) e per questo condivido una semplicissima prassi scolastica, che molti conosceranno e che, fortunatamente, rischia di essere un piccolo segnale, ma di grande attenzione educativa.
Parto dalla narrazione di una mamma (piccole storie) che sui social racconta:
"Passeggiando nel cortile della scuola di mio figlio, noto una panchina dipinta di rosso vivo. Ho chiesto a mio figlio: "È l'unico posto dove sedersi qui?" Lui ha risposto: "No, quella è la panchina degli amici. Quando qualcuno si sente solo o non ha nessuno con cui giocare, si siede lì e gli altri bambini gli chiedono di giocare." Oh, incredibile! Gli ho poi detto quanto fosse meraviglioso e gli ho chiesto se l'aveva mai usata. Lui ha detto: "Sì. Quando ero nuovo mi sono seduto lì e qualcuno è venuto a chiedermi di giocare. Mi sono sentito felice. E adesso, quando vedo dei bambini seduti lì, chiedo loro di giocare con me. Lo facciamo tutti."
L'obiettivo di far stare bene qualcuno con questo semplice escamotage è sicuramente perseguibile ed è direttamente proporzionale alla convinzione di fattibilità che si giocano gli insegnanti che la propongono. Ancora una volta non sono le parole a ottenere risultati, ma l'esempio, l'accompagnamento e il coinvolgimento degli adulti. Il saper so-stare.
Per questo certamente occorre non improvvisare, ma scegliere una minuziosa e lungimirante preparazione e per questo provo a formulare possibili "istruzioni per l'uso", per insegnanti positivi ed empatici, certa che loro, i docenti, sono davvero una miniera di prassi interessanti da condividere:
- raccontate con entusiasmo la faccenda nel vostro team, invitando i colleghi che lo desiderano ad appoggiare questa strategia e soprattutto a migliorarla nell' esecuzione e nella presentazione ai bambini.
- Scegliete con loro un angolo dell'aula o del cortile scolastico, del laboratorio, della biblioteca...
- Attrezzatelo con una panchina o comunque una seduta a misura di bambini.
- Chiedete ai bambini cosa potrebbe servire...
- Conducete la conversazione verso lo scopo: chi si sente solo (nuovi arrivi, momento difficile, incomprensioni, desiderio di nuovi amici, voglia di raccontarsi, delusioni scolastiche e dintorni...) può sedersi lì e qualcuno lo vedrà e provvederà!
- Non dimenticate di fare periodicamente una verifica (con tutta probabilità arriveranno suggerimenti intriganti da bambine e bambini)
giovedì 15 agosto 2024
"Credo" (nei disegni dei bambini) di Simone Cristicchi
Simone Cristicchi ci ha consegnato da tempo un testo
bellissimo. Poetico e profondo. Nel video il commento fotografico e musicale.
Lo condivido in questo giorno dedicato a Maria Assunta, che
ha reso possibile, con il suo SI', un mondo nuovo attaverso suo Figlio. A voi tutti amici del blog il
piacere di condividere un video semplice e toccante.
...QUANTA BELLEZZA C'E' IN PIU'
DOPO IL TUO PASSAGGIO
SU QUESTA TERRA...
...CREDO CHE IL PEGGIOR PECCATO SIA
DI NON STUPIRSI PIU' DI NIENTE...
https://www.youtube.com/watch?v=i9wG6mgc3Xc
CREDO
Credo nello sguardo
della Gioconda e nei disegni dei bambini
Nell'odore dei panni stesi e in quello delle mani di mia
madre
Credo che quando la barbarie diventa normalità
La tenerezza sia l'unica rivoluzione
Credo che la vera gioia sia riuscire a sentirsi parte di un
panorama incantevole
Pur non essendo altro che un minuscolo granello di sabbia
Credo che la lingua di Dio sia il silenzio e il suo corpo la
natura
Credo alla potenza del soffione, quel piccolo fiore
selvatico
Che cresce ostinato tra le pieghe dell'asfalto
E anche in mezzo a mille difficoltà riesce comunque a
farcela
Credo nelle stelle cadenti, quelle che poi si rialzano e
vanno avanti
Credo che chi non vive il presente sarà sempre imperfetto
Pure da trapassato, perché la vera sfida è debuttare ogni
giorno
Tutto il resto è repertorio
Credo che non sia la bellezza che salverà il mondo
Ma siamo noi che dobbiamo salvare la bellezza
Credo nell'amore sprecato, buttato via
In chi sa donarsi senza chiedere niente in cambio
Credo che alla fine del viaggio non ti sarà chiesto chi sei
stato
O quanti soldi hai guadagnato, ma quanto amore
Quanta bellezza c'è in più dopo il tuo passaggio su questa
terra
Credo che il compito dell'essere umano sia dare alla luce se
stesso
E che la vita sia resurrezione
Togliere le convinzioni che ci tengono chiusi dentro un
sepolcro
Credo che non ci sia peggior peccato che non stupirsi più di
niente
E che tutta la scienza, l'intelligenza e la cultura del
mondo
Resti muta davanti a questo grande mistero in cui tutti
siamo immersi
Al miracolo di questa vita che va avanti
Nonostante tutto non si ferma e si trasforma ogni secondo
E tutto quello che noi sappiamo è che non capiremo mai
Tutto il resto lo chiederemo agli alberi
mercoledì 14 agosto 2024
Ma nello sport bisogna davvero "essere cattivi"?
Qualcuno si sente di dire la sua su alcune tristi posizioni e di nessun aiuto alla formazione di persone in gamba. Meglio chiarire ai giovani poche cose, ma grandi, che stanno alle spalle dello sport, degli sportivi e delle medaglie olimpiche.
Lo ha fatto opportunamente Daniele Garozzo, che, con umiltà ma anche con l'autorevolezza di un campione mondiale e medico, ricorda al giornalista incauto e sprovveduto quali sono i veri valori dell'agonismo sportivo. Perseguiti e da vivere.
Un esempio per i giovani e i ragazzi. E penso alla fioritura di campionesse e campioni di queste Olimpiadi e alle loro storie di vita che mertano l'entusiasmo riservato spesso a molti calciatori (loro sì, super pagati),
"Caro Aldo Cazzullo,
Sono Daniele Garozzo, campione olimpico, mondiale ed europeo
di scherma, nonché medico. Mi piace pensare di essere un bravo ragazzo, come
molti altri nella nostra disciplina.
Trovo piuttosto curioso, per non dire assurdo, il messaggio
sottinteso nel suo articolo: che essere "cattivi" sia una qualità
essenziale per vincere.
Questa idea è non solo falsa, ma anche diseducativa.
Affermare che "essere cattivi" porti alla vittoria
sminuisce i successi di tanti atleti che, come me, hanno raggiunto i più alti
traguardi grazie a impegno, sacrificio e una sana competitività.
La narrativa romantica del guerriero spietato potrebbe
essere affascinante nei racconti epici, ma nella realtà dello sport moderno è
fuori luogo e anacronistica.
Essere bravi ragazzi non significa essere deboli o meno
competitivi.
Significa avere la maturità di comprendere che il vero
valore dello sport sta nel rispetto delle regole, degli avversari e di se
stessi.
È attraverso questo rispetto che si costruisce una carriera
duratura e un esempio positivo per le generazioni future.
Inoltre, la trasformazione culturale e sociale che hai
descritto non è una debolezza, ma una forza.
Atleti istruiti, rispettosi e consapevoli sono ambasciatori
migliori per il nostro sport e per i valori che esso rappresenta.
La scherma non è solo una questione di medaglie, ma di
carattere e integrità.
Invito tutti a riflettere su ciò che veramente rende grande
uno schermidore.
Non è la cattiveria, ma la passione, l'impegno e la capacità
di ispirare gli altri con il proprio esempio positivo.
pubblicato da Annamaria Gatti
foto da Repubblica
domenica 11 agosto 2024
Come gli animali domestici promuovono lo sviluppo dei bambini
Amici a quattro zampe maestri di vita
La dottoressa Dorotea Piombo propone dalle pagine del sito web di Città Nuova una interessante riflessione sul ruolo degli animali domestici nell'interazione con i bambini. La ripropongo sul nostro blog, certa di generare un utile confronto sul tema, talvolta sottovalutato o affrontato con leggerezza, che non aiuta a farne una grande opportunità educativa. E' infatti una ricchezza pedagogica poter fare l'esperienza di accompagnare un altro essere vivente con empatia, attenzione e generosità.
Fonte: Città Nuova - 9 agosto 2024
La relazione che si instaura tra bambini e animali domestici è un legame speciale, ricco di benefici per lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei più piccoli. (ndr: ma anche dei più grandicelli) Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato come la presenza di un animale in famiglia possa contribuire in modo significativo al benessere psicologico dei bambini, migliorando la loro autostima, empatia e capacità di relazione.
I fratelli Giorgio e Sofia adoravano il loro cane, un
bellissimo e tenero golden retriever di nome Leo. Giocavano insieme nel
giardino, lo portavano a passeggio e lo coccolavano per ore. Leo era più di un
semplice animale domestico, era un membro della famiglia a tutti gli effetti.
Grazie a lui, i bambini avevano imparato il valore della vita, della
responsabilità e dell’amore incondizionato. Poco tempo dopo, purtroppo, un
giorno Leo si ammalò e se ne andò. Giorgio e Sofia furono distrutti dal dolore,
ma grazie al supporto della famiglia e all’aiuto di uno psicologo, riuscirono a
superare questo difficile momento.
Ricorda di supervisionare le interazioni, sorvegliando
sempre la modalità attraverso cui i bambini si relazionano con il proprio
animale, soprattutto nei primi tempi. Mostra ai bambini come prendersi cura
degli animali con amore e rispetto, se dovessi aver bisogno di aiuto, non
esitare a rivolgerti a un veterinario, a un educatore cinofilo o ad uno
psicologo.
Informarsi è importante, quindi leggi libri e articoli sull’argomento per approfondire i benefici e le responsabilità legate alla convivenza con un animale domestico. I benefici di adottare un animale domestico si possono declinare in un miglioramento dello sviluppo emotivo, in quanto, gli animali domestici offrono ai bambini un ascoltatore paziente e incondizionato, favorendo lo sviluppo dell’empatia e della capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni. Prendersi cura di un animale domestico insegna ai bambini il senso di responsabilità e li aiuta a sviluppare un’autostima più solida.
Lascia che esprimano liberamente le loro emozioni. Potete creare un album con le foto dell’animale o piantare un albero in sua memoria. Si potrebbe anche considerare l’idea di un nuovo animale, e, se i bambini sono pronti, potreste pensare di adottarne un nuovo ma è necessario attendere l’elaborazione del lutto.
La perdita di un animale domestico può essere un’esperienza
molto dolorosa, soprattutto per i bambini. È importante che i genitori offrano
ai propri figli un ambiente sicuro in cui poter esprimere le proprie emozioni e
elaborare il lutto. Parlare apertamente della morte di un animale, ricordare i
bei momenti passati insieme e incoraggiare i bambini a condividere i loro
ricordi può aiutarli a superare il dolore e a trovare un nuovo equilibrio.
pubblicato da Annamaria Gatti