lunedì 6 maggio 2024

Giornata mondiale dei bambini 25-26 maggio 2024. Un evento che scuote le coscienze

E Papa Francesco fa di nuovo centro: mette cioè al centro la verità, in questa occasione i bambini e il loro ruolo di sentinelle e di promotori di "rieducazione del mondo degli adulti" che hanno relegato i bambini in un angolo delle iniziative di aiuto, attenzione, difesa. Loro sono il nostro presente! E questa giornata una vera occasione di sensibilizzazione.

Messaggio del Santo Padre per la prima Giornata Mondiale dei Bambini 25 - 26 maggio 2024

Care bambine e cari bambini!

Si avvicina la vostra prima Giornata Mondiale: sarà a Roma il 25 e 26 maggio prossimo. Per questo ho pensato di mandarvi un messaggio, sono felice che possiate riceverlo e ringrazio tutti coloro che si adopereranno per farvelo avere. Lo rivolgo prima di tutto a ciascuno personalmente, a te, cara bambina, a te, caro bambino, perché «sei prezioso» agli occhi di Dio (Is 43,4), come ci insegna la Bibbia e come Gesù tante volte ha dimostrato. 

Allo stesso tempo questo messaggio lo invio a tutti, perché tutti siete importanti, e perché insieme, vicini e lontani, manifestate il desiderio di ognuno di noi di crescere e rinnovarsi. Ci ricordate che siamo tutti figli e fratelli, e che nessuno può esistere senza qualcuno che lo metta al mondo, né crescere senza avere altri a cui donare amore e da cui ricevere amore (cfr Lett. enc. Fratelli tutti, 95).

Così tutti voi, bambine e bambini, gioia dei vostri genitori e delle vostre famiglie, siete anche gioia dell’umanità e della Chiesa, in cui ciascuno è come un anello di una lunghissima catena, che va dal passato al futuro e che copre tutta la terra. Per questo vi raccomando di ascoltare sempre con attenzione i racconti dei grandi: delle vostre mamme, dei papà, dei nonni e dei bisnonni! 

E nello stesso tempo di non dimenticare chi di voi, ancora così piccolo, già si trova a lottare contro malattie e difficoltà, all’ospedale o a casa, chi è vittima della guerra e della violenza, chi soffre la fame e la sete, chi vive in strada, chi è costretto a fare il soldato o a fuggire come profugo, separato dai suoi genitori, chi non può andare a scuola, chi è vittima di bande criminali, della droga o di altre forme di schiavitù, degli abusi. Insomma, tutti quei bambini a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia. Ascoltateli, anzi ascoltiamoli, perché nella loro sofferenza ci parlano della realtà, con gli occhi purificati dalle lacrime e con quel desiderio tenace di bene che nasce nel cuore di chi ha veramente visto quanto è brutto il male.

Miei piccoli amici, per rinnovare noi stessi e il mondo, non basta che stiamo insieme tra noi: è necessario stare uniti a Gesù. Da lui riceviamo tanto coraggio: lui è sempre vicino, il suo Spirito ci precede e ci accompagna sulle vie del mondo. Gesù ci dice: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5); sono le parole che ho scelto come tema per la vostra prima Giornata Mondiale. Queste parole ci invitano a diventare agili come bambini nel cogliere le novità suscitate dallo Spirito in noi e intorno a noi. 

Con Gesù possiamo sognare un’umanità nuova e impegnarci per una società più fraterna e attenta alla nostra casa comune, cominciando dalle cose semplici, come salutare gli altri, chiedere permesso, chiedere scusa, dire grazie. Il mondo si trasforma prima di tutto attraverso le cose piccole, senza vergognarsi di fare solo piccoli passi. Anzi, la nostra piccolezza ci ricorda che siamo fragili e che abbiamo bisogno gli uni degli altri, come membra di un unico corpo (cfr Rm 12,5; 1 Cor 12,26).

E c’è di più. Infatti, care bambine e cari bambini, da soli non si può neppure essere felici, perché la gioia cresce nella misura in cui la si condivide: nasce con la gratitudine per i doni che abbiamo ricevuto e che a nostra volta partecipiamo agli altri. Quando quello che abbiamo ricevuto lo teniamo solo per noi, o addirittura facciamo i capricci per avere questo o quel regalo, in realtà ci dimentichiamo che il dono più grande siamo noi stessi, gli uni per gli altri: siamo noi il “regalo di Dio”. Gli altri doni servono, sì, ma solo per stare insieme. Se non li usiamo per questo saremo sempre insoddisfatti e non ci basteranno mai.

Invece se si sta insieme tutto è diverso! Pensate ai vostri amici: com’è bello stare con loro, a casa, a scuola, in parrocchia, all’oratorio, dappertutto; giocare, cantare, scoprire cose nuove, divertirsi, tutti insieme, senza lasciare indietro nessuno. L’amicizia è bellissima e cresce solo così, nella condivisione e nel perdono, con pazienza, coraggio, creatività e fantasia, senza paura e senza pregiudizi.

E adesso voglio confidarvi un segreto importante: per essere davvero felici bisogna pregare, pregare tanto, tutti i giorni, perché la preghiera ci collega direttamente a Dio, ci riempie il cuore di luce e di calore e ci aiuta a fare tutto con fiducia e serenità. Anche Gesù pregava sempre il Padre. E sapete come lo chiamava? Nella sua lingua lo chiamava semplicemente Abbà, che significa Papà (cfr Mc 14,36). Facciamolo anche noi! Lo sentiremo sempre vicino. Ce lo ha promesso Gesù stesso, quando ci ha detto: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18,20).

Care bambine e cari bambini, sapete che a maggio ci troveremo in tantissimi a Roma, proprio con voi, che verrete da tutto il mondo! E allora, per prepararci bene, vi raccomando di pregare usando le stesse parole che Gesù ci ha insegnato: il Padre nostro. Recitatelo ogni mattina e ogni sera, e poi anche in famiglia, con i vostri genitori, fratelli, sorelle e nonni. Ma non come una formula, no! Pensando alle parole che Gesù ci ha insegnato. Gesù ci chiama e ci vuole protagonisti con Lui di questa Giornata Mondiale, costruttori di un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico.

Lui, che si è offerto sulla Croce per raccoglierci tutti nell’amore, Lui che ha vinto la morte e ci ha riconciliati col Padre, vuole continuare la sua opera nella Chiesa, attraverso di noi. Pensateci, in particolare quelli tra voi che vi preparate a ricevere la Prima Comunione.

Carissimi, Dio, che ci ama da sempre (cfr Ger 1,5), ha per noi lo sguardo del più amorevole dei papà e della più tenera delle mamme. Lui non si dimentica mai di noi (cfr Is 49,15) e ogni giorno ci accompagna e ci rinnova con il suo Spirito.

Insieme a Maria Santissima e a San Giuseppe preghiamo con queste parole:

Vieni, Santo Spirito, mostraci la tua bellezza riflessa nei volti

delle bambine e dei bambini della terra.

Vieni Gesù, che fai nuove tutte le cose,

che sei la via che ci conduce al Padre, vieni e resta con noi.

Amen.

Roma, San Giovanni in Laterano, 2 marzo 2024

FRANCESCO

pubblicato da Annamaria Gatti

foto da: World Cheùildren's Day

domenica 5 maggio 2024

Perchè insegno? Un libro per ripartire a crederci davvero e fare la differenza.

 

Dall'introduzione del prof. Michele De Beni, che ha creduto in questa raccolta di testimonianze di alto profilo e che continua a curare percorsi e inziative affiancandosi a docenti e studenti in formazione per l'insegnamento. Un professionista che crede fortemente nell'impegno a promuovere una scuola migliore e a sostenere progetti che mettono al centro la formazione di docenti appassionati e preparati. Pedagogista-psicoterapeuta. Esperto in Processi formativigià Professore di Docimologia e di Pedagogia all'Università di Verona, professore di Programmazione e Valutazione dei processi formativi, Istituto Universitario Sophia, Loppiano (FI).Coordinatore di ricerca per l’Italia, Progetto internazionale Co.R.T (Cognitive Research Thinking) diretto da Edward de Bono.Membro del Centro Studi Interculturali, Università di Verona. Condirettore della collana "Fondamenti e Percorsi dell'educare" Editrice Città Nuova.I suoi interessi di ricerca sono rivolti principalmente allo studio dei processi del pensiero strategico, del comportamento prosociale e delle dinamiche familiari.


                                             A cosa serve conoscere?

Si comprende, allora, come nonostante i nostri continui richiami all’intelligenza, forse oggi è il tempo di occuparsi anche della saggezza. Perché, se ci si preoccupa di diventare saggi, non è così difficile poi diventare anche intelligenti. Se si comincia invece dal voler essere intelligenti si hanno poche speranze di diventare saggi, perché è facilissimo cadere nella trappola dell’intelligenza.

È questo, in fondo, anche il semplice ma profondo messaggio dei racconti di buone pratiche scolastiche riportate nel libro. In questi ambienti dove si sperimenta un nuovo senso di sé e di reciproca appartenenza, di alta motivazione all’impegno e alla responsabilità, e si punta alla formazione dell’eccellenza morale, gli studenti raggiungono anche straordinari gradi di successo scolastico. Nella sua disarmante semplicità si cerca, allora, di dimostrare, che se si insegna ai ragazzi ad esser “bravi”, si può anche imparare ad esser “grandi”, “nel senso ampio e più autentico del termine, eccellenti nello studio, cittadini partecipi e onesti: un’alta finalità educativa che potremmo sinteticamente racchiudere nella frase “Pensare bene per fare il bene”, sguardo profetico di un’educazione dinamicamente orientata allo sviluppo di un vero ben-essere della persona e della comunità.

Educare, quindi a scuola non solo è possibile ma, nel flusso continuo dei cambiamenti, assume oggi carattere di priorità. “Istruire per educare”: è questo, in fondo, il semplice ma radicale messaggio di buone pratiche scolastiche qui riportate. In ambienti dove si sperimenta un positivo senso di sé e di reciproca appartenenza, e si punta alla formazione di uno spirito critico-costruttivo e di una mente aperta gli studenti raggiungono anche straordinari gradi di successo scolastico. Una “scuola buona”, questa, che ci dice quanto intelligenza e saggezza, studio e pratica dei valori, siano inscindibili.

Come raccomanda il famoso Rapporto UNESCO sull’educazione per il XXI secolo[1], non basta “conoscere” e  “fare”, ma occorre saper “essere”. Può accadere anche che a scuola ci si accontenti di qualche idea generale e astratta, magari di un bel “programma” educativo, ma che nella pratica poi non venga applicato. Le teorie possono diventare cattive compagne se ci allontanano dall'esistenza per confinare l’essere umano in categorie astratte. Solo nel cuore dell'umanità di quel bambino, di quel ragazzo, la cui intelligenza tende a fondere parola e vita, teoria e pratica, si può puntare alla verità ed educare alla vera saggezza. 

È anche il messaggio più profondo che questo libro vuole indirizzare a quanti dell’istruzione intendono farne palestra di educazione. Occorre, quindi, dare maggior visibilità a queste “buone pratiche”, perché - riconosciamolo - sulla scuola incombe un pessimismo diffuso. Abbiamo difficoltà ad assumerci le nostre responsabilità di adulti. Il merito di questo libro è di aver messo in evidenza la passione e la dedizione, la creatività e l’incessante arte di ricominciare che animano ancora tanti educatori, non semplici competenze da trasmettere e da esercitare, ma fulcro di vita da cui immaginare strade nuove per l’educazione.

[1] J. Delors (a cura di),  Nell'educazione: un tesoro ( rapporto  della Commissione Internazionale all'UNESCO sull'Educazione per il XXI secolo), Armando, Roma 1997.


Pubblicato da  Annamaria Gatti  

gatti54@yahoo.it

 

 


venerdì 26 aprile 2024

Racconto e poesia, un libro: La piccola luna gialla


 LA PICCOLA LUNA GIALLA

di Lorenza Farina  illustrazioni di Lucia Ricciardi

Ed. Paoline,  2023

RECENSIONE

di Annamaria Gatti

Un libro per sognare, per raccontare che oltre il buio c’è la speranza  della poesia e del pensiero che la accarezza. 

Mi chiedo se siano pagine per bambini o per i “grandi” che si sorprendono a vibrare alle invenzioni narrative e ai tratti geniali delle illustrazioni.

Per nulla scontato il recente albo di Lorenza Farina e Lucia Ricciardi, team collaudato e un po' magico, in cui  si narra di Tommaso, che  ha paura del buio, ma trova nella  luna gialla che ha colorato su un foglio bianco, il modo di salvarsi e di entrare nel mondo del sonno e dei sogni. 

Il vento, un mago, una luna bianca che culla la piccola luna gialla, sono i protagonisti del misterioso gioco che trasforma la sua paura in sorriso.

L’intensità dello sguardo del protagonista, il blu nelle sue tonalità più vibranti, i particolari famigliari che circondano il bambino svelano e interpretano forse l’intento dell’autrice nascosto delicatamente fra le righe: il desiderio di nenia e di tenerezza che una mamma può dare per fugare buio e paura.

“LUNA MAMMA CULLA LUNA BAMBINA

FINCHE’ NON SI ADDORMENTA”

Tutto pare magia nel blu della notte, non solo per il gufetto attonito presso mamma gufo, ma anche per il pesciolino curioso, che fa capolino con mamma fra le onde punteggiate di stelle riflesse. 

Tutto sta nell’attesa fiduciosa che il piccolo Tommaso ha saputo creare impugnando, anche nel sonno, una piccola ma possente  matita gialla.   

Una realizzazione di alto valore, la narrazione e l'illustrazione che si compensano e si valorizzano a vicenda come in una danza: magnifico!

Solo per chi sa gustare poesia, cioè tutti i bambini. 

E per gli adulti capaci di volare alto. 

Libro quindi senza indicazione di età. 

 

 pubblica Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it


lunedì 15 aprile 2024

L'esclusione, la convivenza e l'amicizia. Un libro per i più piccoli

 


Non vogliono giocare con me
di Andrée Poulin 
illustrazioni di  Lucile Danis Drouot
I nuovi colori del mondo
Città Nuova Editrice

Recensione
Premiata scrittrice canadese, Andrée Poulin esordisce nella collana I nuovi colori del mondo con un lavoro che vede la sua prima edizione in francese, illustrata da Lucile Danis Drouot, del 2019 tradotta da Silvia Roncaglia e Luca Gentile per la collana I nuovi colori del mondo di Città Nuova. 
L'albo è molto curato e destinato ai più piccoli o a coloro che leggono autonomamente lo stampato maiuscolo e propone una storia che trova nella realtà molti riferimenti. 
Fanfan piccolo fenicottero rosa sperimenta l'esclusione, proprio a causa del suo colore, o forse è solo un pretesto per non accogliere un terzo nella relazione fra i due amici: un panda e una zebra.
Il percorso  di Fanfan per accogliersi e per sapersi difendere,  passa attraverso la consapevolezza del proprio valore, al di là di tutti i pregiudizi e l'incontro con un nuovo amico capace di vedere il suo talento. Anche riconoscere un vero amico è una scoperta da imparare!
"Se non esistesse il rosa, nessuno potrebbe sognare un futuro roseo e tutto sarebbe scuro e triste"...

Pubblicato da Annamaria Gatti


domenica 14 aprile 2024

Un libro d'amore per la Terra, che i bambini e le bambine sanno come attualizzare.

 

Chi salverà la Terra?
Luigina Del Gobbo
illustrazioni di Francesca Carabelli 
I nuovi colori del mondo 
Città Nuova Editrice

Recensione
Ecco una nuovissima uscita:
illustrazioni divertenti per un tema nel cuore di tutti. Proprio tutti  forse no, visto che gli appelli non vengono ascoltati da chi potrebbe davvero fare la differenza. E la nostra Madre terra si ribella e urla la sua disperazione: l'inquinamento sta arrivando al punto di non ritorno, quando non sarà più possibile avere i doni così indispensabili per la vita.  Ma qui l'autrice scomoda pianeti e stelle per dare voce alla povera
Terra, inascoltata dai più del mondo. 

Infatti saranno i pianeti (con tanto di scarponcini), coordinati da un autorevole Sole, a cercare soluzioni, dopo aver fatto il loro dovere come osservatori. E cosa emerge dalla loro ricerca su questo bellissimo pianeta inquinato? 

I bambini, quelli sì, sanno come fare e, incredibile! lo sanno fare davvero! Piccoli passi quotidiani per rispettare la natura, l'acqua, i prati e il cielo, eppure non è difficile! 

"Sono azioni piccole ma... tante piccole azioni messe insieme, una vicina all'altra... vuoi vedere  che a salvare Terra ci penseranno proprio loro, i piccoli umani?" 

... e quando diventeranno adulti? Sapranno ancora abbracciare un albero, sentire le carezze e le parole del vento?

Anche in questa pubblicazione viene utilizzato una font rispettosa delle necessità di chi legge e il simpatico corsivo del Pinocchio  mono e scribe regular diventa un'occasione di arricchimento e il dono del segnalibro un segnale di attenzione per il piccolo lettore.

Pubblicato da Annamaria Gatti




martedì 9 aprile 2024

Un bravo insegnante fa la differenza: le eccellenze (GTP) si raccontano in un libro

 PERCHE' INSEGNO? PERCHE' CI CREDO
di Annamaria Gatti


fonte: cittanuova,it
9 aprile 2024


Perché insegno? Una domanda che moltissimi insegnanti si fanno, una volta entrati nel mondo della scuola, e a cui spesso non riescono a dare una risposta illuminante.



 Il nuovo libro di Michele De Beni e Claudio Girelli (Perché insegno? Perché ci credo – Un bravo insegnante fa la differenza – Città Nuova 2024) è quello di cui c’è bisogno per confermare, sostenere, aprire un mondo decisamente più rassicurante e soprattutto alternativo, rispetto al clima oscuro e soffocante che opprime i docenti in questi anni. Un testo che sprigiona gentilezza e autorevole saggezza. 

Vuoi fare l’insegnante? Ecco una raccolta avvincente di racconti esperienziali di uomini e donne che la scuola l’hanno scelta davvero e di pratiche e metodologie eccellenti per fare della tua vita, innanzitutto, e della tua professione di conseguenza, una sfida vincente, per te e per coloro che ti saranno affidati. 

Sei un insegnante e di fronte a disistima, attacchi mediatici e personali, fatiche burocratiche inutili e pressioni psicologiche da burnout, ti chiedi “chi me l’ha fatto fare?”. Questo testo ti invita ad alzare lo sguardo nella direzione giusta e a tornare a entusiasmarti, a riprendere coraggio, perché qualcuno ce l’ha fatta e abbraccia questa sua professione come una grande opportunità, per se stesso e per gli altri.

«Il testo raccoglie l’appassionata testimonianza educativa e didattica dei docenti italiani inclusi tra i 50 finalisti del prestigioso premio internazionale “Global Teacher Prize” dal 2015 al 2023 e del “Global Teacher Award” del 2021 e 2022. Un libro scritto, quindi, da Insegnanti per Insegnanti e per quanti, genitori ed educatori per primi, hanno a cuore una scuola di qualità. In un mondo frenetico e disorientato come il nostro, un bravo insegnante, con la sua passione e competenza, può effettivamente fare la differenza e dare speranza al futuro delle giovani generazioni» (dalla Introduzione di Michele De Beni).

Allora appare chiaro che insegnare non è il solo obiettivo, ma è la vita che pulsa in ogni aula ad avere fame di educazione vera, intesa come incontro, attenzione, condivisione per costruire insieme un vissuto competente ma anche di solidarietà e di accoglienza.

Bene introduce il professor De Beni, quando sottolinea che i saggi sono proposti da insegnanti di diversi ordini di scuola e di diverse discipline, ma che scorrono, come per uno straordinario viaggio, su un unico binario: «il diretto coinvolgimento degli studenti nel processo d’apprendimento, percorsi pratico-induttivi per la costruzione dei concetti, approcci finalizzati alla promozione dell’autonomia e della collaborazione tra pari, dell’autostima, della cittadinanza attiva, del senso di iniziativa e di imprenditorialità» (idem).

Gli insegnanti quindi in queste pagine si raccontano. La trama della loro vita, il loro essere donne e uomini di questa società, la scelta precisa di stare nella scuola, incrocia quella di studenti desiderosi di abbracciare e costruire percorsi affascinanti, per cui vale la pena di lavorare, ricercare, sperimentare, soffrire e condividere. Il “noi”, filtrato attraverso insegnanti attivi e consapevoli diventa ragione di futuro, gli errori delle opportunità, molti sogni diventano realtà e scelte di pace: le uniche risposte alla durezza di questi tempi.


pubblicato da Annamaria Gatti

lunedì 25 marzo 2024

Perchè insegno? Perchè ci credo. Prossima pubblicazione



Un nuovo libro, edito da Citta' Nuova, per entusiasmare:  un buon insegnante fa davvero la differenza!
Intorno alle testimonianze appassionate dei Global Teacher Prize italiani  si snoda un esame dei bisogni reali dei nostri bambini e dei giovani e delle potenzialità  che hanno i docenti di essere protagonisti di un grande cambiamento fatto di scelte che mettono al centro lo studente, l'alunno. (E ringrazio per essere stata invitata a partecipare a questo progetto editoriale con il mio piccolo contributo)  
Grazie al prof.  Michele De Beni, in collaborazione con il prof. Claudio Girelli, il libro di prossima uscita è uno straordinario strumento per gli insegnanti e non solo.
Al prossimo aggiornamento!

 pubblicato da Annamaria Gatti 

sabato 9 marzo 2024

Un'altra favola di Paolina per raccontare la speranza e la bellezza: Paolina primavera

                              

PAOLINA PRIMAVERA

di Annamaria Gatti

Illustrazione di Eleonora Moretti 

Fonte:  Città Nuova Marzo 2022

dedicata a Sofia

Paolina era stata in letargo nella sua tana e ora si stava svegliando.

“Oh, che dormita. Chissà cosa farà ora Sandro…” stava pensando, proprio mentre la voce dell’orsetto l’aveva invitata.

“Paolina esci, ho una fame! Facciamo colazione?”

L’orsacchiotta aveva afferrato l’inseparabile peluche orsobimbo e si era precipitata fuori.

Si era stropicciata gli occhi perché il sole era già alto e splendente.

“Cavolo! Orsobimbo, guarda com’è diventato magro Sandro e il bosco non è più rosso e giallo come nel mio bel disegno! Ci sono foglioline nuove sui rami dei larici e l’abete ha gli aghi verde chiaro!”

“Il bosco è diverso, ma cosa è accaduto?” aveva chiesto Sandro.  

“Ops! Sono inciampata in una zolla fiorita… Sono primule. E ohi,  stavo per schiacciare una bellissima farfalla gialla! ”

“Queste sono margheritine, ma chi ce le ha messe? E le formiche hanno ripreso a fare lunghe file per procurarsi qualche seme” aveva aggiunto Sandro stupito.

“Dobbiamo scoprire chi ha fatto queste bellissime cose.” Paolina era decisa e voleva capire. Intanto si stiracchiava e pensava alla colazione: il pancino suo e di Sandro brontolavano. Solo orsobimbo era pacifico come sempre, chissà perché.

Fu allora che un fringuello sfiorò Paolina con un frullio d’ali: “Paolina, ben svegliata! PISTAAAAAA, devo preparare il nido per i miei piccolini.”

“Oh bella, ma che succede?” Ma l’uccellino era già volato via.

“Non vedi orsetta? E’ arrivata la primavera!” aveva spiegato una capinera di passaggio.

“Prima-cosa?!”era sbottato Sandro.

“P - R - I - M -A- V -E -R -A, Sandro. Quella cosa che c’è più luce e calore e…”

“…E scoiattolo Rossino si risveglia e ricomincia ad arrampicarsi e a borbottare?”

“Ecco proprio così, ma non so chi combina tutto questo. Vieni, facciamo colazione da nonno Gianni così chiediamo a lui.”

Si incamminarono verso la dimora di nonno Gianni e quando furono lì, finalmente il mistero fu…quasi svelato.  

“Cari orsacchiotti, cara nipotina, è l’amore il responsabile di tutta la primavera. La natura obbedisce all’amore che l’aiuta a mettere nuovi frutti, foglie e nuove creature. Non è meraviglioso?”

Aveva un sguardo birichino e dolce il nonno, da dietro le lenti degli occhiali posati sul suo nasone di vecchio orso. Quante cose sanno i nonni!

Paolina e Sandro restarono a bocca aperta increduli. Poi orsobimbo partì alla ricerca dell’amore per ringraziarlo di quella bellezza.

Pubblicato da Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it



 



martedì 5 marzo 2024

Un libro da leggere con papà nel giorno della sua festa: l'incipit di Papà Nuvola

                                                                      

Due papà che salvano i loro bambini, in paesi lontani fra loro, ma vivendo gli stessi sentimenti e gli stessi desideri: essere amati.

                                             David e Mia 

da Papà Nuvola & Papà Mare
di Annamaria Gatti - illustrazioni di Elisabetta Basili 
editore Le Brumaie

PAPA’ NUVOLA

C’erano  una volta una bambina e un bambino che abitavano in Alaska, nell’isola di Douglas, circondata dalla taiga.


Un pomeriggio erano partiti in cerca di avventura. 

“Siamo arrivati” sospira Mia, la sorella. “Siamo bravi esploratori” conferma sollevato David, il fratellino.

La foresta boreale ascolta bisbigliando i rumori nascosti ed anche il respiro dei loro cuori-bambini.

Toppete toppete saltella la lepre delle nevi.

Fshhh, sfiora appena l’erba umida la volpe rossa a due passi.

Tump tump  …David si nasconde dietro a Mia, 

quando l’ alce maestoso attraversa il sentiero poco lontano da loro. 

Shhhh ciof! Li spaventa il  salmone  che risale il fiume lì vicino.


Mia e David fanno un salto, sono stati intraprendenti, ma… il tempo è volato.

E adesso la taiga comincia a far paura!

Trik trikkkkk! E un’aquila stride  in alto fra le nuvole, dove il loro papà sta pilotando l’idrovolante della sera,  immerso nelle luci incantevoli dell’aurora boreale.

https://www.lebrumaie.it/index.php?route=product/product&product_id=221


Pubblicato da Annamaria Gatti

Illustrazioni di Elisabetta Basili

Foto da dreamstime.com

giovedì 29 febbraio 2024

"Rughe storia di un nonno" Un tenero David Grossman per i bambini e per tutti.

 



Il distinto signore di cui propongo una riflessione oggi è Gianluigi Coltri, lettore e molto altro, che così si definisce "...lettore ossessivo compulsivo bulimico e onnivoro. Da lettore accanito però mi piace condividere quello che scopro e incontro. Curo "Orecchie e segnalibri", una rubrica su una web radio (Radio Music Free), scrivo e organizzo con amici incontri culturali e presentazioni (Villeggendo)." Aggiungo io:  è un nonno, che non è cosa secondaria nella vita. 

Il signor Coltri raggiunge con una mail quasi quotidiana molti lettori incalliti e perciò quasi sempre felici e altri soggetti, che con i libri hanno a che fare parecchio. Una delle sue ultime mail hanno risvegliato in me il desiderio di condividere con voi la realtà poetica e così vera, descritta dal celebre scrittore David Grossman nel libro "Rughe". Una occasione per conoscerlo meglio nelle produzioni per ragazzi, o meglio forse anche per tutti gli adulti che conservano un sano cuore bambino. Inoltre, in questi tempi burrascosi, Grossman, ha molto da dire, visto il suo impegno in favore del dialogo fra ebrei, arabi e musulmani. 

David Grossman                  foto Mokeda

"«Nonno, che cos’hai in faccia?»

«In faccia?» domanda nonno Adam, sorpreso. «Niente. Gli occhiali.»

«Hai le rughe» dice Tom.

«Ah, be’, le mie rughe…» mormora il nonno «le conosci già, Tom.

«Però non mi hai detto come ti sono venute.»

«Come mi sono venute?»

Il nonno scoppia a ridere. «Non mi hanno mai fatto una domanda del genere…»

da: David Grossman, “Rughe - storia di un nonno”, Mondadori, 2021, 

illustrazioni Ninamasina, trad. Alessandra Shomroni

Seconda puntata su David Grossman e i suoi libri scritti per i lettori più piccoli. “Rughe” è del 2021 e forse più che ai piccoli è dedicato ai nonni, in fondo il sottotitolo tira in ballo direttamente la controparte di Tom. Come ne “L’abbraccio” era Ben a tirare direttamente in ballo la sua mamma.

Tornano verso casa, dopo l’asilo, se la raccontano, e si fermano poi al bar a prendere qualcosa: chi da nonno o nonna non ha vissuto o vive questa situazione, uno di quei momenti che possono essere speciali (no: sono speciali e basta). Uno dei ricordi più antichi che ho è proprio una passeggiata con mia nonna Adele, ai confini del paese dove abito, quando ancora non c’erano case e i fossi a primavera avevano l’acqua trasparente e i prati i fiori.

Tom si sofferma sulle rughe del nonno, gli chiede se gli fanno male, un po’ mette in difficoltà l’anziano, un po’ lo fa divertire, per poi trovare la conclusione di tutto in un disegno. A modo suo, a modo di Tom, come fanno tutti i bambini.

Ecco, il bello di Grossman è, come ho già scritto per “L’abbraccio”, la grandissima capacità di cogliere e di trasferire nel testo, con semplicità e chiarezza, gli aspetti più veri e profondi dell’esistenza. Potrebbero anche non esserci le illustrazioni nel libro, già le parole dicono tutto. Ma così lo rendono speciale, uno di quei libri da leggere ben comodi in poltrona, o aspettando che arrivi il sonno. Ovviamente, sempre tra nonni e nipoti."

pubblica Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it

giovedì 22 febbraio 2024

Più lento, più profondo, più soave: 30 anni fa anche Langer invitava a un cambiamento di civiltà.

Illustrazione di Mauro Biani.

Che senso ha oggi questo invito che Langer lanciava 30 anni fa? 
Così attuale
 per chi si chiede 
come attrezzare i nostri giovani 
alla vita, alla pace. 
Sostituire ad una vita in cui essere 
più veloce, più alto, più forte.
un'educazione e una condivisione ad essere 
più lento, più profondo, più soave
Un programma ancora oggi, un'immane sfida.

Qui la registrazione e il commento da @laltramontagna:

"Sapete – diceva Alexander Langer al convegno giovanile di Assisi nel 1994, trent’anni fa – qual era il motto che il barone de Coubertin ha riattivato per le moderne Olimpiadi, prendendolo dall’antichità? È il motto del Citius, cioè più veloce, Altius, più alto, e Fortius, più forte e possente. Citius, Altius, Fortius era un motto giocoso di per sé, un motto per le Olimpiadi che erano certo competitive, ma che erano in qualche modo un gioco. Oggi queste tre parole potrebbero essere assunte bene come la quintessenza della nostra civiltà e della competizione della nostra civiltà: sforzatevi di essere più veloci, di arrivare più in alto e di essere più forti. Questo è un po’ il messaggio cardine che oggi ci viene dato”. 

“Io vi propongo – prosegue Langer – al contrario il Lentius, Profundius e Soavius. Più lenti invece che più veloci, più in profondità invece che più in alto, e più dolcemente o più soavemente invece che con più forza, con più energia, con più muscoli. E credo che da questo punto di vista ci sia oggi una domanda di un cambiamento di civiltà: probabilmente con questo motto non si vince nessuna battaglia frontale, però forse si ha il fiato più lungo”. 

Nel suo discorso Langer parte proprio dalle Olimpiadi, e l’esempio – da lui utilizzato in termini metaforici – non potrebbe essere oggi più attuale. I Giochi olimpici e, nello specifico la pista da bob di Cortina, si fanno emblema, massimo simbolo, di quella società della competizione che Langer invitava a ripensare.

E purtroppo non si parla della sana competizione sportiva, ma di una competizione politico-economica che tende a massimizzare i profitti per pochi a discapito dei benefici collettivi. Per come si stanno mettendo le cose, probabilmente anche la vicenda della pista da bob segnerà una sconfitta per chi, con civiltà e preparazione, ha cercato di indicare a più riprese la via del buonsenso.

Tuttavia, se gli organizzatori sentono profumo di vittoria, non si rendono conto di averla ottenuta con i muscoli, ma allo stesso tempo con il fiato corto.

Pubblicato da Annamaria Gatti

giovedì 8 febbraio 2024

Voglia di scuola per genitori: webinar da riascoltare anche a corso concluso



nel cammino volgiamo sempre lo sguardo alla luce che ci guida

Sempre più genitori sperimentano la necessità di aggiornarsi, informarsi, essere accompagnati a conoscere il proprio ruolo e le proprie possibilità di vivere con serenità il "mestiere" di genitore.

Ecco un'altra occasione per accedere ad una formazione autorevole e aperta ad altre possibilità di approfondimento.

Da cittanuova.it, rivista on line del 5 febbraio segnalo: 

I ruoli educativi per l’accompagnamento” sarà il focus del prossimo webinar organizzato da Città Nuova dal titolo “Un villaggio che educa. Pianeta adolescenza”.

Quindi occhi e orecchie puntati su mamme, papà e tutte le varie figure di riferimento che influenzano ed educano i nostri ragazzi. Consigli ed esempi utili per tenere il più possibile saldo il timone durante la “tempesta” dell’adolescenza.

Di seguito le date del corso, gli argomenti, le informazioni per iscriversi.

UN VILLAGGIO CHE EDUCA. Pianeta adolescenza

Con Ezio Aceti, psicologo dell’età evolutiva

Tra febbraio e marzo 2024, il giovedì, ore 18,30-20 (28 euro)

1 febbraio: La conquista della libertà: quale percorso educativo per arrivare ad essere giovani liberi pronti per amare

8 febbraio: Ruoli educativi per l’accompagnamento: il padre, la madre e le varie figure di riferimento

29 febbraioMedia, social e tutto ciò che ruota intorno: quale strada per educare?

 7 marzoQuale fede? Come parlare di Dio e dell’amore ai fratelli

Per abbonarsi è necessario cliccare qui, e procedere per l’acquisto come per un normale abbonamento. 

Tutti gli abbonati alla formazione agile riceveranno via email le istruzioni per accedere al percorso formativo scelto e avranno accesso in via riservata a tutta la documentazione relativa. 

Ci si può iscrivere al corso in qualsiasi momento ed anche a corso concluso, dal momento che il materiale è scaricabile anche per chi si abbona successivamente

Ricordiamo che è possibile sottoscrivere un abbonamento anche per i corsi svolti lo scorso anno, di cui è possibile scaricare le registrazioni e la documentazione. 

Per info si può scrivere a rete@cittanuova.it 

o contattare via whatsapp il numero di cellulare 342.6266594.


pubblica Annamaria Gatti

foto di W.G.

 

sabato 27 gennaio 2024

La fiducia nei bambini che salva in un giornalino per loro e per i genitori


foto di A.G.
Città Nuova pubblica a firma di Sara Fornaro un aggiornamento molto interessante e ci riconduce a BIG, riuscito giornalino per bambine e bambini in gamba, premiato e ricco di proposte.

Questo blog ha più volte proposto e rilanciato come l'autostima e la resilienza passino attraverso uno stile impostato su fiducia e warm cognition.  Non perdere il faro di riferimento aiuta i genitori ad orientarsi in questo viaggio emozionante, bellissimo e spesso  impervio.

Anche questo giornalino è un contributo di qualità ed apre a molte possibilità di restare "collegati". Insieme si può!


"La fiducia è uno degli elementi necessari per sviluppare una sana autostima e prendere decisioni efficaci. Ne parliamo nel giornalino Big Bambini in gamba di febbraio.

La fiducia è essenziale per una crescita personale completa, per costruire la propria autostima e per stringere relazioni vere, solide e positive. È uno degli elementi delle soft skills, le cosiddette competenze per la vita, in particolare è importante nel processo cognitivo che porta a prendere decisioni efficaci.

C’è la fiducia che viene data a ciascuno di noi da chi ci sta intorno, a partire dalla nascita: alimenta la nostra autostima, ci aiuta a crescere sereni, ci fa sentire la vicinanza e l’affetto di chi ci circonda. C’è poi la fiducia che noi riponiamo negli altri: un sentimento talvolta malriposto, che può vederci traditi e delusi quando la persona in cui avevamo creduto ci volta le spalle o divulga i nostri segreti.

Della fiducia si parla nei numeri di febbraio e di marzo del giornalino Big bambini in gamba di Città Nuova. Nel numero 2 del 2024, in particolare, ci si sofferma sull’importanza di sentire la fiducia degli altri, come succede a Pino, un amico un po’ distratto della Big band, che farà trascorrere al cagnolino Woff una giornata indimenticabile, proprio grazie ai pasticci che combinerà.

Nel racconto seguiamo con il fiato sospeso il percorso di Lele, un pastorello che deve raggiungere da solo, per la prima volta, il rifugio delle pecore in montagna. Ha paura, ma la fiducia del padre gli dà forza e sicurezza. Nel mese in cui si celebra la Giornata internazionale delle donne nella scienza, nella curiosità si parla di alcune delle scoperte al femminile in campo spaziale.

Ma a febbraio c’è anche Carnevale! Nella ricetta, allora, viene proposto il “riso mascherato“, mentre il bruco dà le indicazioni per realizzare un simpatico cappello da giullare. Ma chi era questo personaggio in passato? Lo scopriamo anche nell’arte, con due quadri di Valerij Ivanovič Jakobi e Georges Clairin.

E ancora, spazio alle storie vere: nel fumetto che parla della fiducia data dai giocatori di una squadra di calcio al loro capitano e del grande scrittore Daniel Pennac. Da piccolo, a causa delle dislessia, era preso in giro dai familiari e dai compagni di scuola. Grazie ad un insegnante che gli diede fiducia, riuscì a esprimere le sue capacità e a diventare l’attuale grande scrittore di fama internazionale.

Ma i contenuti del giornalino Big non finiscono qui: per scoprirli tutti, abbonatevi subito nella pagina della rivista, nella sezione abbonamenti. Si può anche eseguire un versamento sul CCP n. 34452003 intestato a Città Nuova o fare un bonifico bancario intestato a P.A.M.O.M. – CITTÀ NUOVA, VIA PIEVE TORINA, 55 – 00156 ROMA BANCO BPM IBAN IT28D0503421900000000009185, specificando sempre nella causale: abb. a Big e inserendo i propri dati postali.

All’interno del giornalino Big Bambini in gamba c’è anche l’inserto educatori. Realizzato con il contributo della Fondazione Vincenzo Casillo, contiene approfondimenti dello psicologo Mario Iasevoli, di Patrizia Bertoncello, insegnante e formatrice, dello psicologo Ezio Aceti e di Marina Zornada, dell’associazione Famiglie Nuove del Friuli Venezia Giulia: approfondimenti utili per genitori, insegnanti, catechisti ed educatori.

https://www.cittanuova.it/impariamo-a-fidarci-dei-bambini/?ms=003&se=010 

pubblicato da Annamaria Gatti

mercoledì 17 gennaio 2024

Ebo elefantino trombettiere, favola sugli errori e sull'autostima




favola  di Annamaria Gatti     illustrazione di Eleonora Moretti
fonte:  Città Nuova,  aprile 2020, Città nuova Editrice,  Roma

Non è rimproverando che si superano gli errori, 
ma creando alleanze, provare per credere.
Sarà per questo che ai bambini 
piace sempre molto questa favola.
In tutti noi c'è un po' di Ebo... ETCIUUUU'

EBO ELEFANTINO TROMBETTIERE

La mattina era molto calda nella savana e gli elefanti musicisti,  in fila per la prova generale del concerto, si tenevano freschi sventolando le orecchie.

“Uffa, vado arrosto, mamma!” brontolava EBO l’elefantino. 
“Stai attento al Maestro, invece di lamentarti” lo aveva apostrofato mamma elefante.

Il Maestro della grande orchestra iniziava a concertare. Non che  EBO fosse un piagnucolone, il fatto era che non gli riusciva mica tanto bene la sonata in do maggiore barrito. La sua proboscide, che usava come trombetta, faceva le bizze.

“Preferivo  segnare  il ritmo con il tronco!” 
Insomma, suonare soffiando nella proboscide, non era poi tanto facile!

Ecco, il Maestro aveva dato il "la" e la prova generale del concerto era iniziata. EBO doveva stare attento e lanciare i suoi strombettamenti nasali  al tempo giusto. Però…

“EEEETCIUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU’”

Lo sternuto era risuonato  proprio stonato nella savana. Come una tromba rotta. Che figura!

Ed ora EBO aspettava la reazione del maestro e pensava: “Ora mi sgriderà e mi caccerà dall’orchestra”.

EBO tirò su la proboscide di colpo e SBAAAAM!  si trovò faccia a faccia con il Maestro.
EBO stava per farsi addosso anche la pipì, per la sorpresa,  ma presto si accorse che  i piccoli occhi  del grande pachiderma non erano preoccupati. E forse sorrideva anche. 

Il direttore lo stava fissando intensamente, che vuol dire con molto interesse.
Poi con la proboscide da gran maestro gli diede un buffetto di simpatia e incoraggiamento sulla schiena.
“EBO, ti chiami EBO vero?”
“Sissignore…”
“Ebbene, capita a tutti di fare un clamoroso errore, anche ai più bravi, ma NON TEMERE io ti aiuterò. Devi solo guardarmi sempre e vedrai… insieme faremo il più bel concerto della savana. Ti pare?”
“Mmmm …mi pare signore” balbettò  EBO allegramente.

EBO riprese a soffiare benissimo nella sua trombetta naturale  e da quel giorno segnò  il tempo anche con il codino, mentre il Maestro pensava: quell’elefantino diventerà un direttore d’orchestra,  di questo passo!

pubblicato da Annamaria Gatti

domenica 14 gennaio 2024

La guerra impedisce di sognare (Papa Francesco)


"Mercoledì scorso è venuta una delegazione

di bambini dell’Ucraina, 

 hanno visto qualcosa della guerra

e, dico una cosa Fabio,  

nessuno di loro sorrideva.

I bambini spontaneamente sorridono, 

 io gli davo delle cioccolate e loro non sorridevano. 

Avevano dimenticato il sorriso 

e che un bambino dimentichi il sorriso è criminale. 

Questo fa la guerra: impedisce di sognare." 

Papa Francesco a Che Tempo Che Fa 14 gennaio 2024

 

Palestina / Israele: "... ad oggi sono stati uccisi 10.000 bambini"

Vicario Generale Terra Santa Ibrahim  Faltas


pubblicato da Annamaria Gatti

foto da 4 immagini e sfondi


lunedì 8 gennaio 2024

GIBI' E DOPPIAW eroi e star. Da riscoprire nel nuovo sito del loro autore Walter Kostner





Walter Kostner non ha bisogno di molte presentazioni. Famosissimo, come famosi e amati sono i suoi personaggi, ci regala un nuovo sito tutto da scoprire.

Oltre a Gibì e DoppiaW, protagonisti di strisce, fumetti, lungometraggi e cartoni animati, portatori di profondi messaggi di alto significato umano, sociale e spirituale, ho scoperto qui delle favole incantevoli e da non perdere, da condividere e far fruttificare in giro per i nostri mondi.

A voi la scoperta.


                                    A Walter Kostner un GRAZIE monumentale!

                                                                 Annamaria

                               https://gibidoppiaw.pythonanywhere.com/ 

venerdì 5 gennaio 2024

Una canzone per i Re Magi: viaggeremo seguendo la stella, la bussola è quella...

 


Adorazione dei Magi
Gentile da Fabriano 
Uffizi Firenze

Una ballata splendida, dalle sonorità e dal ritmo avvolgente, creata per i bambini 
e  i bambini ringraziano perchè c'è dentro l'Amore del mondo in questo annuncio. 
E' del cantautore Daniele Ricci, ricco di esperienza e cuore. 

Solo qualche strofa:
Molto lontano di là dal deserto 
vivevano magi dall'animo aperto
esperti di libri e nell'astronomia
per loro la scienza era l'unica via
...

su vecchie scritture
cercavano luce per cose sicure
...

non c'è sorpresa più lieta
dobbiamo seguire la stella cometa
prendiamo i cammelli...
...
viaggeremo seguendo la stella
la bussola è quella...
....
si misero a fianco ai pastori coi re 
coi soldati e coi peccatori
...
nel mondo è tornato l'Amore
l'Amore è tornato nel mondo 
facciamogli festa con un girotondo.

pubblicato da Annamaria Gatti