Estate.
Intanto si lavora per ripensare all'inizio della scuola e molti genitori stanno facendo i conti con valutazioni, costruzioni di buone alleanze, scelte rispettose dei bisogni di bambini e dei ragazzi. Qui si gioca anche la serenità docente. Dove si cercano alleanze con i genitori, ascolto, con comprensione e competenza, lì si semina in un terreno che porterà buoni frutti. A tutti.
Ripropongo qualche riflessione strategica per qualificare la comunicazione, soprattutto là dove emergano difficoltà.
Dal libro
IO AMO LA SCUOLA
COME INSEGNARE E STARE BENE IN CLASSE
A. Gatti - A. Giarolo
Edizioni La Meridiana
"Le frasi utili (per
instaurare una relazione efficace):
-
“Iniziamo insieme una nuova
avventura e sarà un bel viaggio!”: si tratta di condividere un percorso che
non riguarda soltanto l’apprendimento di contenuti ma soprattutto
l’acquisizione di competenze in un progetto che vede il formarsi della persona.
-
“Insieme ce la faremo!”: la buona riuscita della
progettazione educativa e didattica è legata ad una collaborazione che preveda
il riconoscimento reciproco nel rispetto dei diversi ruoli.
-
“Non ci spaventano le
difficoltà”: far comprendere che le fatiche degli alunni sono fisiologiche
e il loro superamento permette di costruire insieme percorsi efficaci.
-
“Imparare è difficile e
serve tempo, pazienza e serenità”: non si deve pensare di capovolgere il mondo in
un’unica giornata scolastica ma ogni progresso è fatto di piccoli passi
quotidiani, di risultati anche minimi che spingono sempre verso l’acquisizione
di nuove competenze e nuove autonomie.
Le frasi da evitare (per
non allontanare i genitori dalla scuola):
-
“Dimenticatevi di tutto:
ora esiste solo la scuola!”: la scuola è ‘solo’ una delle istituzioni educative e tutto ciò che è
extra-scuola va valorizzato e sostenuto, fa parte del ‘Progetto di vita’.
-
“Dovete insegnare
l’educazione ai vostri figli!”: l’aspetto educativo riguarda anche la scuola
che, essendo un contesto sociale complesso, presenta dinamiche relazionali
diverse da quelle familiari.
-
“La scuola non può fare
tutto da sola, dovete darvi da fare anche voi!”: la collaborazione è
indispensabile ma non è scontata, essa va sostenuta e guidata dall’insegnante
con indicazioni precise alle famiglie.
-
“I vostri figli sono
maleducati e non ascoltano!”: generalizzare è inutile perché ogni genitore
tende a pensare che il proprio figlio si comporti bene e che quindi si tratti
del figlio di altri; se si riscontrano situazioni comportamentali che
richiedono un intervento sul singolo alunno è preferibile parlare in privato
con i genitori interessati oppure stabilire insieme regole di comportamento da
utilizzare sia a scuola che a casa.
-
“I vostri figli possono fare di
più ma non si impegnano”: sostenere la motivazione è una delle necessità
scolastiche e i genitori spesso pensano che, se i propri figli non si
impegnano, ciò è dovuto anche ad uno scarso interessamento verso la scuola.
Conviene condividere con loro la poca motivazione e decidere come poter rendere
importante e significativo il lavoro scolastico.
-
“I genitori non devono
intromettersi”: la presenza dei genitori è sempre un punto di forza, si tratta
semmai di stabilire i confini e i ruoli di ogni partecipazione utilizzando
quella professionalità che permette di motivare coerentemente scelte e
decisioni oltre che di sostenere il lavoro e l’impegno di tutti."
https://www.lameridiana.it/io-amo-la-scuola.htmlPubblicato da Annamaria Gatti
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