ENEA CHIEDE AIUTO
Forse che sia la cosa più difficile chiedere aiuto?
Ripropongo, vista la richiesta, una delle puntate della saga del
Cavaliere Enea
Fonte: Città Nuova agosto 2020
Favola di Annamaria Gatti
Illustrazione di Eleonora Moretti
C’era una volta l’apprendista cavaliere Enea, giovane coraggioso e di gran cuore.
Fonte: Città Nuova agosto 2020
Favola di Annamaria Gatti
Illustrazione di Eleonora Moretti
C’era una volta l’apprendista cavaliere Enea, giovane coraggioso e di gran cuore.
Un giorno il
compito dei futuri cavalieri era un
cosetta da nulla: niente draghi o draghetti, niente mostri o giganti orribili.
I giovani dovevano solo liberare il villaggio Felix dal virus DIVOC 91 che uccideva i bambini.
I giovani dovevano solo liberare il villaggio Felix dal virus DIVOC 91 che uccideva i bambini.
Ora… che
volete che sia liberare un villaggio da un virus, per gente abituata a salvare
principesse, paesi interi, castelli e regni?
Ma il compito era apparso arduo: chi era partito corazzato e con la spada, chi con la lancia, qualcuno con una terribile balestra… ma tutti erano tornati malconci, perchè il mostriciattolo era invisibile… e affamato di cuori buoni.
“Enea, gli
altri non ci sono riusciti e tu cosa pensi di fare?” aveva chiesto il Gran Maestro Cavaliere.
“Ora ci
penso, Maestro, poi agirò come farebbe
un cavaliere.”
Enea si ritirò nelle stanze della torre a est e nel silenzio, pensando e ripensando, con calma, cercò la soluzione: CHIEDERE AIUTO ALLA PERSONA GIUSTA.
“Gran Maestro, per sconfiggere questo mostro
invisibile devo chiedere aiuto al medico cerusico del Regno di Fortebraccio,
forse lui potrà indicarmi la soluzione che non trovo.” E partì.
Arrivato finalmente al castello di Fortebraccio dopo un viaggio faticoso, annunciò: “Sono Enea, giungo a chiedere aiuto al vostro sapiente”.
Il medico
arrivò con barbone, cappello stellato e ampio mantello e ascoltò Enea. Poi
ordinò: “Studiamo insieme i miei libroni
e troviamo il rimedio a tanto dolore.” Sul
far della sera partirono alla ricerche delle erbe e delle pietre, utili a
preparare una pozione di guarigione. Passarono due notti e due giorni nella
foresta, senza dormire e senza mangiare.
Enea lottò con un orso e una gigantesca anaconda. Entrò nella grotta delle pietre accecanti e delle stalagmiti velenose, sconfisse le terrificanti volpi volanti, ma alla fine trovò tutto ciò che serviva. E la pozione fu preparata.
Quindi tornò nel suo regno e arrivò a Felix, dove subito andò dalle bambine e dai bambini, che presero la pozione-medicina e ascoltarono le sue avventure a bocca aperta.
“Quale è stata l’avventura più difficile?” gli chiese una bambina affascinata.
“Chiedere
aiuto ad altri!” rispose Enea sicuro.
“Bravo!” osservò il Gran Maestro. “Per essere
cavalieri occorre anche saper riconoscere di non poter risolvere tutto e
cercare aiuto e poi darsi da fare!”
E questa è un’altra avventura dell’apprendista
cavaliere Enea.
pubblicato da Annamaria Gattigatti54@yahoo.it
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